Foster spinge i Panthers

DeShaun Foster in meta: il runningback dei Panthers è stato assolutamente inarrestabile nella sfida contro Atlanta.

Lo scorso anno fu Michael Vick a condannare i Carolina Panthers ad un'eliminazione quasi certa, poi puntualmente giunta, dalla postseason 2004. Gli Atlanta Falcons interruppero una striscia positiva di sette gare che i Panthers erano riusciti ad inanellare dopo un avvio disastroso e colmo di infortuni importanti.

La stagione da campioni in carica della NFC si chiuse nel peggiore dei modi per Jake Delhomme e soci. Quest'anno la NFC è cambiata e, in particolare, la NFC South è una division particolarmente combattuta con tre squadre a darsi battaglia per uno o due posti ai playoffs; quest'anno i Panthers decidono di prendere il volo nella domenica che segna un importante crocevia per la fuga verso la postseason.

Carolina si prende una netta rivincita, batte i Falcons e li affossa al terzo posto di division con ottime possibilità  di estromissione dai playoffs, proprio nella stagione in cui Michael Vick matura dietro al suo centro e decide di giocare molte più palle su lancio per annullare la propria prevedibilità  e la dimensione di una squadra troppo legata in passato al proprio running game.

Lasciato maggior spazio su corsa a Warrick Dunn e con game plan offensivo più concreto i Falcons rischiano di abbandonare anzitempo e in maniera un po' imprevista ogni sogno di gloria.

La gara di ieri è stata piuttosto equilibrata sui numeri ma la dimostrazione di superiorità  messa in mostra dai Panthers non è passata inosservata; benché come risultato la gara sia stata in bilico fino al quarto periodo, dove i padroni di casa hanno messo a segno i 10 punti del 24-6 finale, tutto ciò che è accaduto sul terreno di gioco non è servito ad altro che dimostrare la superiorità  netta degli uomini di John Fox, capaci di difendere in maniera egregia in ogni zona del campo e non concedere un solo TD ai Falcons.

Jim Mora non si è preoccupato di dare ordini diversi dal solito, con un gioco che ormai da un po' tenta di bilanciare le giocate corse/lanci: palloni per Dunn provando a sfondare il muro degli avversari con ogni traccia, passerelle del saltimbanco Vick fuori dalla tasca, per qualche fuga delle sue o per tentare in scramble di pescare libero l'uomo giusto, ma anche un buon controllo della tasca, quando la linea lo permette, per giocare magari più profondo alla ricerca delle mani più sicure, quasi sempre quelle di Alge Crumpler, tight end con buone doti da receiver.

Finisce che, nonostante gli sforzi, Atlanta risulta essere comunque prevedibile per gli avversari, i quali sembrano conoscere a memoria il playbook che il signor Gregg Knapp ha disegnato per il proprio offensive game.

I Panthers giocano una partita praticamente perfetta in difesa, pressano con costanza la O-line in protezione di Vick riuscendo spessissimo ad obbligarlo a fughe che non gli evitano frequenti sacks (5) o palloni sparati a casaccio verso la maglia biancorossa più vicina.

Non c'è chance per la linea che subisce i colpi di Julius Peppers (1-2, sack), Mike Rucker (2-0, sack) ends capaci di tenere a bada gli estremi della linea avversaria mentre Chris Draft si occupa di giocare un pass rush perfetto, di blitzare, di rincorrere T.J. Duckett o Warrick Dunn ovunque. Facile coprire per i backs quando la pressione per Vick è così alta; alle volte ci pensano le gambe del #7 a mettere in salvo la posizione di campo, più spesso è la difesa ad avere la meglio.

Vick riesce a combinare un 17/35 al lancio per 171 yards a 36 yards corse con 3 sole portate, evidenziando come se anche il suo gioco stia cambiando la fuga in solitario resti apparentemente la migliore delle sue armi.

La tanta pressione subita anche in campo "lungo" mette a nudo le difficoltà  di un attacco che contro una difesa compatta e che sa colpire simultaneamente in varie parti del campo non riesce a trovare soluzioni continuative. Allo stesso modo, i due intercetti sul finale mostrano come i movimenti, quando è necessario forzare, non siano ancora ben oliati e Vick, sempre braccato dai difensori opposti, si fa pizzicare da Marlon McCree e Ricky Manning proprio negli ultimi due drive a disposizione, quando Atlanta è lontana da un risultato positivo e sta cercando una rimonta estrema.

I due intercetti non cambiano il volto a una gara dove i Falcons sono riusciti a conquistare terreno all'interno della redzone avversaria una sola volta, ma accorciano probabilmente i numeri a una serie di statistiche che, in fin dei conti, avrebbe potuto essere quasi identica a quella di Carolina. Il numero di primi downs chiusi è in netta parità  (14), mentre quello dei giochi tentati è di poco superiore per i Falcons (63-61).

La differenza la fanno le yards totali, oltre che i touchdown segnati ovviamente, dove Carolina prevale con 306 a 259. Se i Panthers giocano in continua apnea concedendosi il massimo degli sforzi tanto da sembrare talvolta in superiorità  numerica, fermando Dunn a 80 yards corse e Crumpler a 52 ricevute, dall'altra parte la solidità  difensiva è quasi nulla e fermare il miglior DeShaun Foster della stagione diventa impossibile.

Foster corre, riceve, rompe placcaggi con una semplicità  disarmante e segna. A fine gara il runningback si porta a casa 131 yards su corsa in 30 portate mettendoci dentro anche un TD, ne riceve 49 su 3 lanci (anche qui con TD) e lascia quasi sempre indietro i backs avversari aiutando Steve Smith (7/65, TD) ad avere meno pressione.

La chiave della partita è sui giochi verso le flat dove gli screen di Delhomme (17/27 164 yards, 2 TD, INT) arrivano tranquillamente a destinazione e vengono trasformati due volte in touchdown. Nel primo caso è Foster a trovare strada quasi completamente libera per 18 yards a portare in endzone il pallone, rovesciando così a favore dei Panthers il risultato sbloccato poco prima da un calcio di Todd Peterson.

Nel secondo periodo, di nuovo dopo un field goal di Peterson, è Steve Smith che, ancora per 18 yards, ridicolizza gli impacciati DeAngelo Hall e Bryan Scott ricevendo in parallelo alla linea di scrimmage e andando a segnare. Ma il primo tempo lasciava molte porte aperte, la supremazia di Carolina era evidente ma non si era del tutto concretizzata.

Nei primi drive di gioco i Panthers avevano faticato non poco, Keith Brooking aveva limitando alla grande le uscite nel mezzo di Foster e la resistenza dei Falcons sembrava piuttosto netta. Le conversioni di terzo down parevano essere chimere per entrambe le squadre e "solo" questi due giochi un po' isolati dal contesto avevano permesso ad uno dei due attacchi di creare un break evidente andando a segnare.

Senza dimenticare che, tra i due drive da 14 punti, Delhomme era caduto vittima di un intercetto da parte proprio di Bryan Scott, il ché evidenziava ulteriormente come la partita non fosse poi così facile come potesse sembrare, e raggiungere un parziale di 14-6 a fine primo tempo non è necessariamente un'assicurazione sulla vita.

Il secondo tempo però non vedeva importanti cambi di musica: il terzo quarto scivolava via senza scossoni escluso un field goal fallito da Atlanta, ma il running game continuava a fare la differenza nel gioco delle due squadre. Foster e le sue mani proteggevano palla e orologio, lasciando che il cronometro corresse verso la fine mentre Atlanta cercava inutilmente di trovare la soluzione dell'enigma proposto dalla difesa dei Panthers.

Tanti palloni scagliati in ogni direzione e spesso vittime delle deviazioni dei vari Ken Lucas, Marlon McCree e Chris Gamble di turno. Il gioco dei padroni di casa diventa ancor più evidente quando, preso possesso del pallone, iniziano il primo drive nella quarta frazione di gioco prolugandolo per 6:37 minuti fino ad arrivare al calcio della sicurezza. Il gioco offensivo di Atlanta resta infruttuoso e a Carolina basta spedire il pallone lontano grazie ai punt aspettando l'errore degli avversari; errore che arriva, materializzandosi nell'intercetto di Manning, e che dà  ai Panthers la possibilità  di sfondare su corsa con l'immenso DeShaun Foster.

Atlanta ha mostrato indubbiamente parecchi limiti, ma la verità  sta anche nel fatto Carolina abbia giocato una partita perfetta, controllando gli avversari e aggiungendo sempre qualcosina in più rispetto a quello che subiva.

Il 50% dei completi di Vick dimostra come ci sia ancora da lavorare nel rilascio del pallone, nella lettura delle difese che oggi è ancora in stato semi-embrionale e difficilmente attuabile contro una difesa tosta come quella di Carolina che ha giocato tutto sulla fisicità  per forzare errori su errori.

Come se non bastasse Foster si leva l'impermeabile e diventa Superman, contribuendo per un buon 95% al risultato che ha visto il running game di Carolina superare Atlanta per 142 a 120 nel numero delle yards guadagnate via terra. Un attacco che torna a più di 300 yards a partita di media, deciso a non rischiare il superfluo per come si mettono le cose in campo e che, non fidandosi troppo della difesa dei Falcons, approfitta soprattutto degli errori avversari, capitalizzandoli al massimo e ricorrendo spesso a giocate sicure che poi venivano rese efficaci dai terminali offensivi.

Il gran lavoro di Foster è stato fondamentale per la vittoria, ma i Panthers hanno lavorato bene approfittando dei due TD "lasciati" da una difesa troppo distratta in quel momento. Da lì in avanti tanta difesa e controllo del pallone, sempre in attesa che Vick o chi per lui concedesse qualcos'altro da poter tramutare in punti.

I Falcons crollano in division al terzo posto con un record di 7-5, dietro a Tampa Bay (8-4) e ai Panthers (9-3), ed ormai la meta playoffs sembra irraggiungibile visto che oltre all'impegno tutt'altro che proibitivo contro i New Orleans Saints di domenica prossima, i Falcons voleranno a Chicago, Tampa Bay per ospitare nell'ultima gara di regular season proprio i Panthers.

Impresa durissima ma che se completata farebbe ricredere in tanti su una squadra che nell'anno della prevista maturità  è costantemente rimandata ad ogni esame, e questo succede quasi senza appello visto che proprio il lato tattico sembra non poter sopperire alle eventualità  che gli scontri diretti mettono davanti a Jim Mora jr. e ai suoi ragazzi.

Atlanta vive sulle giocate dei singoli, sui grandi numeri di un Vick che cerca completezza o di un Dunn sempre temibile; ma non ha veri WR in grado di fare la differenza, non ha ancora un gioco aereo rodato, non ha una difesa credibile sulla distanza. Vero che una gara come quella di domenica poteva girare con un episodio in più a favore, ma è vero anche che questo episodio Carolina lo ha cercato con maggior insistenza rispetto agli avversari.

I Panthers escono da un capolavoro tattico difensivo, una gabbia che costringe Vick a scappare, cadere, lanciare spesso male. Quando ne ha la possibilità  il quarterback dei Falcons mostra doti in crescita per quel che riguarda l'attacco via cielo, ma ieri sembrava davvero che non ce ne fosse per nessuno, grazie a una difesa che è andata a concedere giusto un paio di big play sopra le 20 yards in sessanta minuti football.

Difesa ancora enigmatica invece quella di Atlanta, mostra buone cose certo, soprattutto in avvio, poi pian piano cede la mano agli avversari. Anche sull'offensive game plan ottime le soluzioni di Carolina. Delhomme forza e subisce un intercetto, da qui in avanti il gioco torna quello dell'inizio, con passaggi spesso corti e tanto gioco in rottura sui placcaggi avversari da parte dei suoi compagni. Foster, lo ripeteremo all'infinito, indovina una partita storica, è inarrestabile, e i suoi compagni se ne giovano per giocare con calma controllando tempo e partita in attesa che la difesa dei Falcons commetta qualche sbaglio.

Carolina è nel complesso più compatta, più squadra, gioca con logica e merita in maniera assoluta i playoffs che ormai sono vicinissimi. Battere Tampa Bay domenica prossima sarebbe un gigantesco passo in avanti ed anche un aiutino per i Falcons, squadra che ripropone gli stessi dubbi di un anno fa amplificati da un record che non fa troppo sorridere ed emerso proprio per via di una conference che improvvisamente è diventata più competitiva.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi