Carolina – Seattle: Preview

Hasselbeck si appresta a lanciare lontano. In direzione Super Bowl?

Sarà  una partita tutta da decifrare quella che domenica metterà  di fronte i Panthers ed i Seahawks. Seattle infatti deve ancora perdere una partita fra le tribune del Qwest Field mentre Carolina viene da tre vittorie consecutive fuori casa ed è intenzionata a riscrivere il libro dei record della lega con un'altra vittoria.

Entrambe le squadre si presentano alla partita con molti dubbi legati in particolar modo alle condizioni fisiche di alcuni importanti giocatori. Jackson, Engram e Alexander da una parte, Peppers e il DT Moorehead dall'altra hanno tenuto in ansia lo staff tecnico. Giocheranno tutti, chi più chi meno ma resta difficile pensare che qualcuno di questi giocatori possa chiamarsi fuori ad un passo dal Super Bowl.

Con la formazione tipo Seattle dovrà  sicuramente fare meglio che contro i Redskins soprattutto cercando di sfruttare i possessi all'interno delle 20 yards avversarie (¼ contro Washington) e migliorando anche il possesso di palla che nel Divisional li ha visti perdere tre palloni, su 5 fumbles, che hanno portato ad una segnatura di Washington ed a una mancata Seahawks.

Carolina potrebbe avere un vantaggio in difesa contro i Seahawks. Per la seconda settimana consecutiva Hasselbeck si trova ad affrontare un cornerback che conosce bene, Ken Lucas nel caso, per averlo avuto come compagno nelle ultime stagioni.

La presenza di Lucas, un solo TD pass concesso in tutta la stagione e 2 INTs nelle due partite di playoffs, insieme all'altro CB Gamble, permette a Mike Trgovac, coordinatore difensivo, di andare in marcatura singola sui ricevitori avversari dandogli la possibilità  e la flessibilità  di usare la safety Mike Minter più vicino alla linea di scrimmage nel tentativo di fermare le corse avversarie.

Game plan che i Cowboys, per esempio, sono riusciti a ben eseguire nella Week 7 quando hanno tenuto i Seahawks a 13 punti totali impiegando anche nove uomini nel box. Così Alexander è rimasto fuori dal gioco chiudendo con 21 portate e 61 yards, la corsa più lunga della sua partita di 11 yards e solo 3 primi down su corsa in tutta la partita sui 20 totali conquistati dai suoi compagni.

Seattle però gioca, in attacco, con un set di tre wide receiver che obbliga la difesa a scegliere se utilizzare un linebacker in copertura oppure inserire in quinto difensive back. Questa strategia offensiva ha permesso a Holmgren di aprire il campo per le corse di Alexander.

Formazione che, con ritorno del WR Jackson, diventa ancora più pericolosa perché aggiunge una caratteristica, le ricezioni sul profondo, che finora Seattle non poteva sfruttare appieno.

Il problema per la difesa dei Panthers è che il quarterback Hasselbeck, sulla linea di scrimmage, si è innalzato a livelli "Manninghiani" nella capacità  di leggere lo schieramento difensivo e chiamare un audible. Non è infatti raro vedere Hasselbeck chiamare uno schema che si chiama Blast, ovvero la corsa del running back sul lato debole dell'attacco, generalmente a sinistra dietro la coppia Jones/Hutchinson, dalla parte opposta dei tre ricevitori schierati.

Ecco dove potrebbe essere fondamentale la presenza di Julius Peppers in campo. Con l'end sul terreno di gioco la pressione che il fronte difensivo può mettere su Hasselbeck è notevolmente maggiore di quella senza l'ex North Carolina anche considerando che, a destra, Rucker potrebbe trovare la strada chiusa da un Walter Jones che ha concesso solo 2.5 sacks in tutta la stagione.

Decisivo potrebbe essere Thomas Davis. La safety/linebacker al primo anno è un giocatore fisico, veloce che può essere impiegato in più ruoli ma Trgovac potrebbe mandarlo spesso in blitz per cercare di mettere pressione su Hasselbeck e forzare palle perse.

La difesa dei Panthers però deve stare attenta a non essere troppo convinta dei propri mezzi e rispettare il quarterback avversario senza pensare alle precedenti partite. Infatti Hasselbeck è il primo vero quarterback con esperienza che questa difesa si trova a fronteggiare, un giocatore che ha difficilmente sbaglia un passaggio e che commette errori (76% di completi nel mese di dicembre e 135.5 di rating in quei 31 giorni).

Hasselbeck, al 5° anno sotto la guida di Holmgren, dovrà  trovare un modo per battere la marcatura singola che la difesa dei Panthers applicherà  ma il problema è che i ricevitori non sono molto veloci. Lo stesso Engram non ha nelle sue caratteristiche una fulminante velocità  nonostante Holmgren lo schieri sulla sideline. Potrebbe quindi diventare importante Joe Jurevicius che con la sua stazza può creare un mismatch su Lucas ed emergere con un ricevitore sicuro.

Dall'altro lato del campo la quinta difesa stagionale sulle corse si troverà  ad affondare un running game che ha sì guadagnato 192 yards di media nelle ultime tre partite ma che presenterà , come titolare, quello che ha tutti gli effetti è il terzo running back nella depth chart dei Panthers.

Ma guai a sottovalutare Nick Goings. Non sarà  esplosivo come Foster ma questo giocatore da Pittsburgh è altrettanto produttivo avendolo a più riprese dimostrato anche nel 2004 dove, da titolare, chiuse la stagione con 821 yards e 5 uscite da sopra le 100 yards.

Interessante sarà  vedere come reagirà  la difesa di Seattle trovandosi di fronte un attacco migliore rispetto a quello dei Redskins pur avendo già  dimostrato di poter competere contro un offense che ha un potente running game ( solo 59 per Portis e soci) e solo due ricevitori pericolosi, più o meno la situazione di Carolina che infatti dovrà  cercare di aprire il campo in attacco.

Difficile però farlo quando, come detto, al 19° attacco via terra della stagione viene a mancare l'artefice principale. Il coordinatore offensivo però non sembra preoccuparsene tanto contando sulla validità  del proprio game plan indipendentemente da colore che lo mettono in pratica.

Dan Henning ama tenere un TE o due a bloccare il LB avversario in blitz però correndogli contro il che porta il giocatore avversario a confrontarsi, in genere con uno più fisico. Lo scopo è quello di creare un buco per le corse del proprio running back.

Molto del merito però va anche ad una linea offensiva, grande, fisica, che sta dando il tempo a Delhomme di completare passaggi su passaggi. Non è un caso infatti che contro i Bears il quarterback dei Panthers abbia messo a segno completi di 58, 42, 39, 29 e 22 yards subendo, tra l'altro, solo 1 sack.

Dei quattro quarterback rimasti in gara Delhomme però, oltre ad avere il miglior record nella post season con 5 vittorie ed 1 sconfitta, è quello che sembra trovarsi meglio sotto pressione avendo un rating, nei playoffs, migliore di 24 punti rispetto a quello della regular season oltre ad un rapporto 5/1 fra touchdowns e intercetti.

Con l'infortunio di Foster però l'unica vera arma in attacco a disposizione di Carolina è Smith che il coordinatore offensivo proverà  a tenere in movimento per evitargli di essere fermato sulla linea di scrimmage dai difensori dei Seahawks.

Ray Rhodes infatti dovrà  cercare di non ripetere gli errori dei Bears che sono andati in single coverage tutta la partita nel tentativo di aumentare la pass rush con un uomo in più per cercare di arrivare a Delhomme prima che questi arrivasse a Smith fallendo però miseramente.

Il cornerback designato a marcare Smith dovrebbe essere Trufant, il giocatore migliore che Seattle ha nel ruolo, disponendo anche della velocità  necessaria per stare dietro a Smith sulle tracce lunghe. Ma Rhodes potrebbe anche decidere di tenere una safety abbastanza alta per scoraggiare le ricezioni di Smith in mezzo al campo dove il ricevitore di Carolina è pericoloso contenendo così anche i guadagni dopo la ricezione che sono una delle caratteristiche migliori di Smith.

Seattle potrebbe raddoppiare Smith inserendo Jason Babineaux ma Carolina non usa molto formazioni con 3 ricevitori per cui la difesa necessita di un nickel back.

Altro ruolo importante sarà  quello occupato dal rookie Lofa Tatupu. Seattle, come Chicago, ha una difesa leggera, con ends da poco tonnellaggio e defensive tackles più bassi. Di fronte si troveranno una offensive line fisica, grossa che può schiacciare il fronte difensivo di Seattle. Tatupu può, con la sua versatilità , coprire questo gap e potrebbe rilevarsi fondamentale nel contenere le corse avversarie così come spezzare i giochi di passaggio al centro del campo.

Difatti il linebacker è il vero playmakers difensivo di Seattle: costantemente aggiusta la posizione dei propri uomini di linea cercando di coprire vari buchi e quindi levare le corse interne della squadra avversaria, cosa che contro Washington è puntualmente accaduta.

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