Marleau si prepara a trascinare gli Sharks
Molti tifosi a St. Louis stanno storcendo il naso: i Blues disputano i playoff solo per non interrompere la loro striscia record? Ora che ci sono dentro, hanno il diritto di rilassarsi, lasciare agli avversari la vittoria come ogni anno e pensare alla prossima regular-season?
Sembra essere questo l'inevitabile destino della squadra del Missouri, che dopo aver lottato duro per tutto il finale di campionato, pare aver mollato gli ormeggi proprio sul più bello, nonostante la situazione non sia assolutamente già compromessa.
I San Josè Sharks, infatti, guidano la serie al meglio delle sette partite per 2-1.
Ciò che preoccupa maggiormente la critica, tuttavia, è l'atteggiamento dei veterani di fronte a quello che i giornali di St. Louis hanno apostrofato come "un branco di ragazzini".
I Blues posseggono un'esperienza infinitamente maggiore rispetto ai rivali, ma i loro errori sul ghiaccio hanno dato grande confidenza a Patrick Marleau e compagni.
Non si possono infatti scusare le prestazioni fornite nelle prime due gare da giocatori come Keith Tkachuck, mai andato a punti e soprattutto Chris Pronger, il quale ha concesso minuti su minuti di superiorità numerica ai californiani, mettendo in seria difficoltà il suo team che ovviamente necessita della presenza di uno dei difensori migliori della Nhl.
Se gara 1 è stata molto tirata e decisa dall'exploit del giovane rookie Niko Dimitrakos, che ha mandato tutti a casa con un overtime goal che costituisce la sua prima rete in assoluto nei playoff, non si può giustificare la seconda gara della serie disputata dai Blues, che hanno subito tre reti da uno scatenato Patrick Marleau, tramutatosi nell'occasione nel miglior Steve Yzerman e hanno sbagliato completamente l'approccio mentale al match.
Fa riflettere, infatti, che Chris Pronger, fischiatissimo dai tifosi di San Jose, sia rimasto per ben 8 dei primi 14 minuti di gara nel penalty box.
Ciò di cui St. Louis aveva bisogno era che i giocatori chiave prendessero in mano le sorti della squadra, e così è avvenuto in gara 3, vinta meritatamente dai Blues con il punteggio di 4-1 e con una favolosa prestazione di Mike Sillinger, centro acquistato prima della trade deadline, che ha restituito la tripletta realizzata da Patrick Marleu qualche giorno prima.
Facciamo un passo indietro a torniamo alla prima partita per raccontare la bella favola di Niko Dimitrakos, protagonista sia in positivo che in negativo delle gara.
Dimitrakos, infatti, prima del gol liberatorio, aveva concesso agli avversari due poweplay che potevano costare molto caro.
Pagato lo scotto della sue inesperienza soprattutto grazie alle grandi parate del goalie Evgeni Nabokov, autore di uno shutout e di 26 tiri parati, Dimitrakos è andato a segno grazie all'assistenza di Vincent Damphousse, che ha sfruttato un pasticcio della difesa dei Blues, che tentava di giocare il puck nella propria zona difensiva.
Il rookie, appena servito, ha fintato un passaggio al centro, spingendo così Osgood a muoversi dai pali e lo ha poi trafitto con un bel slapshot che è andato al di sopra del suo guanto.
"E' la cosa migliore che ho fatto da quando gioco ad hockey" ha dichiarato un euforico Dimitrakos, "Segnare un gol in overtime era quello che sognavo quando giocavo in strada. Sapevo che Marleau si sarebbe appostato sul palo lontano. Anche Osgood lo sapeva e così mi ha lasciato abbastanza spazio sopra la sua spalla e l'ho trafitto".
Gara 2 non ha invece avuto storia. Gli Sharks hanno passato un pomeriggio a giocare con l'uomo in più e un bel vantaggio è venuto anche dal fatto che ad andare nel box dei cattivi sono sempre stati i giocatori più rappresentativi dei Blues, come ad esempio Tkachuck e Pronger che combinati assieme hanno concesso 20 minuti di libertà all'attacco dei californiani.
In gara 3 la musica è completamente cambiata.
Il coach di St. Louis Mike Kitchen ha operato prima della gara la più azzeccata delle mosse tecniche, ovvero quella di spostare un opaco Peter Cajanek in linea 3 e il veterano Mike Sillinger nella top line, allo scopo di assistere quello che fino ad ora è stato il giocatore più improduttivo della squadra, Pavol Demitra, spostato a centro ghiaccio.
Sillinger, padre di tra figli, ai quali aveva promesso che in caso di tripletta avrebbe ricoperto la casa di palloncini, ha fatto contenti tifosi, dirigenza e familiari sfoderando una prova memorabile e realizzando la sua prima hat trick in 849 partite in carriera.
Il primo gol è venuto in modo piuttosto rocambolesco.
Infatti, mentre St. Louis stava per annullare un powerplay avversario, Dallas Drake (altro protagonista assoluto della gara), respingendo un tiro del Tom Preissing, ha messo Sillinger, appena uscito dal penalty box, nelle condizioni di volare indisturbato verso la porta difesa da Nabokov, nell'occasione trafitto con un tiro che è passato attraverso ai suoi guanti.
Il secondo gol è stato invece realizzato al termine di un face-off vinto da Cajanek, il quale ha servito dietro di se Eric Weinrich, il cui tiro deviato da Dallas Drake si è inesorabilmente infilato all'incrocio.
Un gol di Jonathan Cheechoo ha riaperto momentaneamente la partita fino a quando Sillinger ha sfruttato prima un assist di Tkachuck e poi una situazione di empty net (con un tiro scagliato dalla zona difensiva di St. Louis) per siglare il secondo e terzo gol personale.
La sfida continua con un'altra gara che si disputerà al Savvis Center di St. Louis, che cercherà in tutti i modi di rimettere in piedi la serie e di agguantare il pareggio prima di trasferirsi in California per un incontro quasi sicuramente decisivo e chiarificatore.