NFC South 2010: Preview

Atlanta Falcons

Iniziamo il nostro viaggio all'interno della South con quella che è stata la squadra più deludente della division nella passata stagione alla pari con Carolina.

Con il QB Ryan reduce da un esordio eccellente e Smith con un anno di esperienza come head coach, e dopo un'ottima stagione 2008 terminata solo al cospetto dei Cardinals futuri campioni della NFC, tutto sembrava andare nella direzione dei Falcons come forza giovane ed in piena ascesa della division, se non dell'intera conference.

In più nel mercato il GM Dimitroff si era mosso al fine di portare a casa il TE più produttivo della lega Tony Gonzalez, che pareva il tassello mancante ad un attacco esplosivo.

Invece le premesse non sono state rispettate, soprattutto a causa degli infortuni, e non è arrivata nemmeno la post season, anche se per la prima volta nella storia della franchigia si è avuta una stagione vincente in 2 anni consecutivi.

La stagione 2010 ha premesse simili a quella appena conclusa, ma la squadra sembra più solida e matura, e quindi più capace di mantenerle.

Partendo dalQB Matt Ryan, i report estivi parlano di come abbia speso molto tempo in palestra ingrossandosi e rafforzandosi, migliorando la palla profonda e non perdendo in mobilità , anzi, nella preseason ha fatto vedere dei miglioramenti nello scrambling.

Le sue qualità  di precisione lo rendono ben più di un game manager in un team orientato principalmente sulle corse, e anche se non si è ancora messo in luce per la capacità  di allungare costantemente il campo, sta maturando un'intelligenza tattica che è il primo passo per diventare un QB vincente anche se statisticamente meno appariscente di altri.

Nel ground game Micheal Turner ha pagato gli infortuni ed uno stato di forma non ottimale. Le notizie però del camp estivo lo danno in grande spolvero, quindi sembra molto più vicino alla versione migliore vista con il casco dei Falcons, e questo significherebbe rilanciare l'attacco e togliere pressione da Ryan.

Dietro a lui Jerius Norwood, seguendo quello che ormai è il trend della NFL, cioè avere 2 RB complementari, e Norwood è proprio quel giocatore veloce e all'occorrenza capace di ricevere che si completa benissimo con Turner.

La linea offensiva è affiatata e se rimarrà  sana offre molte garanzie Partendo da sinistra abbiamo la prima scelta 2008 Sam Baker, Justin Blalock, come centro Todd McClure, Harvey Dahl e quindi Tyson Clabo. Il lavoro verrà  agevolato dalla tendenza che ha l'OC Mike Mularkey di utilizzare set da 2 TE ad aiutare i blocchi per poter gestire il possesso del pallone attraverso le corse.

Inoltre è stata aumentata la profondità  con 2 rookie intriganti come la guardia Mike Johnson e il centro Joe Hawley.

Gli unici dubbi che arrivano dall'attacco nascono con il wide receiver numero 2.
Il go to guy è Rhoddy White che si è inserito bene nel playbook, ha sviluppato un'ottima sintonia con il proprio QB ed è giocatore solido, talentuoso e continuo.

Invece sul suo opposto manca un'alternativa realmente valida. Non lo è Jenkins se si punta ad un titolo alla vetta della NFC, così al suo posto partirà  Finneran. In ogni caso si tratta di giocatori che sono dei discreti complementi ma nulla di più.

Ecco perchè ci si attende molto da Henry Douglas che dopo un'ottima stagione da rookie è rimasto ai box per tutto il '09 a causa di un brutto infortunio durante la preseason. Giocatore veloce ed elusivo, ottimo anche come ritornatore, che contenderà  il posto al veterano Finneran.

Dopo White l'altro bersaglio che Ryan cerca con continuità  è ovviamente il futuro TE hall of famer Tony Gonzalez. Gonzo non ha più l'atletismo dei giorni migliori e siamo ormai non troppo distanti dal ritiro, ma la professionalità  e l'etica lavorative unite al talento e all'esperienza non fanno pesare troppo il conto delle primavere e continua ad essere nell'elite del ruolo.

La difesa invece è in una situazione ben differente rispetto l'attacco, e ci si è mossi per sistemarla con gli inserimenti del DT Corey Peters e del LB Sean Weatherspoon dal draft, con Dunta Robinson dalla free agency e possiamo anche dire di Peria Jerry, la prima scelta 2009 che causa un brutto infortunio al ginocchio non ha potuto contribuire nella stagione da rookie.

Queste nuove forze saranno fondamentali visto che nel difendere i passaggi i Falcons sono stati tra le peggiori squadre NFL, così come nelle yards concesse, e questo ha limitato notevolmente l'impatto di un attacco che nonostante tutto ha prodotto cifre adeguate sebbene un po' inferiori a quanto ci si aspettava.

I quattro uomini della linea difensiva vedono quindi l'inserimento di Peria Jerry che è un undertackle, cioè dovrà  sfruttare la sua velocità  per essere quello dei due DT che penetra nella tasca battendo sul primo passo il proprio uomo.

Il pass rusher sarà  il defensive end Abram, che anche se al tramonto della carriera e lontano dalle prestazioni di sole 2 stagioni or sono, è comunque giocatore in grado di garantire un discreto numero di sacks e di mettere pressione al QB, sebbene con l'incognita della tenuta fisica.

Dietro a lui sta crescendo bene Sidbury e sta dando il suo importante contributo Kroy Biermann, che però dovrebbe essere il backup di Jamaal Anderson.

Quindi anche se sugli esterni la linea sembra un pochino più attrezzata, presenta in ogni caso non poche problematiche, e la prima sarà  quella di aumentare la pressione sulla tasca con continuità . Nel complesso la DL non è molto profonda e tutti gli elementi, chi per inesperienza, chi per anzianità , che per problemi fisici, presentano molti dei punti interrogativi ed è uno dei punti deboli della squadra.

Meglio il reparto LB si rinforza con un volto nuovo, ovvero con il rookie Weatherspoon che potrebbe già  partire da starter oppure essere messo dietro a Nicholas ad ambientarsi.

Il prodotto di Missouri ha mostrato di essere molto veloce e potente, e potrebbe essere il LB di impatto che Atlanta cerca da tempo. Da non trascurare poi la sua versatilità  che lo portano ad essere un giocatore impiegabile sia all'interno che come outside. Dovrà  ovviamente lavorare per migliorare come pass rusher, però presenta caratteristiche che almeno a livello collegiale lo hanno reso estremamente solido e presente in tutte le azioni.

In mezzo il titolare è Lofton che è il perno della difesa, e come detto sugli esterni abbiamo Nicholas che non è ancora esploso come ci si aspettava, e se non lo farà  in tempi brevi consegnerà  la posizione a Weatherspoon che sta destando impressioni ben diverse, e Mike Peterson che anche lui è a fine corsa ma dovrebbe comunque giocarsi l'ultima stagione da partente.

Nel reparto CB che in epoca recente in Georgia ha visto in molti avvicendarsi senza troppo successo, sono stati persi Tye Hill e Chris Houston, ma come già  anticipato è stato inserito Dunta Robinson sul quale si spera che possa finalmente essere il CB affidabile da mettere sul WR avversario più insidioso che verrà  affrontato.

Inoltre le sue caratteristiche dovrebbero prevenire i big play avversari, altro enorme problema del '09 in cui hanno concesso più passaggi da oltre 20 yards di tutta la NFC se escludiamo i soli Rams.

Sempre nelle secondarie è arrivata anche la S Matt Giordano, ma più curiosità  desta William Moore, seconda scelta '09 che potrebbe dare profondità  e freschezza ad un ruolo che cerca disperatamente un leader. S che però è più un colpitore, e tutto da testare come ampiezza di raggio difensivo sulle coperture, dettaglio di non indifferente importanza in un sistema basato sulla zona.

La squadra dà  la sensazione di essere più competitiva e più completa rispetto ad un anno fa, ma la strada non è in discesa perchè si ritroverà  a dover confrontarsi contro dei Saints che hanno trovato quella sicurezza e confidenza che i Falcons stanno ancora cercando per arrivare a contendere il trono ai rivali della Louisiana.

Inoltre la difesa sembra ancora poco consistente per non affossare tutto il lavoro fatto dall'attacco. Gli elementi più affidabili ormai sono a fine carriera, mentre i molti giovani inseriti per sistemare i vari buchi attraverso il draft dovranno adattarsi non solo alla velocità  dei professionisti ma anche imparare il sistema a zona.

Ma se la difesa dovesse girare, allora sì che i Falcons diventeranno una contendente non solo per la South, ma una delle prime 2-3 forze di tutta la NFC.

New Orleans Saints

Dopo anni in cui sono state deluse le aspettative, in cui la difesa vanificava gli sforzi di un attacco difficilmente arginabile, è arrivata la maturazione tanto attesa coronata con la vittoria del primo Vince Lombardy Throphy.

La curiosità  sarà  ora quella di vedere se la maledizione del titolo sarà  superata, visto che negli ultimi 5 anni, i campioni in carica hanno mancato i playoffs in 2 occasioni, e nelle altre 3 non sono mai andati oltre al divisional, quindi ben lontani anche solo all'avvicinarsi ad un repeat.

Inoltre nessun team nella South ha mai vinto per due anni consecutivi la division, quindi almeno a livello di cabala, i Saints dovranno fare molta fatica per confermarsi a certi livelli.

La perdita più rilevante è stata quella legata allo scambio dell'offensive tackle Jamaal Williams in direzione Washington. In questo caso è stata fatta una scelta prettamente economica. Williams ha saltato la scorsa stagione per infortunio, ma la OL ha sopperito alla sua mancanza con Jermon Bushrod che è stato un LT molto convincente, tanto da optare per il sacrificio di Williams e liberarsi soprattutto del suo contratto.

Inoltre a fine secondo giro del draft è arrivato Charles Brown che è un'acquisizione molto importante che dà  profondità  e futuribilità  al reparto, rendendolo ancora più talentuoso e completo.

Ovviamente il lavoro della linea sarà  fondamentale per i running backs. Reggie Bush è ormai chiaramente una delusione rispetto a quelle che erano le attese che si erano create il giorno in cui passò al professionismo.

Attese mantenute solo nella sua stagione da rookie, purtroppo dopo non ha sviluppato il suo gioco rendendolo un RB capace di correre anche nel mezzo, e questo ne ha limitato l'impatto.

Rimane però un giocatore importante nel sistema di Sean Payton perchè molto versatile e pericoloso anche in ricezione oltre che negli special teams, ed ecco perchè è stato confermato dai Saints nonostante sia ben lontano da ciò che credevano di aver draftato non più di 4 estati fa.

Il titolare sarà  ancora Pierre Thomas fresco di rinnovo, reduce da una buona stagione in cui è stato un fattore, perchè ha permesso di bilanciare un play calling prima troppo orientato sul gioco aereo. Quindi la sua importanza va ben al di là  delle 700 yards abbondanti corse in stagione, e quest'anno non sarà  diverso.

A livello di QB non ci sarebbe nemmeno da parlare, perchè Drew Brees è uno dei top 3 nel ruolo in senso assoluto, ed il migliore nel 2009 senza ombra di dubbio. Quindi più che sugli aspetti tecnici, va sottolineata la sintonia raggiunta con coach Payton che ha reso questo attacco una macchina perfetta, capace di utilizzare costantemente set di ricevitori multipli, di mandare il RB fuori dal backfield e di essere un cubo di Rubik per tutte le difese che si trova ad affrontare.

Il pacchetto ricevitori è di buon livello, che diventa ottimo proprio grazie a Brees. L'unica vera star è Colston, che non è un velocista, ma ha la capacità  di ricevere praticamente tutto ciò che gli voli intorno ed è perfetto nel correre le tracce.

Al suo opposto si è guadagnato lo spot Devery Henderson, che mostra meno flash di Meachem ma che è giocatore più solido. Infatti l'ex prima scelta da LSU sta avendo una carriera travagliata.

Nella stagione da rookie non ha potuto giocare causa un infortunio al ginocchio, nel suo primo anno reale ha deluso fortemente, mentre la stagione scorsa ha iniziato a ricevere palloni importanti. Però si è rivelato giocatore da determinati tipi di schema, in cui sfrutta la grande abilità  di allungare il campo e così ha messo insieme buone cifre nonostante non sia un ricevitore cercato costantemente.

Continuando nella sua crescita professionale potrebbe comunque scalare le posizioni e diventare il WR numero 2 della depth, ma al momento è distante da questa promozione.

Infine nell'attacco è diventato fondamentale l'inserimento di Jeremy Shockey. Il TE continua ad evidenziare una tenuta fisica scricchiolante che non lo lascia in pace, ma come ha avuto la possibilità  di scendere in campo con più continuità , è diventato uno dei bersagli preferiti di Brees.

La difesa è stata la vera chiave di lettura del successo per questa franchigia. Infatti Brees e soci hanno sempre prodotto cifre ragguardevoli, e lo stesso Sean Payton è una mente offensiva.

Sono stati quindi i big play e una maggiore consistenza nel contenere gli avversari che hanno fatto inanellare le vittorie al team.

Il reparto però è particolare, non è quel tipo di difesa che domina gli incontri, bensì rischia molto, in linea con quella che è la filosofia del suo HC. Rischiando tanto concede di conseguenza molto, ma al contempo mette a segno importanti big play.

La filosofia è di blitzare tantissimo, spesso vengono schierati addirittura 6 uomini sulla linea, di modo da obbligare il QB ad accelerare il lancio. Questo è un ottimo modo per non far completare le tracce e forzare gli intercetti, d'altro canto battere il blitz significa poter trasformare un completo in un grande guadagno.

La linea ha come punto di riferimento il defensive end Will Smith, colui che ha il compito di braccare il QB che l'anno scorso è stato il più produttivo del team in fatto di sack mettendone a segno 13 e forzando 3 fumble. Fa del primo passo la sua arma vincente, ma si è mostrato sicuro anche nel placcaggio sulle corse non rivelandosi un giocatore monodimensionale.

Il suo compagno di reparto è il veterano Alex Brown, solido sulle corse ma molto meno abile nel mettere in difficoltà  i tackles avversari.

Dietro a loro c'è molto poco, mentre c'è più profondità  ma meno talento al centro. Hargrove si troverà  giocarsi un posto con Sandrick Ellis. Il primo giro del draft 2008 deve però aumentare il proprio rendimento, perchè sino ad ora è sembrato uno dei tanti prodotti del sistema USC ed ha avuto una produttività  buona ma lontana da giustificare una settima scelta assoluta

Nell'altro spot di DT dovrebbe essere sicuro del posto Remy Ayodele davanti a DeMario Pressley.

Il cervello della difesa è senza dubbio il rinato Jonathan Vilma. Sul talento non c'è mai stato alcun dubbio, però la gravità  dell'infortunio subito ai tempi dei Jets destava non pochi pensieri sulla sua tenuta e sulle sue prestazioni.

E a dire il vero il primo anno in Louisiana lo ha visto soffrire fisicamente e perdeva spesso qualche yard dopo il placcaggio. Ma dopo un anno di football attivo, ha recuperato forza e agilità , tornando ad essere dominante nel mezzo.

Come CB ci sono 2 buoni starter come Porter e Greer, e dietro a loro è stata confermata S Sharper che ha dato un contributo fondamentale nel migliorare le secondarie ed è stato decisivo per la corsa al titolo con i suoi 9 intercetti.

Però quest'estate ha subito un'operazione delicata al gionocchio, che a 35 anni può essere un intervento che limita molto l'efficienza sul campo, quindi c'è il rischio che l'apporto sia differente rispetto alla stagione appena trascorsa.

Alle sue spalle sta crescendo il primo giro 2009 Micheal Jenkins, che non ha avuto l'impatto che ci si attendeva nella stagione da rookie, ma che ha il talento per emergere e diventare una FS completa, che magari non spicca per atletismo, ma che ha grandissimo occhio per il pallone e grandi capacità  di capire il gioco. Dopo un anno di adattamento, potrebbe nel corso del campionato ritagliarsi spazi sempre più importanti.

Tampa Bay Bucaneers

Tampa ha lavorato molto bene in off season. Ha tagliato alcuni rami secchi ed ha condotto un draft solido, che ha portato ad una aggiunta di talento a basso rischio.

Purtroppo la situazione di partenza del roster era così bassa che la prospettiva non cambia di molto rispetto alla stagione appena trascorsa, e così vediamo ancora la franchigia della Florida in ritardo rispetto alle avversarie.

Il team è comunque giovane, quindi la consolazione è che la prospettiva di lungo periodo è piuttosto buona.

Partiamo dall'attacco e dal top spot.
In cabina di regia verrà  molto probabilmente lasciato come titolare Freeman, il rookie 2009 che è stato tenuto in panchina nella prima parte di stagione, per poi venir lanciato, anzi, catapultato in campo.

Stiamo parlando di un giocatore che ancora deve raffinarsi notevolmente, quindi è sembrato azzardato farlo partire già  l'anno scorso quando i Bucs non avevano niente da chiedere alla stagione.

Deve migliorare tutte le capacità  di base dei QB, cioè leggere tracce, soprattutto in progressione, e infatti molti suoi completi sono di poche yards, inoltre ha problemi di precisione e di letture, tanto che dopo le prime 3 partite giocate, come gli sono state prese le misure, ha lanciato 6 TD a fronte di 18 intercetti.

Dalla sua il ragazzo ha un braccio molto potente e la giovane età , inoltre si dice sia carismatico, però il lavoro da fare per diventare un vero starter è molto, quindi in tempi brevi non è facile sognare grandi traguardi a Tampa.

A ricevere i suoi passaggi non c'è più Antonio Bryant lasciato partire anche per via di un carattere non troppo semplice da trattare, e non sarà  facile sopperire alla sua mancanza visto che nonostante tutto rimane di uno dei top receiver della lega.

Rimasto Clayton, è stato aggiunto il rookie Arellious Benn che al momento verrà  inserito con calma, perchè Reggie Brown è in predicato di essere il WR numero 2. Da tenere d'occhio anche il rookie da Syracuse Mike Williams in grande spolvero nella preseason.

Come TE il titolare rimane il costosissimo acquisto via fre agency della passata stagione Kellen Winslow.

Il play calling di Raheem Morris sarà  comunque ancora orientato sul più sicuro running game condotto dal veterano Cadillac Williams. Il RB da Auburn è senza dubbio l'elemento di maggior talento di tutto l'attacco, ma ha faticato a mostrarlo nell'arco della sua carriera perchè gli infortuni non gli hanno mai dato tregua.

Come polizza assicurativa l'estate scorsa è stato preso Derrick Ward dai NY Giants, ma non ha avuto grandi occasioni di mettersi in luce. Rimane comunque una discreta seconda scelta per dare respiro a Williams.

La difesa di Gruden era diventata famosa ed è stato il marchio di fabbrica del team che nel 2002 ha vinto l'anello. Quel team aveva una linea 4-3 che nel mezzo aveva in McFarland e Warren Sapp due forze della natura impossibili da arginare.

Partendo da questi ricordi, ma soprattutto dai principi tattici dell'importanza di bloccare le corse nel mezzo e nell'attirare i raddoppi della OL al centro, i Bucs si sono indirizzati nell'andare a draftare non un DT ma ben 2 nei primi 2 giri.

Si parte da Gerald McCoy, èlite player completo che ha come caratteristica principale il riuscire a penetrare le difese per far collassare il pacchetto dall'interno, che ancorerà  la linea di fianco ad uno tra l'altro debuttante Brian Price da UCLA, Roy Miller o Dre Moore.

Anche il reparto LB è ben carico con Geno Hayes come OLB molto veloce e bravo a reagire a tutte le situazioni di gioco, con Quincy Black come altro LB esterno, mentre in mezzo gioca il leader difensivo Barrett Ruud, che anche solo dal numero di tackles capiamo come sia sempre vicino allo sviluppo dell'azione.

Nelle secondarie il CB Rondae Barber, alla quattordicesima stagione nella Florida, ha fatto da chioccia ai giovani CB Aquib Tali e S Tanard Jackson che ora sono attesi al loro breakout year. Di avere grandi qualità  l'hanno già  dimostrato, ora si tratta di giocare con continuità  a livelli elevati.

Carolina Panthers

A Charlotte la parola d'ordine è ripartire. Due stagioni fa erano la prima potenza della division ed una delle corazzate della NFC, salvo calare sensibilmente le proprie quotazioni contestualmente alla caduta di Delhomme, che ha concluso l'anno malissimo ed ha cominciato il 2009 nella stessa maniera, finendo prima per perdere il posto e venendo tagliato poi.

Risolvere il problema di chi raccoglie la palla dal centro poteva quindi presentare problemi, che sono stati risolti mettendo come titolare Matt Moore che si è dimostrato un discreto QB in quello sprazzo di campionato in cui è stato impiegato.

Quindi in estate è stato draftando Jimmy Clausen da Notre Dame.
Il rookie si presenta come un QB già  pronto a prendere in mano il timone di un team, discreta precisione, discreto braccio.. appunto, tutto discreto ma non eccelle in nulla. Meglio sotto il profilo delle letture perchè esce da una pro-style offence reale, e quindi presenta già  una certa dimestichezza a digerire un sistema NFL.

Il problema che dovrà  affrontare Carolina è che entrambi sono due game manager, cioè più adatti a gestire le partite con le corse di DeAngelo Williams e Johnatan Stewart a preoccuparsi di portare la maggior parte del carico. La soluzione può portare a buoni risultati perchè la coppia di RB è una delle migliori della lega.

Quindi che sia Moore o Clausen il partente, dubitiamo che il ragionamento si discosti da questi binari, però è altrettanto vero che come da regola economica "la competizione migliora il prodotto", entrambi i QB hanno avuto una preseason ben oltre i migliori auspici, mostrando lanci precisi, profondi e grandi abilità  di lettura, quindi non è detto che possa continuare la loro progressione come giocatori.

Dopo loro c'è Tony Pike, altro rookie preso in cabina di regia, giocatore che sarebbe ottimo da far crescere come backup, ma che in un contesto con già  2 QB che sistemano le prime 2 posizioni del roster, sembra una scelta sprecata e che avrebbe potuto essere spesa in altro modo.

Perso Muhammad per ritiro e con Steve Smith in ritardo per un braccio rotto durante l'estate, ma che dovrebbe farcela a recuperare per l'inizio della stagione regolare, il reparto ricevitori dovrà  affidarsi al rookie Brandon LaFell che nella preseason è stato molto convincente. Si tratta di un giocatore alto, potente e che ha buone mani.

Insieme a lui ci sarà  Dwane Jarrett che sino ad ora è stato una colossale delusione e in 3 anni di carriera non ha ancora messo insieme una stagione da almeno 200 yards.

La linea offensiva è uno dei punti di forza delle squadra, con Jeff Otah e Jordan Gross come elementi di spicco, anche se il secondo ha sofferto un po' troppo in preseason.

Infine la coppia di RB è come anticipato una delle più temibili di tutta la lega, con il duo DeAngelo Williams e Jonathan Stewart che insieme sono reduci da una stagione in cui hanno guadagnato più di 2500 total yards combinate.

Williams come titolare, Stewart capace di chiudere i discorsi nelle situazioni di corto yardaggio ma comunque dotato di una velocità  che pochi possono vantare.

La difesa ha registrato le perdite più pesanti, con il DT Damione Lewis, il LB Na'il Diggs, ma soprattutto con Julius Peppers andato a Chicago, che unite agli adattamenti voluti da John Fox, stanno creando più confusione che benefici, e nel complesso non fanno guardare al futuro con molta fiducia.

Partito uno dei DE più dominanti della lega, la linea difensiva si è indubbiamente indebolita, anche se la scelta di Everette Brown nel draft 2009 andava proprio nell'ottica di crescere il sostituto in casa per non soffrire la partenza scontata da più di un anno di Peppers. Lui in coppia con Brayton sono autori di una incoraggiante preseason, anche se devono assolutamente migliorare nella capacità  di portare la pressione al QB.

Come sempre il reparto LB viene guidato da John Beason. MLB estremamente intelligente e completo, uno dei 3 migliori Mike di tutta la lega. Sempre presente nel vivo dell'azione, ottimo placcatore e bravissimo a droppare in copertura.

Il problema nasce dal fatto che è stato spostato a fare il weak side LB per creare lo spazio per Dan Connor al centro, risultato della volontà  di coach Fox di schierare i suoi tre migliori LB contemporaneamente in campo.

Purtroppo al momento Beason come outside sembra un pesce fuori d'acqua e il reparto necessiterà  di tempo per adattarsi al lavoro da fare. I risultati di preseason non sono stati incoraggianti, e spesso la reattività  sia in copertura che nel reagire agli screen pass non è stata soddisfacente. Meglio James Anderson,

In grossa difficoltà  anche le secondarie, con i CB Marshall e Gamble che non sono esattamente una sicurezza, e per questo ci si aspetta che continui a mostrare miglioramenti Munneryl, provato anche da titolare, ruolo che però è ancora troppo presto da fargli coprire.

Come safety Godfrey e Martin non danno particolari garanzie, ma la depth è così corta che mancano le alternative ed anzi, dietro a loro vi è Francisco che è un ex cornerback che ha fatto la transizione di ruolo.

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