Nicklas Lidstrom, il difensore dell'anno
E' lì vicino. Basta vincere quattro partite, e si è in finale per la Stanley Cup, per scrivere il proprio nome sul trofeo ambito da una vita. Est contro Ovest. Succede due volte all'anno: una in gennaio, per l'All Star Game, e una a fine maggio, per la corsa al titolo.
Dell'Est si sta già occupando qualcun'altro, quindi io vado a introdurre la sfida finale dell'Ovest, che vede affrontarsi Detroit e Anaheim, rispettivamente la prima e la seconda classificata nella Conference occidentale, e prime nelle due differenti Division.
Tanto per cominciare, è la quarta volta che queste squadre si affrontano nei playoff, e tutte e tre le altre volte si sono risolte in uno sweep: nel 1997 e 1999 a favore di Detroit, e nel 2003 i Ducks, settimi in classifica, hanno osato battere Detroit, secondi.
Le due squadre sono arrivate qua giocando, nelle serie dei quarti e delle semifinali, lo stesso numero di partite: 5 per Anaheim contro Minnesota e Vancouver, 6 per Detroit contro Calgary e San Josè.
Entrambe le squadre sono pluriblasonate, e hanno giocatori con un pedigree di tutto rispetto. Quest'anno il titolo come difensore dell'anno è andato a Lidstrom di Detroit, e gli altri 2 pretendenti al premio giocano con la casacca dei Ducks (entrambi hanno già preso il trofeo anni addietro, comunque).
Con le Ali Rosse gioca il 45enne Chelios, che se gioca ancora 7 partite di playoff andrà ad eguagliare il primato di Roy, che ha partecipato a 247 match di postseason.
La differenza la faranno le difese, dicevo, entrambe coriacee e combattive. La bilancia difensiva potrebbe però pendere verso Detroit, che in porta ha la marcia in più con il nome di Hasek. Il giocatore ceco ha infatti una GAA di 1.97 nei playoff, secondo solo a Brodeur nella speciale classifica dei portieri con più di 100 presenze nella fase finale del campionato. E pensate che nel lontano 1983, il portiere dei record è stato scelto al draft di Chicago con il numero 207!
D'altra parte, sebbene quello di Detroit non sia male, l'attacco di Anaheim è leggermente più continuo e prolifico, con Selanne, McDonald, Penner e compagnia bella, che quest'anno hanno fatto fuoco e fiamme.
Cosa aspettarsi?
Più si va avanti, e meno è facile scegliere una squadra per un pronostico. Comunque questo mi sembra l'anno di Anaheim, alla quale va quindi il mio voto per questa fase finale di Conference. Di sicuro se ne vedranno delle belle.
Tanti cari saluti.