Ricezione con una mano di Larry Fitzgerald per un nuovo vantaggio Cardinals
The best game ever.
Un riassunto quasi perfetto dell'ultimo match del Wild Card Weekend che vedeva contrapposti gli Arizona Cardinals, detentori del titolo NFC, e i Green Bay Packers, uno dei team più caldi del momento; quasi perfetto perché a livello di spettacolo, di gioco offensivo, di numeri, di emozioni, è stato qualcosa che non si vedeva da tempo, ma per gli amanti del football costruito sulle difese dominanti, sulle yards guadagnate con sudore e sangue, è stato al limite dell'inguardabile, visto che, soprattutto nel secondo tempo, ogni drive regalava irrimediabilmente un touchdown alla squadra che giocava in attacco.
Secondarie inesistenti, difese approssimative, e passing game offensivo da far venire letteralmente l'acquolina in bocca, con lanci, prese, ricezioni, che sono state vera delizia per i palati fini, pronti ad ammirare i gesti atletici di chi, da anni ormai, ci regala numeri da circo ogni maledetta domenica; due nomi su tutti, Greg Jennings e Larry Fitzgerald, protagonisti di due touchdown in punta di dita che potrebbero essere utilizzati senza remore come manifesto del football.
Gesti atletici fuori dalla norma, che celebrano la vena artistica che poche volte viene riconosciuta ai receiver, grandi comprimari dei loro quarterback ma al tempo stesso incredibili attori protagonisti quando si tratta di tirare fuori dal cilindro qualche magia per i flash dei fotografi.
Due ricezioni, due istantanee ideali per spiegare al mondo intero cosa è stata Arizona-Green Bay di ieri notte, ovvero la partita con maggiore punteggio di sempre dei playoffs NFL.
96 punti totali, uno in più del match del 30 dicembre 1995 tra Philadelphia Eagles e Detroit Lions, e ben 10 in più della storica partita tra Rams e Vikings del 16 gennaio 2000, dove almeno uno dei protagonisti di ieri era già presente.
Kurt Warner, quarterback di quei St.Louis etichettati come "The greatest show on turf e leader indiscusso di questi Cardinals che da ormai due stagioni sono diventati uno dei team più forti della National Football Conference, di cui sono stati campioni l'anno passato.
Un titolo che sembrano parecchio intenzionati a difendere dopo la prestazione sfoderata ieri, nonostante una rimonta regalata dalle loro secondarie dopo che l'intervallo li aveva visti rientrare negli spogliatoi su un tranquillo, e controllabile, 24 a 10 in loro favore, in virtù di una condotta perfetta nel primo quarto che sembra essere diventata il leit-motiv delle wild card domenicali, con la squadra vincente che nei primi minuti di partita sfrutta ampiamente i turnovers avversari.
E' successo qualche ora prima a Boston, e sembrava chiaramente ripetersi anche a Phoenix, dove una partenza a razzo dei padroni di casa, a segno in tutte le prime tre serie offensive, aveva messo alle corde i Packers già a fine first quarter, quando la franchigia del Wisconsin si trovava già sotto 17 a 0 dopo aver pagato ampiamente dazio con due turnovers nei primi 10 minuti di football.
Pronti via e il primo possesso di Green Bay finisce in tragedia, con un pallone che Rodgers recapita nelle mani del quasi omonimo Dominique Rodgers-Cromartie, autore di quello che sarà l'unico intercetto della partita, e che permette ad Arizona di ripartire sulle 40 yards avversarie; nove giochi, quattro first down guadagnati, e in nemmeno quattro minuti i Cardinals agguantano il primo vantaggio della partita grazie ad una corsa da 1 yard di Tim Hightower, come al solito preziosissimo nelle situazioni di goal line.
Nell'azione successiva un nuovo suicidio dei Packers regala nuovamente l'ovale ai padroni di casa, che per l'occasione si apprestano a partire addirittura a ridosso della red zone avversaria, sulle 22 di GB, dopo un fumble forzato da Karlos Dansby su Donald Driver che è stato prontamente recuperato dal DT Alan Branch; una corsa di Wells per tastare la difesa e prendere qualche yards, e poi Kurt Warner decide di dare il via allo show personale, confezionando il primo dei suoi cinque TD pass per uno scatenato Early Doucet, che riceve nel mezzo e raggiunge l'endzone dopo una corsa incontrastata da 15 yards.
Dopo le due segnature in rapida successione dei Cardinals, Green Bay sembra completamente in bambola, e dopo aver portato a casa il primo down del match l'attacco si fossilizza nuovamente, subendo la grande pressione portata dalla linea avversaria sul backfield che costringe Rodgers a prendere delle decisioni affrettate prima e mangiarsi poi il pallone, con relativa perdita di yards, poi; il primo sack della partita ai danni del quarterback di California arriva da Bertrand Berry, abile a perforare la debole copertura della OL dei Packers e inchiodare al terreno il numero 12, obbligandolo a lasciare palla e campo al proprio punter.
Per la prima meta degli ospiti ci sarà quindi da aspettare, e dopo il field goal trasformato dalle 23 yards di Neil Rackers, i Packers entrano finalmente in partita, trovando la forza di reagire dopo l'ennesima grande giocata della stagione di Clay Matthews, che recupera un fumble importantissimo forzato da Charles Woodson, riconsegnando la palla ad un Rodgers che nel drive precedente era stato nuovamente costretto ad assaggiare l'erba dello stadio di Glendale.
Un terreno che fino a quel momento aveva vestito gli abiti di un girone dantesco per il quarterback di Green Bay, improvvisamente trovatosi catapultato in un incubo che già aveva vissuto, anche se marginalmente, sette giorni prima; un brutto sogno che era fermamente intenzionato a scacciare dalla sua mente, nonostante l'inizio di partita lo avesse completamente annichilito.
Aaron Rodgers però non è uno che molla, uno che si arrende facilmente, e dopo un altro sack sfrutta una pass interference per avvicinarsi all'endzone avversaria ed andare a segno con una corsa personale da 1 yard, che suona come una sveglia per i suoi compagni d'attacco; un suono che non viene probabilmente colto dalla difesa, ancora una volta aggirata abilmente da Wells e colpita da Doucet, autore di un'altra meta da 15 yards dopo essersi infilato centralmente tra le maglie avversarie.
L'espressione del quarterback di Green Bay sulla sideline dice tante cose, ma di tempo per provare a rendere meno consistente il divario ce ne è ancora, e in poco più di due minuti il ragazzo californiano sforna uno dei suoi drive macinando 73 yards ed arrendendosi solo a quattro secondi dal termine del primo tempo, quando la coscienza, l'intelligenza, l'esperienza, gli dicono che è meglio lasciare spazio al kicker Mason Crosby, che con un calcio da 20 yards fissa il punteggio sul momentaneo 10 a 24.
Un first half così devastante avrebbe spezzato chiunque, tanto più dopo un rientro in campo che pare annullare una qualsiasi speranza di rimonta, con Warner che continua a fare il fenomeno confezionando il primo TD pass della partita per Larry Fitzgerald, che va a segno con una ricezione da 33 yards che ridicolizza le secondarie dei Packers.
A non farle del tutto sfigurare però ci pensano quelle dei Cardinals, che dal drive successivo cominciano a regalare ai presenti delle giocate da brivido; ogni volta che la palla viene messa in aria infatti i tifosi del University of Phoenix Stadium trattengono il fiato, soprattutto dopo che Rodgers ha improvvisamente ritrovato quello smalto che sembrava aver perduto nei prime due quarti.
La risposta del quarterback di Green Bay è immediata, e macina lo stesso numero di yards del collega, 80, mettendoci solo dieci secondi in più, 3 e 55 contro 3 e 45, per trovare Greg Jennings sul lato destro dell'endzone di Arizona, dove il numero 85 riesce a tenere un pallone grazie ad un tuffo plastico che gli permette di evitare l'intervento del difensore avversario portando ancora sotto i Packers, che galvanizzati dalla giocata del compagno recuperano palla sul successivo onside kick di Crosby con Brandon Underwood.
Un recupero che diventa importantissimo tre minuti più tardi, quando ancora Rodgers trova un suo ricevitore libero sul lato sinistro della difesa dei Cardinals, dove staziona Jordy Nelson, che dopo aver evitato l'intervento di un paio di difensori, si invola verso il paletto che delimita l'area di meta e riesce ad entrarvici in punta di piedi, regalando ai suoi il minor svantaggio della partita.
Svantaggio destinato nuovamente ad aumentare nel drive immediatamente successivo, con Warner che sfrutta un big play di Chris "Beanie" Wells, corsa da 42yards, per entrare nelle 10 avversarie e confezionare un passaggio di tocco per Larry Fitzgerald, che risponde a distanza a Jennings tuffandosi e ricevendo con una mano il pallone che vale il nuovo + 14 del match.
Il vantaggio di due mete non dura però più di tanto, e basta una nuova serie a Green Bay per riportarsi ancora sotto, con Rodgers che prima utilizza i ricevitori più esperti a sua disposizione, Jennings e Driver, e poi completa un TD pass da 30 yards per uno dei più giovani, Jacoby Jones, che sfrutta le approssimative coperture avversarie per farsi trovare libero in prossimità dell'endzone di Arizona.
Gli stessi Cardinals confezionano il primo drive inconcludente del quarto fermandosi sulle proprie 41 e concedendo ai Packers la palla che potrebbe valere il pareggio; detto e fatto il solito Rodgers raggiunge con soli due passaggi la redzone avversaria, e dopo aver servito Jermichael Finley, 38 yards, e Donald Driver, 28 yards, lascia l'incombenza della segnatura che vale il pari alla potente corsa del fullback John Kuhn, che svolge il compito assegnatoli alla perfezione ricoprendo quell'unica yards che separa i gialloverdi dal touchdown del 38 a 38.
Il grande show della notte americana non è però ancora finito, e Kurt Warner è seriamente deciso a fare pokerissimo, per questo riparte a testa alta e comincia a sezionare la difesa avversaria come sanno fare solo i grandi quarterback; prima completa verso sinistra, poi verso destra, infine si concede un paio di passaggi nel mezzo concludendo in gloria con il quinto TD pass della partita, 17 yards, per Steve Breaston, che fino a quel momento si era reso protagonista di una reverse importantissima in un drive del terzo quarto.
Il nuovo vantaggio dei Cardinals non abbatte però gli ospiti, che riescono a ricucire lo strappo sempre grazie alle straordinarie doti di Aaron Rodgers, che corre e lancia dimostrando di essere ormai un leader assoluto per i Packers, e caricandosi il peso della squadra sulle spalle la guida verso un altro pareggio con un drive da 71 yards conclusosi con un touchdown pass da 11 yards per Spencer Havner, un'opzione ormai consolidata quando ci si avvicina all'endzone avversaria.
Con un minuto e quarantasei secondi da giocare Arizona prova ad evitare l'overtime, ma il destino sorride alla rimonta di Green Bay ed incredibilmente Neil Rackers sbaglia un facile, per lui, field goal da 34 yards, rimandando il tutto ai tempi supplementari di una sfida che sembra davvero non finire mai, dopo una serie di botta e risposta incredibile.
Quello stesso fato che però ha sorriso ai Packers nei secondi finali dei tempi regolamentari decide improvvisamente di voltargli le spalle, e con un ghigno che diventa improvvisamente avverso, sottilmente malefico, crea l'episodio che decide la partita; al quarto gioco del primo drive offensivo dell'overtime Rodgers subisce il quinto sacks, quello che diventa fatale per le sorti del match.
Il cornerback Michael Adams spunta dal lato cieco e colpisce il braccio del quarterback di Green Bay, che perde la palla, la stessa viene prontamente recuperata da Karlos Dansby, che si invola verso l'area di meta ospite ricoprendo le 17 yards che la separano ed entrando in endzone per il touchdown che decide la partita, fissando il punteggio finale sul 51 a 45 che regala ai Cardinals l'accesso al divisional, dove affronteranno i New Orleans Saints.
Solo nei replay successivi all'azione si scoprirà che il numero 27 di Arizona nel tentativo di inchiodare al terreno il quarterback avversario ha commesso un facemask, fallo che avrebbe impedito ai padroni di casa di aggiudicarsi il match e avrebbe consegnato un primo down vitale ai Packers.
Ciò, logicamente, non ha cambiato l'esito della sfida che vede Warner chiudere con 379 yards e 5 TD, Rodgers con 422 yds, 4 TD pass, 1 intercetto ed un touchdown personale su corsa, Jennings con 130 yards ricevute e 1 TD, Finley con 159, Breaston con 125 e 1 TD, davanti a Fitzerald e Doucet che segnano 2 touchdowns a testa totalizzando rispettivamente 82 e 77 yards in 6 ricezioni.
Una sfida che da oggi preferiamo ricordare per le grandi prestazioni dei suoi protagonisti, per le emozioni che ci hanno saputo regalare e per il grande spettacolo che ci è stato offerto da due squadre che avrebbero messo alle strette qualsiasi avversaria si fossero trovata davanti in questi playoffs; le polemiche, le discussioni, le recriminazioni le lasciamo ad altri.
Meritavano di andare avanti entrambe, Arizona ha avuto semplicemente un pizzico di fortuna in più ed ha meritato comunque questa vittoria; noi tifosi di football sappiamo riconoscere anche questo.