West in crisi, Sakic no

Joe Sakic, capitano degli Avalanche, firma il 15-esimo hat-trick della sua carriera

La seconda settimana di NHL ha messo in evidenza tutti i limiti che in questo inizio di stagione stanno rovinando la festa ai tifosi delle squadre dell'ovest.

A quanto pare se si vuole vedere bel gioco, continuità , goal, spettacolo e competizione pura, bisogna fare un salto ad est e chiedere di Ottawa, di Philadelphia, di Carolina, di New York, di Pittsburgh, ecc..

Nelle tre divisioni della Western Conference mancano, per ora, le squadre che fanno la differenza e questo porta inevitabilmente ad un livellamento delle prestazioni verso il basso.

Ecco che quindi non stupiscono le tre sconfitte consecutive di quei Predators di cui abbiamo decantato le lodi solo sette giorni fa. Non stupisce vedere St.Louis vincere altre due partite. Non stupisce vedere Detroit messa sotto da una Chicago giovane, dal gioco frizzante e dal rendimento del tipo “vincere con il minimo sforzo”.

Non stupisce neanche il fatto di vedere Minnesota al comando della Northwest, al comando della western, unica squadra ancora imbattuta di tutta la lega.

La chiave del successo di Minnesota sembra essere quella difesa che lo scorso anno è risultata la migliore della NHL in fatto di goal subiti, quella stessa difesa che quest'anno ha già  lasciato all'asciutto tre attacchi nelle prime 5 partite. Se non è un record, poco ci manca.

Quel Niklas Backstrom che nelle 3 partite da partente si permette di avere numeri del tipo 0,67 goal subiti di media, .971 di media parate e 2 shutout, sta facendo la differenza e sta dando tanta di quella fiducia alla squadra che, quasi quasi, si potrebbe sentire invincibile.

Purtroppo il fatto di avere la miglior difesa e uno degli attacchi meno prolifici (sono terz'ultimi in NHL con 11 goal davanti a Chicago ed Atlanta) non porta molto lontano. Il solo goal in power play nei 19 tentativi avuti ne è la conferma. Rolston e Demitra ce la stanno mettendo tutta ma di finalizzare non se ne parla, e Gaborik non sembra essere più quell'extraterrestre che lo scorso anno ha portato per mano Minnesota ai play-off giocando solo la seconda metà  della stagione.

Comunque sia, i Wild stanno guardando tutti dall'alto, quindi poche chiacchiere e poche statistiche: hanno ragione loro (per il momento).

Ragione che i tifosi di Colorado stanno perdendo. Sembra che la squadra, nonostante i rinforzi illustri, stia confermando il rendimento altalenante di 12 mesi fa. Coach Quenneville sta ancora cercando le giuste linee (che l'abbondanza di campioni gli confonda le idee?) e intanto si vince, si perde, si vince ancora e si perde ancora.

Sabato sera la svolta (forse). La vittoria contro Columbus potrebbe aver messo la parola fine agli esperimenti. Brunette è tornato al fianco di Sakic e il capitano ha ripreso vita firmando il quindicesimo hat-trick della sua immensa carriera. Hejduk e Smyth (in seconda linea) vengono coordinati sulle ali dal giovane Stastny e anche al ceco riesce una doppietta capolavoro.

Non mi dilungo sugli Avalanche, capaci di smentirmi la prossima settimana, quindi andiamo oltre e parliamo delle prime due vittorie dei Flames di coach Keenan.

Dopo la sorpresa delle due sconfitte casalinghe, Calgary ha iniziato una road trip perdendo a Detroit prima di risollevare la testa e mettere in saccoccia i primi 4 punti dell'anno vincendo a Dallas e a Nashville.

Belle prove di Lombardi che rimonta e segna il goal vincente all'overtime contro gli Stars e di Iginla, attesissimo quest'anno dai tifosi canadesi, che inizia finalmente ad ingranare (2 goal e 1 assist nelle ultime due gare).

Chi invece sembra proprio non ingranare sono le squadre della Pacific. Los Angeles a parte, che ne perde 5 di fila (spettacolare l'8-6 con cui Boston espugna lo Staples Center ), tutte le squadre si ammucchiano in pochi punti.

Ad avere la meglio, per un niente, è Dallas che si fa battere all'overtime sia da Calgary (in casa non succedeva dal lontano 2001) che da Chicago.

I campioni in carica di Anaheim aprono la stagione tra le mura amiche con una vittoria su Boston, ma la pacchia dura poco e domenica sera è la corazzata Minnesota a dare l'ennesimo dispiacere ai Ducks nonostante il rientro tra i pali di Giguere.

A proposito di rientri. Niedermayer e Selanne continuano a tenere i tifosi sulle spine: tornano o non tornano. In settimana giravano voci sull'imminente decisione, poi non se ne è saputo più niente. La telenovela continua.

Ricapitolando

Central division
Detroit comanda su St.Louis e Chicago. Columbus e Nashville iniziano a perdere terreno.

Northwest division
Minnesota ancora a punteggio pieno con quattro punti di vantaggio su Colorado e Vancouver. Calgary in rimonta, Edmonton in picchiata.

Pacific division
Dallas davanti ma con due partite in più rispetto a San Josè che segue ad un solo punto. Anaheim gioca parecchio ma non sale. Phoenix perde terreno, Los Angeles inguardabile.

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