A Green Bay è già cominciata l'era di A-Rod
TOP 3
Aaron Rodgers
Ormai a Green Bay sono tutti pazzi per A-Rod. Favre non sarà mai dimenticato, ma dopo il contro ritiro con passaggio ai Jets e le prestazioni nelle prime due gare del suo erede, qualche tifoso può aver smesso di disperarsi per la perdita del grande Brett. Già nella prima partita aveva dimostrato di essere pronto per la grande sfida, ma contro i Lions è stato super. Tre touchdowns per lanciare i Packers sul 21-0, il primo dopo aver eluso un sack e lanciato in corsa per James Jones, il secondo con un tocco per Driver, dopo aver pescato Jennings in profondità , il terzo con grande tecnica per Nelson. Poi, dopo la rimonta di Detroit, un altro bel drive che ha portato alla meta di Jackson. Se il buon giorno si vede dal mattino, a Green Bay è nata un'altra dinastia.
Anquan Boldin
In estate aveva fatto di tutto per andarsene, chiedendo più soldi, forzando una trade, minacciando l'holdout, ma poi tutto è rientrato e ad Arizona la coppia Fitzgerald-Boldin ha ricominciato a volare.
Grazie anche ai lanci del vecchio Kurt Warner, Boldin ha dimostrato contro Miami di essere un top del suo ruolo. 140 yards ricevute e 3 touchdowns, prima volta in carriera, e la dimostrazione che l'attacco di Arizona se gira a dovere può far male a qualsiasi difesa. Il pronti via con ricezione da 79 yards e touchdown per lui e da 75 per Fitzgerald aveva già fatto capire come sarebbero andate le cose e nel corso della partita Boldin non si è fermato, ridicolizzando la secondaria dei Dolphins, rispondendo sempre presente alle imbeccate di Warner, soprattutto quando la endzone avversaria si avvicinava. I Cardinals non partivano 2-0 da molto tempo, forse questo è l'anno di raccogliere i frutti dopo anni di semine andate a vuoto.
Eli Manning
Dopo la grande vittoria del Super Bowl e il titolo di MVP si pensava che il fratellino fosse diventato grande, che a New York fosse cominciata la nuova era di Eli, ma la partita d'esordio contro Washington, seppur vinta, aveva lasciata l'amaro in bocca. Manning era sembrato per lunghi tratti il pulcino spaurito del periodo pre-playoff, qualcuno si domandava se il vero Eli fosse quello e non lo splendido cavaliere che aveva condotto i G-men al titolo, la partita contro StLouis poteva essere un difficile banco di prova, dato che vista la scarsità della difesa dei Rams un'altra prova incolore avrebbe dato aria a molte polemiche. Invece Eli ha mostrato di aver imparato la lezione. 20/29 per 260 yards e 3 td pass, sezionata tutta la secondaria di StLouis con i passaggi per Burress, Toomer e Hixon, controllo totale dell'attacco senza turnovers e con pochissimi errori di lettura. A New York, sponda Giants, sperano che il Manning vero sia questo per dimostrare che il titolo dello scorso anno non è stata una gemma solitaria.
Menzione d'onore
Kurt Warner: il vecchio Kurt è tornato quello dei Rams, non si sa per quanto, ma finchè dura i tifosi di Arizona possono goderselo. I dubbi sulla sua nomina come starter al posto del deludente Matt Leinart erano parecchi, soprattutto sulla tenuta fisica, vista l'età e i numerosi problemi accumulati in carriera. La difesa di Miami era il regalo aspettato da tanto per tornare ad essere grande. Sfruttando il fatto di avere due tra i migliori ricevitori della NFL, Warner ha sfornato una prestazione da 361 yards e 3 td pass, dimostrando fin da subito, con due lanci da 150 yards di guadagno per Boldin e Fitzgerald, che la giornata poteva essere da ricordare.
Shootout Games: 48 a 25 tra Green Bay e Detroit, 39 a 38 nello scontro tra Denver e San Diego, 33 a 30 sul filo di lana tra 49ers e Seahawks, 29 a 24 a sorpresa dei Redskins su New Orleans e per finire il Monday Night con la vittoria di Dallas per 41 a 37 su Philadelphia, con un primo tempo da 30 a 24 per gli Eagles. Sicuramente è stata una giornata all'insegna degli attacchi esplosivi e delle difese colabrodo. Chissà se il trend si manterrà per tutta la stagione.
WORST 3
Chad Pennington
Scaricato dai Jets dopo l'arrivo di Brett Favre e dopo l'ennesima annata deludente, Pennington aveva trovato casa a Miami, dove i Dolphins cercavano un quarterback d'esperienza per guidare un attacco in difficoltà . Le difficoltà dei vari quarterback, vecchi e giovani, presenti a roster, aveva dato a Pennington la possibilità di partire subito titolare. L'esordio proprio contro i suoi Jets aveva vissuto alti e bassi, con 2 td pass, ma con pochi squilli e la sconfitta finale. La partita contro i Cardinals garantiva la possibilità di affrontare una difesa non eccezionale e quindi di trovare confidenza con gli schemi offensivi. Invece c'è stato subito il crollo. Attacco fallimentare, pochi completi, appena 112 yards guadagnate prima di essere sostituito da Chad Henne in una persa già ampiamente persa. Il futuro a Miami è già incerto per Pennington, che sta già rivivendo i momenti bui della fine della sua esperienza a New York.
StLouis Defense
Che la difesa dei Rams non fosse la migliore della NFL era risaputo, anche negli anni in cui la squadra vinceva, ma la situazione attuale sembra ai limiti dell'assurdo. 79 punti subiti in due weeks, 414 yards su passaggio concesse agli Eagles senza i loro ricevitori titolari e 260 con solo nove incompleti a Eli Manning nell'ultima. Nessun intercetto, pochissimi sacks, la pass rush, pur con l'innesto di Chris Long, latita, la secondaria è un colabrodo e in ogni azione di passaggio ci può essere un big play per gli avversari. Dopo un'annata terribile si credeva che la situazione cambiasse, anche perché l'alibi infortuni ormai non può più essere usato, invece sembra addirittura peggiore. Con una difesa del genere e un attacco in grande difficoltà , per i Rams si prospettano molti giorni bui da qui a dicembre.
John Kitna
A Detroit, in offseason, si pensava alla possibilità di sostituire il vecchio Kitna con Drew Stanton o prendendo qualche giovane al Draft, ma poi l'ex Cincinnati era rimasto lo starter dei Lions. La sconfitta contro i giovani Falcons aveva fatto suonare un campanello d'allarme, poi la partenza choc contro Green Bay, sembrava già tutto perduto, e invece aiutato dalla stella di Calvin Johnson, Kitna aveva condotto Detroit alla rimonta e al vantaggio sui Packers. Sembrava una storia a lieto fine ed invece sul 27 a 25 per Green Bay, con la possibilità di tornare in vantaggio, Kitna ha collezionato prima un intercetto per Woodson, che ha permesso a Brandon Jackson di segnare il td del 34 a 25 e poi ha completato l'opera di distruzione regalando altri due intercetti, riportati in meta ancora da Woodson e poi da Collins, per il 48 a 25 finale. Tempi duri per il vecchio Kitna a Detroit.
Menzione di disonore
Tarvaris Jackson: a Minnesota hanno finito la pazienza. I fischi hanno cominciato ad essere sempre più forti dopo aver vanificato il vantaggio contro i Colts e la splendida prestazione del solito Adrian Peterson. Jackson non è un quarterback da NFL, solo coach Childress sembra non essersene accorto. Non ha timing, non ha lettura e non ha nemmeno tocco. Nonostante molti viaggi nella metà campo avversaria, grazie alle corse di AD, Jackson non ha mai trovato la via della endzone e alla fine la sconfitta ha aperto molte polemiche in casa Vikings, in cui molti si chiedono quando Childress si deciderà a panchinare l'ex Arkansas e lanciare il giovane Booty o pescare qualcuno (Culpepper?) dalla freeagency.
Taylor&Jones-Drew: erano la coppia d'oro di Jacksonville nella passata stagione. Uno completava l'altro e il running game aveva portato i Jaguars a giocarsi l'AFC Championship fino all'ultimo contro i Patriots. Quest'anno le cose sembrano non ingranare. Due partite e solamente 97 yards complessive guadagnate, con solo 1 td di Jones-Drew nella sconfitta contro Buffalo. Un pianto se si pensa al valore di entrambi i runningbacks. Le difficoltà del running game si ripercuotono anche su Garrard, che sente la pressione di dover lanciare più del dovuto e sta sbagliando molto. Jacksonville era partita con ambizioni, ma si ritrova con due sconfitte e per raddrizzare la stagione deve sperare che la coppia di runner torni ai fasti di un tempo.
ROOKIE TOP 3
Spazio anche ai rookies in questa rubrica, viste le notevoli prestazioni di inizio stagione, i primi tre della settimana sono Darren McFadden, DeSean Jackson e Jonathan Stewart.
Il runningback dei Raiders, dipinto come la risposta al grande Adrian Peterson, ha dimostrato già alla seconda settimana di poter fare anche in NFL quello che faceva al College. 164 yards e un td che lanciano la Raiders Nation alla prima vittoria stagionale, seppur contro la difesa colabrodo di Kansas City. Insieme con Michael Bush, l'ex Arkansas potrebbe dare finalmente uno spiraglio di luce ad Oakland e permettere a Russell di trovare con calma le chiavi per guidare l'attacco dei Raiders.
Il piccolo ricevitore degli Eagles era stato un po' dimenticato al Draft, dopo che molti avevano nutrito dubbi sulla sua consistenza fisica nel mondo dei pro, ma all'avvio di stagione, aiutato dai tanti infortuni occorsi al reparto e al fatto di avere un signor quarterback come McNabb, l'ex California ha mostrato tutto il suo talento e la sua abbagliante velocità . Due partite sopra le 100 yards, ancora senza touchdown, anche per un grave errore di gioventù nel Monday Night contro Dallas, quando ha lasciato la palla ancora prima di entrare in meta, ma la convinzione di essere per il momento il migliore tra i ricevitori usciti dal College.
Jonathan Stewart è stato un altro che al Draft è sceso in basso, nonostante i numeri mostrati ad Oregon. L'infortunio pre Draft aveva creato molti dubbi sugli scouts e il runner era finito alla fine del primo giro, scelto dai Panthers. Grazie ad un recupero lampo, però, Stewart si è presentato in piena forma all'inizio della regular season e in week2 ha guidato Carolina alla vittoria contro la sempre temibile difesa di Chicago, segnando i due touchdowns decisivi per la rimonta dei Panthers dal 17 a 3. Molti lo vedono come runner più completo rispetto a McFadden, nel corso della stagione vedremo chi avrà ragione.