Eric Staal, punta di diamante dei Canes
Pronti, partenza, via! Si parte subito con quattro partite, giocate dalle franchigie del sud-est nella notte di giovedì.
Al Banknorth Garden è di scena Boston contro Florida. Ebbene i Bruins, infarciti di rookie (di cui tre in difesa) e senza gli infortunati Leetch, Zhamnov e il goalie Raycroft (al suo posto l'ottimo backup Toivonen), trovano una partita accorta in difesa e cinica in attacco sebbene di fronte a loro i Panthers sono apparsi piuttosto abulici tanto che l'unico gol siglato dagli ospiti nel 4-1 finale porta la firma di un difensore, l'ex Caps Joel Kwiatkowski.
La squadra di coach Martin ha dunque subito le realizzazioni di Boyes (errore di Luongo), Murray, Slegr e di Green a porta vuota concedendo 4 punti su 4 negli scontri diretti ai padroni di casa. Bussola smarrita per i Cats?
E non va meglio ai Caps che in Pennsylvania contro i molto più quotati Flyers soccombono senza troppe proteste. “Noi siamo giovani ragazzi, loro sono grandi uomini” ha sommessamente dichiarato Glen Hanlon, allenatore dei Capitals, a fine gara. In effetti commentare un 8-1 non è facile: Washington, seppur in vantaggio con Clark, ha poi capitolato ad opera delle doppiette di Sim, Gagne e Carter (stupendo un suo gol in inferiorità numerica in cui ha rubato il puck a Ovechkin, si è bevuto Heward e Eminger e alla fine ha bucato il portiere Johnson, stasera titolare al posto di Kolzig). Anche Forsberg (gol e due assist) e Knuble sul tabellino dei marcatori, per arrotondare un risultato che mortifica oltremodo l'incosciente gioventù delle aquile della capitale.
“Non bisogna pensarci, semplicemente giocare“. Parole di Eric Staal, autentico uomo del momento nella NHL tanto che è stato premiato come giocatore offensivo del mese di ottobre, alla fine della partita tra i suoi Canes (ancora imbattuti in casa) e i malcapitati Maple Leafs, sconfitti per 4-3 sul ghiaccio di Releigh.
Staal come al solito ha fatto la parte del leone con due gol e un assist ma la squadra tutta ha confermato il momento magico. Toronto dal canto suo ha fatto la sua onesta partita con gli ottimi Steen (doppietta e assist) e Stajan (gol e due assist) ma alla fine sono venuti a mancare giocatori come Lindros, nervoso oltremodo, e O'Neill, ultime sette stagioni con gli uragani ed emozioni paralizzante nel ritorno tra i suoi vecchi tifosi. Sul 3-3 invece Carolina ha tirato fuori il classico coniglio dal cilindro: ci ha pensato Cole e Carolina vola!
E concludiamo questo poker di partite con quella consumatasi nella capitale canadese, tra i lanciatissimi Senators e i balbuzienti Lightning. Manco a dirlo: Alfredsson (gol e assist), Redden (idem), Heatley e Spezza (un assist a testa), le vere stelle dei senatori insieme all'ormai mitico goalie Hasek, non hanno faticato più di tanto per aver ragione su quelli che un anno e mezzo fa erano i campioni, i più forti della lega.
Certo, i Sens hanno realizzato 58 gol in 12 partite e non dimentichiamo che nelle ultime tre partite s'erano registrati un 10-4 contro i Sabres e un 8-0 contro i Leafs, ma qualcosa in più di due powerplay gol di LeCavalier e Richards dalla franchigia della Florida ce l'aspettavamo. Gli statistici invece aggiornano la striscia di partite a punti consecutive di Heatley (12 ossia sempre a punti dall'inizio), il fatto che ad oggi solo Canes e Flyers hanno battuto questo squadrone e dunque gli esperti possono ormai liberamente criticare la squadra di coach Tortorella.
Il giorno dopo, venerdì, rigiocano i Caps nel loro palazzetto, di fronte a quasi 14mila spettatori. Contro di loro i fanalini di coda della Division, quei Thrashers che finalmente possono schierare il loro goalie titolare, un “certo” Mike Dunham. La partita è combattuta e alla fine viene decisa dagli shootout in cui Kovalchuk e Hossa mandano il puck a lato mentre Bondra si fa parare il disco dal suo ex compagno di squadra Kolzig.
Come ovvio l'eroe della serata risulta poi essere Ovechkin che realizza splendidamente il suo shootout, regalando 2 punti pesanti alla squadra di casa. Nei tempi regolamentari era finita 2-2: gol di Bondra (quarto stagionale contro i “suoi” Caps su 6!), pareggio e sorpasso di Muir (per l'ex Avs primo gol stagionale) e Klepis (appena richiamato dal farm team di Hershey), Ovechkin poi si è visto annullare un gol a suo avviso regolare (gli arbitri avevano ravvisato una stecca alta), infine definitivo due pari di Holik per gli ospiti.
Da segnalare una curiosità : i Capitals sono scesi sul ghiaccio con ben 14 prime scelte dei draft più o meno passati, la maggior parte di queste rappresentate da giocatori giovani ben promettenti per il futuro!
Canada. Ontario. Toronto. Air Canada Centre. I Leafs affrontano i Lightning in un match che vede il tripudio del pubblico canadese che inneggia al rientrante Mats Sundin, fuori per 12 partite dopo l'infortunio all'osso orbitale dell'occhio durante la prima partita della stagione.
E come in tutte le belle favole il biondo centro, che in 10 anni con Toronto aveva saltato appena 23 gare, mette la propria firma realizzando il suo primo assist dell'anno, in powerplay per O'Neill, e il suo primo gol stagionale, il 3-1 in cui lo stesso O'Neill ha ricambiato il favore al compagno di squadra. In tutto questo poi c'è da segnalare i gol di Tucker, dell'ottimo rookie Steen, il gol a porta vuota di Kilger e… la tremenda delusione di Tampa. Terza sconfitta di fila, un 5-3 che non lascia scampo (vani i gol di Artyukhin, Boyle e LeCavalier), alcune penalità di troppo. Si può parlare di crisi ora.
E che dire dei Thrashers? Di certo non potevano pensare di fare risultato contro i lanciatissimi Flyers ma di certo erano chiamati a rialzare la testa dopo la sconfitta contro i Caps. E invece niente. Al Wachovia Center il non impeccabile Mike Dunham imbecca nella cosiddetta serata da incubo dove gli spauracchi si chiamano Gagne (hat-trick), Forsberg (un gol e due assist) e Knuble (due assist), tre grandi giocatori che insieme formano la linea più calda della lega.
Commoventi i 31 tiri degli ospiti verso Esche (appena 18 quelli invece contro il goalie di Atlanta), i gol di Hossa, Bondra e Aubin hanno tenuto aperta la gara fino al termine ma al 60esimo la lavagna luminosa diceva 4-3 ossia terza vittoria consecutiva per Philly e nona sconfitta nelle ultime 11 partite per Atlanta!
Brind'Amour e Wallin. In circa tre minuti nel consueto terzo periodo irresistibile di Carolina si riassume la settima vittoria consecutiva degli ormai inarrestabili Hurricanes di coach Laviolette e del top-scorer Eric Staal.
A farne le spese questa volta i Panthers che terminano un filotto di 5 gare consecutive in trasferta con una vittoria e quattro sconfitte, sebbene due all'overtime. I Cats, che per l'uragano Wilma non giocano in casa dal 20 ottobre, finalmente torneranno tra le mura amiche il 9 novembre per fronteggiare i Rangers ma intanto si interrogano sul momento abbastanza opaco che coinvolge sia il reparto difensivo, Luongo compreso (sebbene Staal a fine gara ha sottolineato come la gara sia stato in bilico soprattutto per le parate del goalie dei Cats), sia l'attacco, capace di andare in gol una sola volta negli ultimi 120 minuti effettivi di hockey, contro i Bruins la scorsa gara.
Per i Canes tutto gira a meraviglia. Nessuna rincorsa questa volta, nessun gol da recuperare (ed è arrivato così lo shutout di Gerber, autore di 27 interventi vincenti), ma consueta sfuriata finale che ha fruttato il punto numero 19 in 10 gare: Carolina è sicuramente una delle squadre più in forma di tutta la lega.
E siamo arrivati quasi in fondo. Resta da descrivere un interessante back-to-back dei Capitals contro i Maple Leafs che si sono incontrati due volte in tre giorni. La prima gara si è giocata all'MCI Center nella capitale statunitense e il solito Ovechkin ha preso per mano la giovane squadra allenata da Glen Hanlon conducendola ad un successo preziosissimo, il secondo consecutivo. Il 5-4 finale è frutto però anche di un ottima prestazione degli special teams e i tre gol in powerplay (Muir e il doppio Ovechkin) sono una vera e propria notizia vista l'abulia dei Caps in powerplay (nelle precedenti nove gare appena una marcatura in superiorità numerica).
C'è poi da aggiungere lo shorthanded gol di Pettinger e la prima marcatura stagionale di Brian Willsie a completare un quadro che viene impreziosito da 26 interventi vincenti di Kolzig (che nulla ha potuto contro McCabe, Wellwood e due volte O'Neill).
Martedì sera però in terra canadese i Leafs si prendono la loro rivincita: vincono 6-4 nonostante, come due giorni prima, partono con due gol di handicap (Clymer e ancora Ovechkin). Nel secondo periodo e soprattutto nel terzo però Toronto ha una rabbiosa reazione tanto che sommergono Kolzig di tiri e realizzano ben 5 gol in cui, tra gli altri, festeggia anche il vecchio capitano Mats Sundin.
La partita poi registra due marcature speciali: Ovechkin mette a taccuino il 12esimo gol stagionale nella quinta partita su quindici in cui realizza una doppietta (“E' salutare per la lega avere questi giovani ed eccitanti giocatori” è stato il commento di Sundin a cui s'è aggiunto il coach Quinn a fine gara) ma soprattutto il 22enne Carlo Colaiacovo ha battuto Johnson (che intanto dopo i 5 gol aveva sostituito un opaco Kolzig) realizzando così il primo gol in carriera. Per la cronaca la quarta marcatura capitolina è arrivata dalla stecca di Pettinger, al secondo gol consecutivo.
E infine i Lightning. Che ormai sono in un tunnel. Ma che in realtà ieri sera in un Centre Bell tutto esaurito come di consueto meritavano di più che una misera sconfitta per 3-2, la quarta consecutiva. Molteplici le cause: innanzitutto un Theodore superlativo che nel secondo periodo ha fatto interventi prodigiosi (ben 14 tiri contro 2 degli ospiti) soprattutto uno su Brad Richards che ha avuto del miracoloso.
Di contro l'esordiente assoluto Eklund, goalie nativo del Massachussets, ha compiuto appena 16 interventi vincenti (ma a dir la verità era partito bene) nulla potendo sui difensori Markov e Rivet nonché su Zednik (assistito da Kovalev che coi due assist che ha fatto è giunto a quota 399 in carriera). Per ultimo sono mancati i guizzi in powerplay: gli Habs hanno concretizzato due dei sette powerplay, i Lightning zero su otto.
Dunque sono stati sette giorni interlocutori per la SouthEast Division. Nessuna novità sostanziale ma forse la cosa che fa più notizia è il tonfo, la crisi nera che stanno attraversando i campioni in carica di Tampa Bay (7-7-2) che hanno perso 3 partite su 3 subendo in 180 minuti ben 12 gol! Continua a vincere Carolina (10-2-1), solito rendimento sopra le aspettative per Washington (6-9-0), solita delusione Atlanta (4-9-1). Che succede a Florida (6-7-2)?