L'arrivo di Colts e Saints a inizio settimana, inizio del countdown al Super Bowl XLIV
Nella notte italiana di domenica saranno di scena Saints e Colts per il 44° Super Bowl di NFL. Teatro dell'evento il “Sun Life Stadium” di Miami, nel South Florida. Anche se per la prima volta della storia nel 2009 la finale calcistica di Champions' League ha superato come spettatori il Super Bowl, sale l'attesa per quello che è e rimane comunque l'appuntamento più atteso dagli Americani. E proprio il 7 febbraio, a partire dal valore delle due squadre, ci si attende uno dei migliori Super Bowl degli ultimi anni. Come si avvicinano allora giocatori e Americani al grande evento?
A New Orleans il nuovo grido di battaglia è “Finish Strong“. Tutto nasce lo scorso aprile quando, all'inizio dell'off season, Drew Brees procura per ognuno dei suoi compagni una copia dell'omonimo libro di Dan Green. Dopo la loro strepitosa stagione, “Finish Strong” è ora dappetutto: viene scritto sulle magliette, stampato sui cartelli del Superdome. Domenica scopriranno se il loro grido porterà davvero fortuna fino in fondo.
A proposito di Drew Brees: il quarterback in questi giorni ha ritirato il premio Giocatore dell'Anno FedEx, che ha vinto per la seconda volta consecutiva.
I Colts intanto, allo sbarco in Florida a inizio settimana, sono stati accolti dalla pioggia. Pioggia inaspettata, in quel di Miami, ma che rimanda scaramanticamente all'ultimo Super Bowl vinto sui Bears, in cui proprio la pioggia fu un elemento determinante del match.
Conferenze stampa
La preoccupazione più grande per i Colts riguarda il defensive end Dwight Freeney: la caviglia slogata contro i Jets fa ancora male, proprio per questo già da qualche giorno è a Miami per sottoporsi a sedute intensive per provare a recuperare per domenica. Anche Payton Manning da diversi giorni è a Miami: per lui c'era da onorare l'impegno del Pro-Bowl domenica, poi è rimasto in attesa dell'arrivo del resto dei compagni per affrontare domenica quella che fu la squadra di suo padre. “Ho avuto modo di volare in un aereo privato con sei dei miei migliori amici e compagni, con deliziosa carne da mangiare a bordo, per poi stringere qualche mano, fare un'intervista e guadagnarmi 45.000 dollari. Non c'è di che lamentarsi!”
Reggie Bush ha commentato l'infortunio di Freeney: “Ovviamente è un gran giocatore. Ovviamente gli saremmo grati se non giocasse. Ma ci prepareremo come se lui fosse di sicuro in campo domenica, allenandoci contro ogni tipo di blitz e pressioni.” Il running back ha risposto poi ad alcune domande personali: “Sì, sarà il match più importante della mia vita. Fino ad ora il più importante è stato quello di dieci giorni fa contro i Vikings, di cui ricordo il lancio della moneta all'overtime: è sembrato il più lento che avessi mai visto. (…) Domenica i difensori saranno atletici e rapidi più che possenti, ma non più di me. Sto imparando a forzare i big play, senza aspettare che siano loro a venire da me.” Conclude parlando della stagione: “Strano, sembra che molti ci abbiano fatto passare per sfavoriti nonostante continuassimo a vincere. Ma siamo una grande squadra che è riuscita a fare una stagione straordinaria; non vedo l'ora di aiutare squadra e città per un finale speciale.”
Freeney sull'infortunio commenta: “Non sono preoccupato più di tanto. Continuerò a pensare positivo, pensando a migliorare giorno dopo giorno. Starò meglio per domenica, anche se psicologicamente è un po' frustrante questa situazione.”
Gary Brackett, linebacker dei Colts, parla di come affronteranno difensivamente New Orleans: “Non siamo stati bravi a fermare il gioco sulle corse quest'anno, eppure abbiamo eliminato Baltimore e Jets. Ora contro i Saints dovremo agire diversamente: sono abilissimi nel gioco aereo, riescono sempre a segnare tanti punti e hanno una grande forza. Avremo intorno a noi gente alta e che corre veloce. Dovremo fermare i ricevitori.”
Al Super Bowl Media Session di mercoledì era presente Jim Caldwell, head coach di Indianapolis, che, tra le varie cose, ha parlato di Reggie Wayne: “Ha già avuto annate eccellenti, ma è stato un po' adombrato dalla presenza di Marvin Harrison. Per noi è importantissimo: è un giocatore costante, con buone mani, grande capacità di corsa e un leader eccezionale.” Caldwell si è soffermato anche su se stesso: “Dieci anni fa ero a Wake Forest: fu una grande esperienza per me ed è lì che ho avuto la più importante opportunità per imparare. Molte delle cose che ho appreso là , in particolare su di me e sul mio programma, mi hanno aiutato ad essere nella posizione in cui mi trovo oggi.”
In casa Saints è stato il tight end Jeremy Shockey a intrattenersi coi giornalisti: “Sto bene, spero di avere l'opportunità di giocare.” Insieme a Jonathan Vilma, è felice di tornare a Miami, in cui insieme a Vilma. Proprio Vilma ha commentato: “Eccezionale tornare qui. Ho tanti bei ricordi e in questi giorni ho avuto l'opportunità di ritrovare diverse persone che mi hanno aiutato ad arrivare nell'NFL. Sanno che però sono qui per dedicarmi a qualcos'altro questa settimana, e si sono limitati a salutarmi. Ma è stato un bel momento.”
Infine ecco le parole di Sean Payton, head coach dei Saints: “Gran parte del nostro attacco è fatto di motion: a volte è molto più d'aiuto ai ricevitori che non partire da fermi al momento dello snap; altre volte è solo per far pressione sulla difesa; altre volte, quando il rumore della folla è alto, senza motion ti ritrovi in situazioni poco chiare… Ci sono molte ragioni per cui sfruttare la motion. Quindi, quando la eseguiamo, c'è sempre un motivo, non è solo per il gusto di farla.” Su Brees: “Ci sono molti tratti e caratteristiche unici che fan sì che il nostro sia un buon rapporto. È sveglio, con grande etica del lavoro e gran talento, tutte cose che ti fanno lavorare bene con lui.”
Halftime Show
Il tradizionale e atteso spazio musicale a cavallo tra secondo e terzo quarto sarà quest'anno affidato agli Who, che con il loro rock terranno vivi i brividi che accompagneranno ogni spettatore per tutta la serata.
La partecipazione degli Who servirà a farli ri-conoscere nel mondo non solo come cantanti della sigla di CSI. Hanno inoltre un tour da annunciare e un nuovo album di greatest hits da promuovere. Top secret, ovviamente, la scaletta dei loro 12 minuti di concerto.
“La scelta degli Who”, spiega Coplin, vice-presidente per la Programmazione dell'NFL, “deriva dalla loro musica familiare a molti spettatori e bella da suonare nei grandi stadi. (…) L'halftime show dell'NFL è diventato l'Ed Sullivan Show dei nostri tempi.”
La scelta di una band del passato non è confermata per il prossimo Super Bowl di Arlington.
Rassegna stampa
I giornali locali di New Orleans e Indianapolis hanno dato risalto per tutta la settimana al match imminente.
Marc Lorando, del Times-Picayune, il maggior quotidiano locale di New Orleans, dà le direttive ai tifosi: “compra più birra di quella che hai già ; passane un po' anche a me; alzati; abbraccia tutti; proteggiti le orecchie; asciugati le lacrime; alza il trofeo!”
Sul Times-Picayune si parla anche di Brees e il suo futuro: “Non ancora imminente il nuovo contratto per il QB”.
L'Indianapolis Star risponde con un articolo riservato a Polian e il suo modo di costruire la squadra: “La filosofia di Polian ha dato i suoi frutti. Il presidente della squadra punta a costruire ogni stagione un roster in cui ogni giocatore offre qualcosa di positivo e può contribuire.”
Sul giornale ci si chiede inoltre: “Questo Manning è già il migliore di ogni tempo?”
Sul sito infine, Olivia Manning porta i fotografi a visitare la casa sua e di Payton a New Orleans.
Il Los Angeles Times tratta il Super Bowl in modo culinario, proponendo il chili come piatto principale; Usa Today ci fa conoscere meglio “Tom Moore: lo scienziato pazzo con Payton Manning” e propone un articolo su Shockey: “Accantonato dai Giants, Jeremy assapora il secondo Super shot.”