Ben Roethlisberger contro Cleveland, un'altra gara di contenimento per il QB degli Steelers.
La sfida che vede di fronte Pittsburgh e Cleveland è una classica del football, anche se per molti anni questa rivalità non ha avuto squadre di livello analogo che potessero combatterla ad armi pari, rendendo la sfida meno avvincente. Ma dopo una serie di 9 vittorie consecutive degli Steelers, quest'anno i Browns si affacciano alla partita con concrete possibilità di interrompere la serie negativa, grazie ad un ottimo team costruito tra draft e free agency.
Il debutto è stato però diverso per le due squadre: la compagine della Pennsilvanya ha letteralmente distrutto gli Houston Texans, sfoggiando un Willie Parker d'annata ed una difesa devastante, come da tradizione per questi colori, mentre i Browns hanno perso malamente contro i Cowboys sul terreno di casa, non riuscendo ad innescare il proprio attacco, uno dei più spumeggianti della NFL, e subendo regolarmente in difesa, soprattutto sui passaggi di Tony Romo.
Quindi Pittsburgh gioca per confermare la propria candidatura a squadra da battere nella AFC dopo i gravi infortuni che hanno colpito New England e San Diego e le fatiche che sta incontrando Indianapolis, mentre Cleveland deve far svoltare una stagione di grandi speranze, ma partita male, e due sconfitte consecutive in casa potrebbero minare già il morale di una squadra che mira a nulla di meno che ad un posto nella post season.
Nella città che un tempo era dafinita the mistake on the lake , c'è un vento fortissimo, intenso quasi quanto la safety Troy Polamalu , che al primo possesso marrone della partita blizza e mette pressione sul QB con una bull rush. Il primo drive è un 3 & out, con i padroni di casa che non riescono a chiudere nemmeno un down. Analogo l'andamento del primo drive orchestrato dall'attacco ospite, che riesce a guadagnare una manciata di yards, ma Roethlisberger viene subito saccato e anche gli Steelers non riescono a mantenere il possesso.
La storia del primo quarto è questa, con difese dominanti che non concedono niente. Nel primo quarto si registrano solo 3 down chiusi ma ben 7 punt, e il risultato rimane bloccato su un calcistico 0 a 0. Tomlin , l'head coach degli Steelers, prova a colpire la difesa dei Browns sbilanciando il gioco sui passaggi, quindi cercando di mettere pressione sul reparto più fragile e meno esperto degli avversari, ma senza conseguire risultati significativi.
Il ground attack dal canto suo funziona poco, e Willie Parker soffre l'incapacità della sua linea offensiva nel creare i varchi da attaccare sulla DL avversaria.
Il vento e la pioggia fortissimi non aiutano i giochi di lancio profondi, rallentando il pallone se non rendendone la traiettoria difficile da valutare, ed ad inizio secondo quarto se ne accorge Derek Anderson , che al primo tentativo di testare le secondarie avversarie su una traccia lunga, lancia un intercetto. Crennell paga così il primo azzardo che tenta nella serata, quando ha cercato un gioco che spezzasse l'equilibrio e spostasse l'inerzia della partita verso la sua squadra.
È invece Pittsburgh che prende via via confidenza, con le corse di Parker che iniziano a funzionare, così come Roethlisberger inizia a trovare i suoi ricevitori. A metà secondo quarto gli Steelers registrano così il primo drive della partita che li porta in red zone, dove il loro QB lancia un bel TD ad Hines Ward .
Cleveland prova a rispondere, e si affaccia al 2 minute warning entrando per la prima volta nella metà campo avversaria. Il drive è convincente, con il TE Kellen Winslow che finalmente entra in partita con due belle ricezioni che trascinano la sua squadra in red zone. Ad 8 secondi dall'half time, i Browns hanno la palla in mano, ma Crennell decide di provare un ultimo passaggio per pareggiare la partita invece che tentare subito il field goal. Ma la scelta si rivela sciagurata, e Derek Anderson lancia il secondo intercetto della serata.
Il primo tempo si chiude sul 7 a niente.
La ripresa vede il possesso di Pittsburgh, che però non chiude il drive con punti, anche grazie ad una difensive line di Cleveland che riesce ad esercitare una buona pressione su Rothlisberger, con uno Shaun Rogers su tutti che mette a segno un sack tremendo.
Ma se la fase difensiva dei Browns è ottima e riesce a contenere ottimamente l'offensiva avversaria, l'attacco non riesce a mettere punti a tabellone, e restituisce subito palla agli ospiti, che con un field goal si portano sul 10 a 0. Paradossalmente, nonostante sia aumentata la forbice tra le due squadre, questi 3 punti subiti danno la scossa ai ragazzi di Crennell, che imbastiscono un drive che vede protagonista Winslow, che riceve tutto quanto gli viene lanciato addosso, e Lewis riesce a concludere un paio di buone corse, di modo da togliere pressione al gioco aereo, fino a quel momento unica valvola di sfogo dell'attacco. Però Anderson si rivela ancora impreciso, e il drive produce solo il field goal del 10-3.
Sul ribaltamento di fronte però Harrison riceve uno screen e corre attraverso la difesa avversaria, portando la sua squadra nella metà campo degli Steelers. Il drive però si arena ancora una volta in red zone, e questa volta, a 3 minuti dalla fine Crennel decide di calciare (subissato dai fischi del pubblico per questa scelta) portando il risultato sul 10-6. Ora è tutto nelle mani della difesa, che deve fermare l'attacco di Pittsburgh, e farlo senza che chiuda un down. Però non ci riesce, e gli uomini di Tomlin bruciano così i time out dei Browns e fanno scadere quasi tutto il tempo. Rimangono solo 30 secondi per l'hail mary di Anderson, che però non produce risultati.
Grande prova di forza della difesa di Pittsburgh, che si candida come la prima forza della AFC, ma l'attacco ha faticato a mettere insieme cifre importanti contro una difesa tutt'altro che irresistibile.
Cleveland invece doveva dare segni di ripresa dopo la batosta subita nella opening week, e in difesa ci sono anche stati. Invece l'attacco continua a mancare, e del gioco spumeggiante visto l'anno scorso al momento rimane solo il ricordo. In una AFC così tanto competitiva, partire con un record di 0-2 può essere un fardello pesantissimo, che se non esclude dalla post season i Browns, ne rende il raggiungimento tremendamente complicato.
In evidenza:
Polamalu: fa tutto! Blitza, difende le corse, protegge il profondo, intercetta un pallone, si prende addirittura Winslow e si toglie la soddisfazione di livellarlo con un intervento terminale. È veramente il diavoletto della Tazmania. Non si ferma mai ed è l'anima di questa difesa che domina le partite.
Le difese di entrambe le squadre, che hanno svolto un lavoro ottimo sia sulla copertura nei passaggi che come pass rush.
In ombra :
Derek Anderson: l'anno scorso, finchè non aveva pressione addosso, ha giocato benissimo. Ma con Cleveland in lotta per i playoffs è calato di rendimento, instillando in alcuni critici il dubbio che non sappia reggere la pressione. Questa partita non può che aumentare i dubbi sulla sua tenuta psicologica.
Crennell: discutibili alcune chiamate, tra cui il non aver tirato il field goal a fine secondo quarto, che forse avrebbe potuto cambiare segno alla partita.