AFC Recap – Week 3

Il regno degli Steelers; Pittsburgh sta mandando chiari segnali al duo delle favorite Indianapolis e New England

Con la netta vittoria a New Orleans nell'ultimo Monday Night i Tennessee Titans si sono imposti nel ruolo di protagonisti della Afc con due vittorie e una sconfitta, di misura, contro gli inarrivabili Indianapolis Colts. La squadra guidata dal quarterback Vince Young riesce così a stare atteccata alle altre rivali di division e ad un passo della squadra di Manning e soci che, in ogni caso, assieme a Pittsburgh e New England rappresenta una delle tre grandi favorite a staccare un biglietto per il Super Bowl.

AFC East

New England 3-0, New York Jets 1-2, Buffalo Bills 0-3, Miami Dolphins 0-3

Anche quest'anno la division non sembra impensierire troppo la squadra allenata da Bill Belichik il quale, dopo le accuse di spionaggio delle settimane scorse, ha risposto grazie alle imprese sul campo dei propri giocatori. I Patriots non hanno lasciato scampo a Buffalo in uno scontro diretto interno alla East, tenendo palla per 34:19 minuti, infatti, Tom Brady e soci sono riusciti ad annientare la resistenza dei Bills in modo netto. Il quarterback dei bostoniani continua ad alzare statistiche da videogioco, (23/29, 311 yds, 4 TD) e le sue connessioni con Randy Moss fanno sognare il popolo di Foxborough. Assolutamente nulla da fare per gli ospiti, sconfitti alla fine 38-7 e che hanno perduto J.P. Losman sul primo gioco per "colpa" di Vince Wilfork, il DT avversario che gli è rotolato sulla gamba obbligandolo all'uscita. L'ingresso di un acerbo Trent Edwards (10/20, 97, INT) non ha salvato le cose, e a poco è servito, ai Bills, passare in vantaggio 7-3 grazie alla corsa di un positivo Marshawn Lynch (20/74).

Nella stessa giornata si è giocata anche la seconda sfida incrociata di division, con i Jets capaci di imporsi a fatica sui Miami Dolphins per 31-28 nel chiassoso panorama offerto dai tifosi del Giants Stadium. I Dolphins non sono mai riusciti a dare una vera continuità  al proprio gioco, trovando fiammate importanti e riuscendo prima a mettersi a un solo punto di distanza a fine primo tempo e poi a recuperare, di nuovo, la strada persa nel terzo periodo, per giungere ai soli tre punti di scarto finali. Chad Pennington (15/22, 124, 2 TD) ha mostrato una certa precisione pur non riuscendo più a trovare i movimenti di braccio di un tempo e sfruttando la buonissima giornata di Thomas Jones (25/110). Sul fronte di Miami nulla da recriminare per la prova di Trent Green, ancora troppo spesso a vuoto ma capace comunque di infilare 318 yards; con le corse di Ronnie Brown (23/112, 2 TD) i Dolphins hanno divorato un guadagno totale pari a 424 yards (contro le 256 dei Jets) e, nonostante un solo turnover subito, non sono ugualmente riusciti a sopraffare gli avversari che, concretamente, hanno trovato la differenza decisiva segnando nei momenti più delicati della gara e trovando sette punti grazie a un kick off riportato in meta per 98 yards da Leon Washington.

AFC North

Pittsburgh Steelers 3-0, Baltimore Ravens 2-1, Cleveland Browns 1-2, Cincinnati Bengals 1-2

Gli Steelers sembrano tornati quelli del travolgente finale di stagione 2005, anno che li vide laurearsi campioni del mondo per la quinta volta. Meglio, sembrano ancora più forti e, questa volta, hanno deciso di mettere in chiaro le cose sin da subito. Nessuna speranza per gli imbattuti San Francisco 49ers, battuti 37-16 e in grado di segnare un touchdown solo a giochi fatti nel quarto periodo. Gli Steelers, invece, aprivano le danze quando, sotto 0-3, segnavano una meta grazie ad Allen Rossum (come Washington, 98 yards di kick off riportato in meta) e arrotondavano con Jerame Tuman lanciato da un discreto Ben Roethlisberger (13/20, 160, TD).

E' però di nuovo il missile Willie Parker a fare la differenza nel momento in cui serve guadagnare campo; con le sue 133 yards, Speedy Willie tiene a bada la difesa dei 9ers, anche se a segnare sarà  Najeh Davenport e se, quando gli acciaieri sembrano sempre bloccarsi ai field goal, è il difensore Bryant McFadden a decidere la gara intercettando Alex Smith e segnando dopo 50 yards di possesso palla.

Rischiano molto di più i Ravens che, nell'ultimo periodo di gioco soffrono tremendamente l'attacco dei Cardinals e dilapidano un vantaggio di 17 punti. E' Matt Stover, sul fischio della sirena, a calciare il 26-23 grazie al 12° field goal decisivo per le sorti di un risultato in carriera. Messo fuori gioco Matt Leinart, i Ravens soffrono l'ottima prova del veterano Kurt Warner, mentre nel cambio di quarterback tra le proprie linee, Steve McNair (20/27, 198, TD) e Kyle Boller (8/10, 83), il primo è l'unica a trovare la segnatura offensiva lanciando Derrick Mason per 13 yards nel secondo periodo. Il resto lo fanno un punt riportato per 75 yards da Yamon Figurs e 20 punti del kicker Stover.

Non va bene invece a Cleveland e Cincinnati, sconfitte di misura rispettivamente nelle trasferte di Oakland (24-26) e Seattle (21-24). I Browns ritrovano un Derek Anderson in versione umana (18/37, 248, TD, 2 INT) dopo la battaglia aerea di sette giorni prima, ma è soprattutto il possesso palla, e la grande prova di LaMont Jordan (29/121, TD) a tenere fuori dai giochi i Browns. Browns che perdono anche la più ghiotta delle occasioni vedendosi bloccato il field goal decisivo, ma che, riguardando l'intera partita, devono rimpiangere la pochezza offensiva spesso ottenuta nei primi trenta minuti di gioco dove, solo nel two minutes warning, sono riusciti a segnare grazie agli special team, con il kick off riportato da Joshua Cribbs per 99 yards e il calcio piazzato da Phil Dawson.

Buona la prova difensiva dei Raiders, i quali lanciano sugli scudi tutte le proprie risorse mentre, in attacco, si alternano Daunte Culpepper (8/14, 118) e Josh McCown (6/12, 108, TD). I Bengals, gli altri protagonisti dell'incredibile derby dell'Ohio della week 2, cadono, come detto, a Seattle, dopo aver alzato i soliti immensi numeri offensivi ma limitandosi al solito ai tanti tentativi di big play. Carson Palmer si ferma a 27 su 43, lancia 342 yards ma anche due intercetti, e a nulla servono le 141 yards ricevute da T.J. Houshmandzadeh e le 138 di Chad Johnson, la difesa approfitta solo relativamente della scarsa vena di Matt Hasselbeck e pur tenendo bene fino alla fine, cede di schianto negli ultimi due minuti concedendo un drive da 60 yards che, in soli sette giochi, risulterà  fatale.

AFC South

Indianapolis Colts 3-0, Jacksonville Jaguars 2-1, Tennessee Titans 2-1, Houston Texans 2-1

Anche Houston lascia il campo ai Colts, la speranza di fermare i campioni in carica si spegne sul secondo intercetto di giornata di Matt Schaub (27/33, 236, TD, 2 INT) il quale sciupa un'ottima posizione di campo ottenuta da un punt riportato fino alle 20 avversarie. L'intercetto di Gary Brackett (7-2 tckl, INT, FF) dà  il via al drive che Adam Vinatieri (3/3: 36, 28, 35) che spinge 27-10 Indianapolis nel terzo quarto e, di fatto, estromette i Texans dalla partita. Peyton Manning (20/29, 273, TD) è di nuovo vicinissimo alla perfezione, ma sono i pasticci di Houston, e la totale assenza di gioco di corse (40 yards) a rendere dura la domenica pomeriggio per la franchigia più giovane della lega. Le due mete di Sam Gado, su corsa, e Vonta Leach, su ricezione, nel quarto periodo, riavvicinano i texani al risultato quando ormai i Colts sono però già  sicuri della vittoria.

Tengono il passo i Jaguars che espugnano Mile High, Denver, tenendo quasi sempre palla (38:42), forzando 3 turnover (un intercetto a Jay Cutler) e commettendo pochissime penalità  (3 per 14 yards). Segnali di buona compattezza e che si uniscono a una prova aerea non eccezionale ma al tempo stesso senza sbavature ed errori di David Garrard (14/24, 154, TD), il quale ha creato i maggiori grattacapo alla difesa avversaria correndo il pallone (12/52) più che quando era al lancio. Il running game dei Jaguars ha poi trovato, oltre a quelle del proprio quarterback, le yards alzate da Maurice Jones-Drew (37) e di Fred Taylor (17/84), costringendo Denver a una difesa non sempre efficace in questi frangenti. Al contrario è stato proprio il gioco di corse dei Broncos ad essere bloccato da Jacksonville, con Travis Henry fermato a un 11/35 e una linea difensiva da applausi con il tackle Marcus Stroud e l'end Reggie Hayward giudicati tra i migliori giocatori in campo.

Toccava così a Jay Cutler (16/23 222, TD, INT) porre rimedio alla situazione, ma la gara non prendeva mai un ritmo deciso, risultando una discreta battaglia difensiva con qualche errore di tropo da ambo le parti e un po' di noia, una gara che Cutler, anche per via di un clamoroso drop di David Graham nel finale, non riusciva quindi a mettere sui binari giusti mentre ai Jaguars non restava che ringraziare John Carney, il kicker che, grazie a un 3-3 (19, 27 e 18 yards) sui field goal risultava l'uomo più decisivo per i propri colori nel 23-14 registrato sul tabellino a fine gara.

Vince anche Tennessee, come già  accennato, e lo fa nel Monday Night dove una difesa rapida e decisa distrugge un attacco che fatica davvero troppo a ritrovarsi. Il 2-1stagionale viene ottenuto grazie ai 4 intercetti rifilati a Drew Brees, al quale viene forzato anche un fumble da Travis LaBoy. Re degli intercetti è Keith Bulluck, linebacker che, in stato di grazia, pizzica l'ovale lanciato da Brees per ben tre volte, mentre Vincent Fuller riporta il proprio, nel finale, per 61 yards fino all'area di meta sigillando il 31-14 finale. Leggerete comunque il recap completo nell'articolo che apparirà  tra queste pagine.

AFC West

Denver Broncos 2-1, Oakland Raiders 1-2, San Diego Chargers 1-2, Kansas City Chiefs 1-2

Detto di Oakland e Denver, l'obiettivo è focalizzato sulla crisi dei Chargers, sconfitti domenica anche dai Green Bay Packers. San Diego palesa quel limite a roster che risponde alla voce "wide receiver" e a poco serve la terza gara da più di 100 yards di Antonio Gates. Se, infatti, LaDainian Tomlinson (stavolta sopra le 50, ma per la terza volta di fila sotto le 100) non ingrana, la squadra è nelle mani del solo Philip Rivers, quest'anno non sempre a livello ma, domenica, protagonista di una buona gara (27/36, 306, 3 TD, INT) resa vana dalla poca fantasia espressa alla lunga sul rettangolo di gioco.

Fermato da una grande difesa, LT non è riuscito a imprimere la giusta rotta alla partita e, quando un lancio per lui è stato intercettato, Brandon Jackson ha potuto perfezionare il sorpasso nei minuti finali dopo che Brett Favre aveva avvicinato i suoi Packers agli avversari eguagliando il record di TD pass di Dan Marino. Il field goal finale di Nate Kieding non bastava a salvare la partita (24-31), visto che l'onside kick successivo era preda di Donald Driver. Una partenza pessima con una difesa che, nonostante il solito ottimo gioco sulle corse di Green Bay, non riusciva quasi mai ad arginare le connessioni tra Favre, Driver e Jennings, consegnando le chiavi del gioco agli avversari e, con esse, anche la partita.

I Chargers sono così raggiunti da Kansas City che, in una partita piuttosto brutta, sono riusciti a battere, 13-10, i Minnesota Vikings. Larry Johnson ancora lontanissimo dai numeri di un anno fa (24/42) non ha praticamente mai inciso, ma Damon Huard ha trovato buon gioco, sprecando pochissimi palloni e lanciando 206 yards e un touchdown. Nonostante l'inarrestabile Adrian Peterson, la difesa dei Chiefs è riuscita a limitare l'attacco avversario col passare dei minuti e si è giovata del rientro di Jared Allen, capace di 8 placcaggi in solitario, un fumble forzato e due sack. Limitata nella corse e con gravi problemi anche solo a trovare il quarterback titolare, i Vikings, partiti 10-0, sono via via spariti dal campo e, una volta che nel secondo tempo anche ad AD è stato messo il guinzaglio, ai Chiefs è bastato avere pazienza e sangue freddo per arrivare a colpire, dopo due field goal di Dave Rayner, con Dwayne Bowe (5/71) su una ricezione da 16 yards a nove minuti dalla fine.

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