Sotto 0-1, Roloson fuori per la serie: poteva cominciare peggio per gli Oilers?
I Carolina Hurricanes hanno sconfitto gli Edmonton Oilers in Gara 1 della finalissima. Per i petrolieri, tuttavia, non è questa la notizia peggiore. Il portiere Roloson, infatti, vero trascinatore e motivo principale per il quale gli Oilers hanno eliminato i Mighty Ducks nella finale di Conference, dovrà guardare il prosieguo della serie dalla tribuna in seguito a un infortunio al ginocchio. Saprà Conklin (o Markkanen) sostituirlo al meglio? Ebbene, i primi segnali sono tutt'altro che positivi.
I primi minuti dell'incontro (con entrambe le squadre che si ripresentano a formazioni immutate rispetto alle finali di Conference) regalano subito una sorpresa: i canadesi, fermi da 9 giorni, girano a mille e travolgono gli uragani che, avendo giocato venerdì scorso, dovrebbero invece aver conservato il ritmo partita.
Non è un caso, quindi, che i petrolieri riescano a sbloccare il risultato con Pisani (decimo centro nei Play Off), lesto a ribadire in rete un tiro di Spacek deviato da Torres. Sotto di una rete, gli Hurricanes continuano a giocare con il freno a mano tirato. L'impostazione dalle retrovie è lenta e prevedibile e gli attaccanti non riescono a trovare il pertugio buono per impegnare Roloson.
Durante un prolungato Power Play sul finire del primo tempo solo la bravura di Cam Ward e lo stoicismo di Wesley nel bloccare due staffilate consecutive dalla blu consentono alla squadra di casa di arrivare al primo riposo in ritardo di una sola lunghezza.
Nel secondo periodo le azioni degli uomini di Laviolette, se possibile, si fanno a tratti ancora più confuse e i petrolieri non si fanno pregare. Durante una fase concitata dalle parti di Ward, Wallin copre il disco con la mano nello slot e l'arbitro Devorski sancisce il giusto rigore. Pronger veste i panni dell'attaccante infallibile e lo trasforma con sicurezza.
Di lì a poco ecco anche il terzo gol: un tiro apparentemente innocuo di Moreau viene deviato inavvertitamente da Aaron Ward. Giù il sipario su Gara 1?
Niente affatto. Tra i crescenti mormorii di disappunto del pubblico Brind'Amour riduce le distanze meno di un minuto dopo il punto del 3 a 0 e, da buon capitano, lancia il segnale della carica. Gli Hurricanes che iniziano il terzo tempo sono una squadra diversa: determinati e assidui nel forechecking, lineari nella manovra, precisi nel primo passaggio.
Whitney impiega poco più di cinque minuti per riportare la propria squadra in parità con una doppietta, dapprima scaraventando al volo alle spalle di Roloson un passaggio di Weight e poi risolvendo in mischia da pochi passi. L'inerzia della partita è ormai cambiata e gli uragani, dopo essere stati una pioggerellina appena fastidiosa, fanno ora onore al loro nome.
La rete del vantaggio arriva addirittura in inferiorità numerica. Con Hedican penalizzato per aggancio, Williams si invola verso Roloson sfruttando un errore di Staios sulla linea blu. Sembra il punto del KO, ma i petrolieri provano a reagire. Un incredibile Ward compie la parata dell'anno su Horcoff ma poco dopo nulla può contro il taglio a rientrare di Hemsky.
Mentre ci si avvia verso i tempi supplementari, ecco l'ennesimo colpo di scena.
Ladd punta Roloson rientrando da sinistra ma l'accorrente Bergeron lo carica da dietro e lo manda a cozzare violentemente contro il portiere. Si capisce subito che l'infortunio rischia di essere serio. Roloson, infatti, raggiunge gli spogliatoi e poco dopo la conclusione dell'incontro viene emanata la notizia più temuta: la serie per lui si conclude qui.
Al sostituto Conklin, reduce da sole 18 partite nella Regular Season e costretto ad entrare a freddo nel momento più delicato della partita, bastano un paio di minuti per combinare la frittata. Uscito dai pali per intercettare un passaggio dietro la porta, non si accorge che il compagno Smith è immediatamente alle sue spalle e gli scaraventa addosso il disco. Brind'Amour, come un falco, non deve fare altro che raccoglierlo e infilarlo nella porta sguarnita.
Nei secondi finali Ward compie un'altra parata strepitosa a salvaguardia della vittoria, quasi a voler sottolineare ulteriormente il tema che ci accompagnerà nelle restanti partite della serie. MacTavish darà fiducia a Conklin o si affiderà al finlandese Markkanen? E, soprattutto, gli Edmonton Oilers sapranno reagire dopo aver perso la loro arma migliore?
A prescindere da chi schiereranno tra i pali, però, i petrolieri dovranno evitare repentini e fatali cali di tensione. Un vantaggio di tre reti in una finale di Stanley Cup deve bastare per aggiudicarsi la partita. Gli stessi Oilers, del resto, avevano già rischiato di vanificare un vantaggio di quattro reti in Gara 3 della finale di Conference contro Anaheim.
Gli Hurricanes, dal canto loro, cercheranno senz'altro di sfruttare il vantaggio di non dover più fare i conti con Roloson. Anche con Conklin o Markkanen tra i pali, però, non potranno limitarsi a soli 25 minuti a tutta birra.
La serie è ormai lanciata e, pur avendo perso una dei suoi protagonisti, non ha certo finito di regalare emozioni. Appuntamento quindi a mercoledì notte!