Drew Brees vuole battere molti record in questa stagione
TOP 3
Drew Brees
Aveva chiuso la scorsa stagione a solo 15 yards dal record di yards lanciate in una stagione, superando, unico oltre Dan Marino, le 5000 yards, a cui vanno aggiunti i 34 touchdowns.
Nuova stagione, stessa musica, Brees approfitta della gentile concessione della difesa di Detroit e colleziona 4 td pass nel solo primo tempo, chiudendo con il record personale di 6, lanciati a 4 ricevitori diversi.
Il piccolo grande quarterback dei Saints non finisce mai di stupire e se il buon giorno si vede dal mattino anche quest'anno a New Orleans ci sarà da divertirsi e magari il record di Marino (e forse anche quello di Tom Brady) potrebbe essere davvero battuto.
Adrian Peterson
Nel giorno del debuto di Brett Favre con la maglia dei Vikings, il palcoscenico lo prende tutto il fenomeno col n.28, che domina praticamente da solo la difesa dei Browns e dimostra che le speranze di Minnesota vanno dove le porta l'uomo chiamato All Day.
180 yards corse, 3 touchdowns, un secondo tempo in cui ha macinato 165 yards, segnando un fantastico touchdown da 64 yards con un corsa che racchiude tutto il suo repertorio: velocità , cambio di passo che taglia le gambe, forza fisica nel liberarsi di due difensori attaccati alla maglia, semplicemente mostruoso.
Il parziale di 24 punti degli ultimi due quarti, che rimonta il 13 a 10 di fine primo tempo, è tutto di marca Peterson, Favre si limita a svolgere il compitino e guardare le magie del suo runningback, ringraziando di aver firmato per una squadra che gli potrebbe permettere di giocare ancora a lungo.
Tony Romo
Dopo l'ennesima annata deludente, culminata con la mancata qualificazione per i playoff, Jerry Jones aveva deciso di ascoltare le lamentele del proprio quarterback e aveva fatto piazza pulita di chi non era gradito. Owens era stato lasciato andare in altri lidi e, grazie anche alla contemporanea fine della storia con Jessica Simpson, "sgradita" al pubblico del Texas Stadium, Romo poteva iniziare la stagione con la mente sgombra da pressioni negative.
Il risultato è la partita contro Tampa Bay. Preciso, sicuro, tranquillo, il quarterback dei Cowboys viviseziona la difesa dei Bucs con un chirurgico 16/27 per 353 yards, 3 td pass e 140 di rating. Le 353 yards lanciate e il touchdown da 80 yards per Patrick Crayton sono entrambi career-high per Romo e dimostrano che, in questa stagione, Dallas ha trovato probabilmente il proprio leader e può seriamente pensare a qualcosa di importante.
MENZIONE D'ONORE
Joe Flacco: dopo una stagione con molte luci, ma anche con poca pressione, visto lo status di rookie e visto che l'attacco dei Ravens era stato incentrato per la maggior parte sul running game, in molti si aspettavano qualcosa di più dall'ex stella della Division I collegiale.
Flacco ha subito messo in chiaro quali sono le sue intenzioni per questa stagione e, sfruttando la difesa soft di Kansas City, colleziona i record in carriera per yards lanciate (307) e td pass (3), protagonista insieme a tutto l'attacco di Baltimore delle 501 yards totali guadagnate, record di franchigia.
Se la difesa continua a dominare, il running game mantiene le premesse viste contro i Chiefs e Flacco diventa un quarterback in grado di vincere le partite anche con i lanci, Baltimore può diventare una serissima contendente per Pittsburgh e New England nella corsa al titolo AFC.
Santonio Holmes: aveva chiuso il Super Bowl contro Arizona con la ricezione da copertina all time del touchdown decisivo per la vittoria, perla finale di una partita da 9 ricezioni per 131 yards, che gli aveva garantito il titolo di MVP.
Nella prima partita della nuova stagione contro gli odiati Titans chiude con gli stessi numeri, 9 ricezioni per 131 yards e 1 touchdown e la sensazione che quella ricezione da 6 yards a inizio febbraio abbia svoltato definitivamente la carriera di un ricevitore molto quotato al suo ingresso tra i pro, ma che ha faticato a ritagliarsi uno spazio da protagonista nei primi 2 anni agli Steelers.
WORST 3
Jay Cutler
A Chicago era stato accolto come un Messia. A Denver difficilmente potrà mettere piede senza ricevere un'accoglienza poco gradita. L'offseason, oltre ai tentennamenti di Favre, aveva avuto come argomento principale l'addio di Cutler dai Broncos e la trade che lo aveva portato ai Bears, decisi ad avere finalmente un grande quarterback per tentare la scalata alle vette della NFC.
In molti a Chicago erano ansiosi di vedere all'opera la nuova star, che potrebbe cambiare le sorti di una squadra sempre troppo ancorata alla propria difesa e la sfida con i grandi nemici di Green Bay era il banco di prova ideale per coltivare i sogni dei tanti fans dei Bears.
Sogni che si sono presto trasformati in incubi, dopo la orribile prestazione con cui Cutler ha iniziato la stagione e la conseguente sanguinosa sconfitta contro i Packers.
Quattro intercetti in una sola gara probabilmente non li aveva lanciati nemmeno Grossman, uno che a Chicago non è proprio ben visto e nonostante la sconfitta sia arrivata solo nell'ultimo minuto, la prestazione dell'ex Broncos è da cancellare in fretta, soprattutto perché gli intercetti sono frutto di lanci totalmente fuori fase, chiaro sintomo di un'intesa ancora da costruire con i propri ricevitori.
La prossima domenica ci sono i campioni del mondo di Pittsburgh e lì Cutler dovrà dare fondo a tutto il proprio talento se non vorrà replicare l'orrore visto contro i Packers e perdere il feeling con i propri tifosi.
Jake Delhomme
Nella giornata dei dejavu, dopo Brees e Peterson, anche Delhomme entra nel club, però dalla parte sbagliata, aggiungendo ai 5 intercetti collezionati nella divisional playoff contro Arizona, i 4 lanciati nella partita contro Philadelphia, a cui va aggiunto il fumble riportato in endzone da Abiamiri.
Solo 7 passaggi completi e 73 yards lanciate, 5 turnovers, il panchinamento nel terzo quarto e i conseguenti sonori fischi da parte del proprio pubblico. Sicuramente non un buon inizio per la stagione di Delhomme e dei Panthers, ma Fox gli ha dato fiducia e con la coppia Williams-Stewart, Carolina può subito ripartire nella sfida contro Atlanta di week 2.
Leodis Mckelvin
Quando la tua squadra gioca la partita della vita contro i grandi Patriots, guidati da Tom Brady, e riesce ad essere avanti di 5 punti a due minuti dalla fine, il tuo compito di ritornatore, soprattutto dopo che già in precedenza avevi rischiato di perdere il pallone dopo un fumble, è quello di cercare il prima possibile la linea laterale e dare la palla all'attacco per congelare il tempo e garantire la vittoria.
McKelvin invece ha deciso di correre in mezzo al campo ed è finito nella fauci dello special team di New England, che gli ha strappato il pallone e lo ha consegnato nella sapienti mani di Brady, per il facile drive che ha dato la vittoria per 25 a 24.
MENZIONE DI DISONORE
Detroit Defense: Dopo lo 0-16 della scorsa stagione ci si aspettava dei segnali di ripresa da parte dei Lions, soprattutto dal nuovo coaching staff, e invece la musica sembra non cambiare mai per Detroit.
Sconfitta contro i Saints, 45 punti subiti, 28 primi down, 515 yards totali concesse, più di 200 yards regalate sui ritorni, niente su cui si possa costruire una speranza per i tifosi dei Lions, probabilmente già rassegnati all'ennesima stagione negativa della franchigia meno vincente degli ultimi anni.
Matthew Stafford: oltre alla difesa, anche l'attacco era chiamato a dare segnali di ripresa, visto che in cabina di regia era stato lanciato Stafford, prima scelta assoluta dell'ultimo Draft. Invece l'ex Georgia ha dimostrato di essere ancora lontano dall'essere il giocatore che può cambiare le sorti di Detroit. Tre intercetti e meno del 50% di completi, con un rating di 27, numeri molto deludenti, soprattutto se rapportati all'altro esordiente, Mark Sanchez, vittorioso nella prima gara con i Jets.