Perchè la NHL non è cominciata

Niente campionato per quest'anno

Dopo 159 giorni di lock out ed un disperato tentativo finale di Gretzky e Lemieux la stagione della NHL è dunque stata ufficialmente cancellata, primo caso in assoluto per una lega sportiva professionistica. Naturalmente i problemi tra i due protagonisti della vicenda, i proprietari (NHL) ed il sindacato giocatori (NHLPA) sono cominciati ben prima del 15 settembre scorso, data dell'inizio del lock out.

Cerchiamo di fare una cronologia degli eventi, senza voler fornire un approfondimento, che si trova in altri articoli, delle varie proposte e controproposte.

1 Ottobre 2003: proprietari e giocatori si trovano per l'ultima volta a Toronto, dopo diversi incontri precedenti, senza riuscire a indicare un punto di incontro tra le parti, su un possibile accordo di lavoro.

12 Febbraio 2004: in una conferenza stampa Arthur Levitt, ex commissioner di Wall Street, rende pubblico uno studio da lui condotto su mandato della NHL, che rivela una perdita di 273 milioni di dollari da parte della NHL. "Se io fossi un banchiere - dice Levitt - o uno sponsor che vuole investire nello sport, davanti ad una situazione del genere non tirerei fuori nemmeno un centesimo. Qualcosa deve cambiare." Lo studio rivela che, su 30 franchigie, solo 11 hanno un saldo positivo e le 19 con i conti in rosso hanno una perdita media di 18 milioni di dollari. La NHLPA contesta i dati del report.

19 Maggio 2004: la NHL sigla un nuovo contratto televisivo con ESPN e NBC per 120 milioni di dollari. L'accordo viene salutato come un successo dalla NHL, ma il precedente contratto, firmato 6 anni prima con ABC, valeva 600 milioni, segno del minore interesse delle televisioni per l'hockey.

11 Luglio 2004: nella prima riunione dopo la conclusione della stagione, la NHLPA ribadisce la sua opposizione all'introduzione di un salary cap. "Molti giocatori ascoltavano per la prima volta i termini del problema - dichiara il presidente del sindacato Trevor Linden - e sono rimasti sorpresi da quante concessioni abbiamo fatto ai proprietari".

25 Luglio 2004: riprendono i colloqui fra le parti a New York; la NHL presenta sei differenti proposte di riforma, ma i giocatori le bocciano tutte. "Ci hanno presentato sei proposte, è vero - dichiara il senior director della NHLPA Ted Saskin - ma purtroppo ognuna inizia e termina con il salary cap, argomento sul quale non intendiamo nemmeno discutere."

17 Agosto 2004: è il giorno della riunione più lunga tra le parti a Newark, oltre 6 ore, ma senza grandi risultati. Dichiara Bill Daly, il vice-commissioner NHL: "Il tempo sta diventando poco e bisognerebbe iniziare a fare dei progressi nella discussione, invece, anche dopo la riunione di oggi, continuiamo a non avvicinarci"

26 Agosto 2004: i rapporti cominciano a deteriorarsi: dopo un'altra infruttuosa riunione di 4 ore Bill Daly esce arrabbiatissimo e sbotta con i giornalisti: "Mi sento veramente frustrato! Mi sembra di essere entrato in un labirinto. L'Unione (NHLPA) non ha nessuna intenzione di negoziare con noi!"

1 settembre 2004: ultimo di tre giorni di intensi incontri, ma le parti continuano ad essere lontane. Questa volta è Saskin (NHLPA) ad accusare la NHL di non voler trattare: "Continuano a non voler cambiare l'approccio al problema, discutono solo di salary cap e questo non mi rende ottimista per il futuro dei colloqui perché non pone le basi per una reale trattativa"
9 settembre 2004: è una giornata che potrebbe sbloccare l'impasse perché finalmente l'NHLPA presenta una controproposta che non contempla, ovviamente, un salary cap, ma in qualche modo lo compensa prevedendo l'introduzione di una "luxury tax" per quelle squadre che superino il tetto salariale previsto. Linden respira ottimismo: "La nostra proposta è la migliore chance che esiste oggi per salvare l'hockey". Le speranze durano però poco, arriva a stretto giro la risposta dei proprietari per bocca del solito Daly:"La NHLPA opera con un grosso difetto: pensano che tutto quello che dicono sia vero e che i loro dati siano giusti ed i nostri sbagliati. La luxury tax è un grosso punto interrogativo per le società , perché realmente nessuno può sapere che impatto avrebbe sulle nostre finanze. La proposta di oggi non è altro che una mossa pre-orchestrata per non proporre nulla di significativo. E purtroppo è la loro strategia da un paio di settimane: arrivare al lock out e trattare in quella situazione".
Durissima la reazione dei giocatori, sempre attraverso le parole di Linden:" E' veramente frustrante: ci sediamo qui per ore, facciamo proposte da milioni di dollari per cercare un punto di incontro, ma loro hanno in mente una sola cosa: il salary cap. Non sono capaci di vedere un punto di incontro."

15 Settembre 2004: è il giorno del lock out: i proprietari decidono di interrompere le trattative e di chiudere le franchigie per 30 giorni. "Spendiamo più di quello che possiamo permetterci - annuncia il commissioner Gary Bettman - Ci sono troppi proprietari che mi dicono che abbandoneranno se le condizioni economiche non cambieranno. E' ora di fare qualcosa, il tempo è scaduto!" Riguardo ai rapporti con i giocatori, Bettmann non usa certo la diplomazia:"Per usare un termine hockeistico, hanno istigato un "fight" e pensano di vincerlo, ma si sbagliano ed il tempo lo dimostrerà . La lega emergerà  da questa battaglia più forte ed in salute!" L'intervento si conclude con un'affermazione che, in considerazione di ciò che accadrà  nei mesi seguenti, suona molto sinistra: "Il futuro dell'hockey dipende dal riuscire a trovare un sistema di gestione economica giusto, in assenza di tale sistema, non ci sarà  futuro per l'hockey"
C'è naturalmente anche la risposta dei giocatori: "Tutto questo è assolutamente ridicolo - dichiara il commissioner Goodenow - "Non hanno mai voluto ascoltare le nostre posizioni e le nostre proposte da più di un anno e in più dichiarano cose che noi non abbiamo mai detto o fatto. Solo parlando in termini economici, ad esempio, nessuno dice che la nostra proposta farebbe risparmiare circa 100 milioni di dollari. Questo però non vuol dire che o si fa come vogliamo noi o niente, ci siamo preparati per discutere e lavorare insieme a loro, ma tutto quello che ci sentiamo dire è: salary cap, salary cap, salary cap!"

19 Ottobre 2005: il lock out viene prolungato per altre 2 settimane

2 Novembre 2004: meeting dell'NHLPA a Toronto per aggiornare tutti i giocatori sulle trattative. In risposta a voci che parlavano di diverse posizioni all'interno dell'NHLPA, con un'ala dura ed una più disposta alla trattativa, viene emesso un comunicato dove si ribadisce il fronte comune dei giocatori nel rifiutare il salary cap. Il giorno dopo l'NHL cancella l'All Star Game.

18 Novembre 2004: cancellato anche il Draft 2005

9 Dicembre 2004: primo incontro tra le parti da quando è iniziato il lock out: la NHLPA presenta una nuova proposta ai proprietari, sempre senza salary cap, ma con una riduzione del 24% dei salari. L'NHL annuncia che farà  una controproposta.

14 Dicembre 2004: la controproposta dei proprietari viene respinta dai giocatori, con la solita motivazione: si parla ancora di salary cap

17 gennaio 2005: dopo un incontro annullato per mancanza di progressi, le parti decidono di ritrovarsi senza i due commissioner.

19-24 Gennaio 2005: sono i giorni della speranza per i tifosi; i colloqui si susseguono con commenti che parlano di "due giorni di buona comunicazione" e "ottimi spunti di dialogo", però non si registrano progressi.

27 Gennaio 2005: Nuova proposta dell'NHL che comprende un salary cap oltre i 42 milioni, che ovviamente i giocatori bocciano nell'incontro del 2 febbraio. I due commissioner ritornano a far parte del tavolo delle trattative.

4 febbraio 2005: Bob Goodenow, commissioner NHLPA, al termine dell'ennesimo incontro, dichiara che, in assenza di progressi, non vengono pianificati ulteriori incontri.

14 febbraio 2005: Bettmann annuncia per il giorno 16 una conferenza stampa che tutti prevedono essere l'annuncio ufficiale della cancellazione della stagione, ma, colpo di scena, spunta una proposta della NHLPA, presentata il giorno prima in un incontro segreto, che contiene una idea di salary cap fissato a 52 milioni di dollari. La NHL propone di abbassarlo a 40 milioni.

15 febbraio 2005: La NHL formula la sua ultima proposta "o così o niente", alzando il salary cap a 42,5 milioni. I giocatori rilanciano con 49 milioni, i proprietari rifiutano. "Non riceverete più nessuna comunicazione da parte nostra" risponde sprezzante Goodenow. E' la fine delle speranze.

16 Febbraio 2005: E' il giorno storico della cancellazione. Alle 13.00 ora di New York, il commissioner Gary Bettmann appare su tutte le televisioni per dare l'annuncio: "Purtroppo non ho alternative: devo annunciare la cancellazione della stagione 2004/05. In questi ultimi giorni le due parti non sono state così vicine come sembrava dall'esterno. Quello che dobbiamo fare ora è dimenticare il passato e il presente e lavorare per il futuro." E poi un breve discorso per denunciare la volontà  di non trattare dei giocatori. Immediata contro-conferenza stampa del sindacato: "La colpa è solo della lega, quello che è successo era impensabile per noi - ha dichiarato Goodenow - Abbiamo fatto tutte le mosse e le concessioni possibili, ma non abbiamo mai avuto un partner che avesse la volontà  di negoziare. Sia chiaro che i giocatori non hanno mai chiesto più soldi, ma solo di essere lasciati liberi di trattare il proprio valore con le società , secondo le leggi del libero mercato."

18 Febbraio 2005: il mondo dell'hockey non si è ancora ripreso dallo shock della cancellazione della stagione quando un'altra notizia fa tremare le coronarie degli appassionati: NHL e NHLPA si ritroveranno nel weekend per cercare un accordo all" overtime, su pressione, sembra di Wayne Gretzky e Mario Lemieux.

19 Febbraio 2005: tutto rimane come annunciato il 16: la stagione è cancellata, anche l'ultimo (?) meeting non ha prodotto risultati, ma le solite accuse reciproche. Vincent Damphousse, vice-presidente NHLPA: "Siamo venuti qui con un minimo di ottimismo, ma quando abbiamo visto ciò che ci proponevano, beh, era peggiore di quello che pensavamo" Gary Bettmann:" Il sindacato continua a trattare su basi più alte di quello che possiamo offrire, non porta nulla di nuovo e concreto sul tavolo."

Speranze? Forse quella dell'ingresso di Gretzky e Lemieux come mediatori, certo è chiaro che, per le distanze che continuano a separare le parti, anche la stagione prossima è in forte dubbio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi