Il portiere Cam Ward, protagonista della serie
Quanto sudore per i secondi della Eastern Conference, quei Carolina Hurricanes che avevano iniziato col piede sbagliato perdendo le prime due partite casalinghe. Poi però la riscossa, guidata da un portiere che per tutto l'anno ha fatto il sostituto di Gerber, e cioè Cam Ward, giovane quanto affidabile, vincitore di 4 partite su 4. Insieme a lui, non può però non citarsi Rod Brind'Amour, spesso anima mista a talento di questo team e poi i soliti Staal e Stillman.
Di contro finisce anzitempo l'avventura dei Montreal Canadiens, che dal '93 non solo non vince la Stanley Cup ma pare puntualmente smarrirsi nella post-season (su 10 serie ne ha vinte appena 3): di certo è stato fondamentale l'infortunio patito da Koivu, colpito all'occhio da Williams in gara 3, ma la sconfitta degli Habs non può imputarsi solo a questo episodio.
L'attacco tutto, dopo il boom iniziale, ha esaurito presto le idee (e intanto Ganey ha annunciato che il prossimo anno sulla panchina di Montreal sederà Guy Carbonneau) e così alla fine il risultato è inequivocabile: Carolina batte Montreal 4-2. Per i Canes ora ci saranno i Devils, che hanno trucidato i Rangers: avranno ancora il vantaggio di giocare una partita in casa.
GARA 4: Hurricanes @ Canadiens 3-2
Partita densa d'emozioni la quarta della serie tra Carolina e Montreal, un match disputatosi in un Centre Bell gremito, pronto a far festa per un importante quanto cruciale possibile 3-1 degli Habs.
La gara è tiratissima e le emozioni non mancano, sin dall'inizio: intorno alla metà del primo periodo in un minuto e 11 secondi gli ospiti si portano sul doppio vantaggio grazie al gol di Williams (l'autore dell'intervento cattivo sull'occhio dell'ora infortunato Koivu, al posto del quale ha esordito nei playoff lo svizzero Mark Streit, relegato in quarta linea) e Aaron Ward.
Il suo omonimo, il goalie Cam Ward, intanto ferma le offensive avversarie e dopo 20 minuti ripaga la fiducia datagli da coach Laviolette che lo ha preferito a Gerber per la seconda volta di fila. Nel secondo terzo però i Canadiens ritornano in partita grazie a un gol di Perezhogin e si affidano al goalie Huet per completare la rimonta.
Questo in effetti si erge a protagonista e dal possibile 3-1 di Brind'Amour in inferiorità numerica arriva il gol del pareggio del difensore col vizietto del gol e cioè Souray, in powerplay. Prima della fine della seconda tornata il vecchio capitano dei Canes è ancora protagonista ma il suo gol viene annullato dopo una precedente convalida. Rod Brind'Amour non è però pago e proprio dalla sua stecca nasce, nell'ultimo terzo, il gol vittoria: per Cam Ward non ci sono dubbi, è lui il vero leader di questa franchigia.
Finisce proprio 3-2, quarta vittoria su quattro partite giocate nella serie: la vittoria di Montreal nella futura gara di Releigh appare dunque scontata…
GARA 5: Canadiens @ Hurricanes 1-2
Così però non è perché un ragazzino di poco più di vent'anni, tale Cam Ward, draftato nel 2002 al primo round da Carolina regala letteralmente una sudata quanto cruciale vittoria a Carolina che così ha ora il match point nelle sue mani: se lo giocherà a Montreal, in una gara 6 ad alta tensione.
Esattamente la stessa tensione di gara 5, una partita in cui i Canes sentivano esplicitamente la necessità di regalare al proprio pubblico una vittoria, d'altra parte un usualità durante le Regular Season (in casa solo Nashville ha fatto meglio di Carolina, con 65 punti contro i 64 dei rossi e di Calgary).
Così gli uragani partono subito a razzo a in 12 secondi Vasicek e Staal scaldano subito i guanti di Huet, che respinge le prime offensive avversarie. Al quarto minuto subito una penalità , hick sticking per Souray, e così dopo 9 secondi di powerplay l'RBC Center esplode di gioia: superbo passaggio di Stillman che concede a Staal la rete dell'1-0.
La partita si stabilizza, il secondo periodo è molto equilibrato e l'impressione è che in parità numerica le due squadre si equivalgono: proprio per questo i padroni di casa non possono lasciarsi sfuggire il powerplay per penalità inflitta a Markov (puck nella folla) e così Cullen raddoppia.
Intanto Ward ha effettuato venti interventi vincenti e deve arrendersi a Kovalev sul finire della seconda frazione, un gol bello quanto importante perché riapre la partita. Ma nel terzo periodo il goalie canadese originario di Alberta dice sempre no agli attacchi convinti degli Habs che dunque sbattono contro il portiere avversario per 30 volte in tutta la partita (in tre start Ward ha parato 80 tiri) e così gli Hurricanes non possono che ringraziarlo.
Lo loda anche coach Laviolette, consapevole che la sua squadra ha giocato maluccio e che bisogna che cambi la musica per sperare di espugnare per la terza volta il rink di Montreal, dove coach Ganey dovrà inventare qualcosa per il suo attacco: dopo 12 gol in due partite i canadesi hanno segnato appena 4 reti in tre gare!
GARA 6: Hurricanes @ Canadiens 2-1 OT
First star della serata: Cristobal Huet. Basta questo dato per capire quanto il giovane goalie francese di Montreal ce l'abbia messa tutta per mantenere a galla la sua squadra che dopo un avvio sprint, con un 2-0 maturato sul campo di Carolina, ha gettato alle ortiche la serie soccombendo alla fine con un 4-2 che non ammette repliche.
Certo, gli americani hanno vinto 4 partite tutte di un gol, due di queste all'overtime e si sono affidati a 105 parate di Cam Ward, che si candida a goalie sorpresa di questi playoff. Ma alla fine hanno vinto, in fondo, i più forti e in questo senso si colloca il secondo posto nella Eastern Conference dei Canes rispetto al settimo degli Habs.
Di sicuro però i padroni di casa, in un Centre Bell trepidante e speranzoso di poter assistere a gara 7, hanno venduto cara la pellaccia: dopo 6 minuti e 31 dall'inizio del match Sheldon Souray ha portato in vantaggio i suoi compagni, subito raggiunti però da Mark Recchi, il cui gol è arrivato esattamente 30 secondi dopo la realizzazione del difensore dei Canadiens.
Quindi si sono accesi i riflettori sui due portieri che hanno parato tutto quello che c'era da parare (memorabile un intervento di Huet su Larose) e hanno così portato la sfida fino all'overtime. Questo è durato poco più di un minuto: immenso Brind'Amour che ha servito un puck perfetto a Stillman che ha trovato l'angolo giusto, facendo calare il silenzio nel palazzetto degli Habs.
La partita finisce qua, 2-1, per Montreal ancora una delusione, per Carolina l'ennesimo 4-2 (come Carolina Hurricanes questa franchigia ha sempre vinto o perso le serie playoff col risultato di 4-2, 4 vittorie e 2 sconfitte, tranne che la finalissima di Stanely Cup contro i Red Wings in cui persero 4-1).