Tiki Barber e i Giants hanno asfaltato i Redskins…
NFC East
New York Giants 5-2, Dallas Cowboys 5-3, Washington Redskins 4-3, Philadelphia Eagles 4-3
Nella sempre più competitiva East division arrivano al primo posto i New York Giants che costringono, nel match contro i Redskins, Joe Gibbs alla prima "virgola" della carriera. Tralasciando per un attimo gli Eagles di cui potete leggere qui nel bel pezzo di Dave Lavarra, occupiamoci dei già detti Giants.
Commentare un 36-0 non è mai facile, specialmente quando si tratta di un risultato conseguito all'interno della division forse più forte di tutta la National Football Conference. Si può partite dal primo gioco della partita che ha fornito un indizio preciso su come sarebbe stato il pomeriggio.
Il running back dei Giants, Tiki Barber, va a sinistra e buca la difesa dei Redskins, la sesta difesa della nazione, per 57 yards. Da quel momento in poi la gara per New York è stata in discesa e credito va dato ad una linea difensiva che, nonostante la superba protezione garantita ai propri quarterbacks dalla OL di Washington, è riuscita a mettere le mani addosso a Brunell e Ramsey 5 volte.
Tanto è vero che i Redskins sono riusciti a superare la metà campo solamente quando mancava un minuto alla fine del 3° quarto e avevano guadagnato solamente 34 misere yards in tutto il primo tempo.
Le statistiche della partita sono impietose per la formazione allenata da Gibbs ma sono anche indicative, sponda Giants, di una probabile inversione di tendenza del game plan sotto forma di portate per Barber. Ecco quindi arrivare il record carriera di yards guadagnate ( 206 ) frutto di 24 corse: Tom Coughlin pensare di vincere dando il football a Tiki 15 volte a partita e con un Eli Manning ancora acerbo.
Colpisce anche l'anemia che ha colpito un attacco, quello di Washington, che era stato uno dei migliori nelle prime 7 settimane. Brunell e compagni hanno avuto, negli scarsi venti minuti di possesso a disposizione, cortesia delle 45 corse dei Giants in attacco, 16 possessi offensivi concludendo ben 8 con un punti, quattro perdendo palla e due non chiudendo il down.
Pressati dai difensori di New York i due quarterback non sono riusciti a sfruttare l'incapacità della secondaria di difendere sui passaggi ( i Giants sono 30° in classifica ) ed in difesa si sono dimostrati leggeri specialmente quando sono andati con un fronte 4-3 ( 80% delle situazioni ) a sinistra dove New York ha conquistato 227 delle 262 yards totali della giornata.
I Giants, in striscia positiva da due partite, settimana prossima andranno a San Francisco per rinsaldare il primato di division mentre i Redskins ospiteranno gli Eagles privi, quasi certamente a suo dire, di Terrell Owens.
Per riposarsi i Cowboys avranno tutta la prossima settimana. In questa appena conclusa Parcells aveva stressato molto i suoi giocatori sull'importanza della partita contro i Cardinals sia per il valore degli avversari sia perché, se punti a vincere la division, partite come quella contro Arizona le devi vincere.
Non commettendo errori e dietro la grande prova del rookie Mario Barber III° Dallas è andata sopra di due touchdown alla fine del primo tempo con il secondo TD run del sostituto di Julius Jones. Che, dicasi per inciso, in carriera ha saltato già 11 partite su 24. Ovvio le critiche conseguenti di Bill Parcells.
Tenendo Arizona a 13 punti i Cowboys, per la sesta volta in stagione, hanno tenuto l'avversario sotto i 20 punti e di nessuna influenza è stata l'assenza, che si protrarrà per tutta la stagione, del left tackle di Flozell Adams. Il problema della protezione a Bledsoe dal lato cieco era già emerso contro i Seahawks la settimana scorsa quando Bryce Fisher aveva creato panico nella tasca dei Cowboys e sarà un tema importante nel prosieguo della stagione di Dallas.
Contro i Cardinals è andata meglio ( 3 sacks subiti da Bledsoe ) anche perché l'efficacia del gioco di corsa ha tolto pressione dal quarterback e un pass rusher in meno nella difesa di Arizona.
Per finire: l'intercetto del CB Henry nell'ultimo quarto ha spento ogni velleità di rimonta di Arizona e ha, parzialmente fissato, uno dei problemi dei Cowboys versione 2006 ovvero come concludere una partita.
NFC North
Chicago Bears 4-3, Detroit Lions 3-4, Minnesota Vikings 2-5, Green Bay Packers 1-6
Per i Vikings, giocando fuori casa, era fondamentale non partire sotto nel punteggio per non permettere così ai Panthers di sfruttare la potenza del proprio gioco di corsa e controllare il cronometro lasciando tutta la pressione sulle virtù e sui difetti del gioco aereo.
Ma continuando nella tradizione stagionale che vede Minnesota andare sotto di 67 punti nei soli secondi quarti delle partite, Carolina ha chiuso il primo tempo sopra 24-0. Ovviamente rimonte come quelle contro i Packers della settimana scorsa sono episodi saltuari e la sfida contro i Panthers non ha fatto eccezione.
Poco infatti potevano sperare i tifosi dei Vikings quando il QB Culpepper ha dovuto lasciare il terreno di gioco per un infortunio che, tenendolo fuori per tutta la stagione, forse ha decretato la parola fine del matrimonio fra Culpepper e Minnesota.
Penosa soprattutto la prestazione del CB Smoot che, autore di 5 delle 10 penalità commesse dei Vikings domenica, non è riuscito a contenere in nessun modo uno Steve Smith immenso ( 11 ricezioni per 201 yards ) nonostante anche i bambini sappiano ormai che gli occhi di Delhomme vanno sempre a cercare il ricevitore numero 1 della NFL quest'anno.
L'incontro del giorno era quello che vedeva i Bears andare di scena al Ford Field contro i Lions. La miglior difesa della division (quella dei Bears) contro un attacco spuntato (fuori i tre migliori wide receivers ) che sperava di trovare nel QB Jeff Garcia la panacea a tutti i problemi della stagione. Il modo con cui si è conclusa la partita è stato emblematico.
Charles Tillman ha intercettato un morbido ed avventato passaggio di Garcia inteso per Mike Williams ed ha coperto le 22 yards per il touchdown della vittoria dei Bears in overtime. Vittoria fondamentale e "sound " come direbbero in America perché ha messo in chiaro alcune cose.
Innanzitutto Chicago, vincendo la serie stagionale contro Detroit ( vittoria nella Week 2 per 38-6 ), ha il vantaggio sui Lions nel caso alla fine della regular season le due squadre abbiano lo stesso record vittorie-sconfitte. Se poi arrivassero altre due vittorie nelle prossime settimane contro gli abbordabili Saints e 49ers allora il primato di division diciamo che sarebbe al 75% nelle mani di Chicago o, se meglio vogliamo dire, in quella di Kyle Orton e Thomas Jones.
La partita senza sbavature del quarterback e l'ennesima solida prova del running back erano alla base del piano partita di coach Lovie Smith e hanno dato ai Bears la terza vittoria di fila.
Detroit invece è ancora un cantiere ed altrimenti non potrebbe essere considerando la serie di infortunati che ha annullato, in pratica, lo spot di WR a cui si è aggiunta la perdita di Shaun Rogers. Senza quel tipo di difensive tackle capace di generare raddoppi e ottimo giocatore contro le corse fermare il gioco via terra dei Bears è stato compito arduo ed infruttuoso.
A ciò si è aggiunto un attacco che ha iniziato ad ingranare solo con i Lions sotto 13-3: dopo tre drives conclusisi con altrettanti punt, Kevin Jones andava in meta con una corsa da 6 yards che significava, oltre al 10-13, anche il primo TD concesso dai Bears su corsa in tutta la stagione.
La prossima settimana i Lions affrontano i Vikings fuori casa in uno scontro che coach Mariucci non può perdere.
Parliamo dei Packers. Benissimo. Ma di quali Packers stiamo parlando? Dell'insieme di 52 giocatori sconosciuti che, casualità , si ritrovano a vestire la stessa maglia e scendere in campo ogni domenica o dei Packers che tutti conosciamo ma che, oggi, iniziano e finiscono con Brett Favre.
Nonostante la sconfitta contro i Bengals abbia aggiornato il record di Green Bay a 1 vittoria e 6 sconfitte non tutto è da buttare via visto che comunque Favre in partita i suoi li aveva riportati nonostante i 5 intercetti della giornata, nonostante Donald Driver avesse sempre una doppia copertura, nonostante uno dei due TE, David Martin, sia uscito per infortunio nel secondo tempo con il C Mike Flanagan che lo aveva preceduto di un quarto.
La sensazione che è rimasta alla fine della partita è che sarà una lunga stagione per Favre ( 51595 yards lanciate in carriera, secondo di sempre ) e per l'head coach ed è veramente difficile immaginare un recupero dei Packers nel mese di dicembre. Settimana prossima arrivano gli Steelers al Lambeau Field.
NFC South
Atlanta Falcons 5-2, Tampa Bay Buccaneers 5-2, Carolina Panthers 5-2, New Orleans Saints 2-6
A leggere le statistiche della partita viene da chiedersi come i Tampa Bay Buccaneers abbiano potuto perdere una partita come quella di domenica contro i 49ers.
Tampa ha guadagnato più yards di San Francisco, ha conquistato 4 primi downs in più, ha segnato l'unico TD della partita quando Chris Simms ha trovato Galloway per una ricezione da 78 yards che ha riportato in partita John Gruden e soci. Ma ha perso la partita.
Un'imbarazzante linea offensiva ha sofferto contro l'efficace pass rush dei 49ers con il veterano Young sugli scudi (3 tackles, 2 sacks, 1 forced fumble) che ha messo pressione su Simms lasciandogli poco tempo per decidere. D'altronde lo statico gioco via terra non ha aiutato con Cadillac Williams tenuto a 20 yards su 13 tentativi e ancora lontano dal pieno recupero fisico.
Gruden deve recuperare in fretta, specialmente dal punto di vista morale, la squadra per la lotta per il primato di division entra nel vivo e i Panthers, avversari domenica prossima, hanno raggiunto i Bucs in vetta alla division.
Riposando i Falcons spostiamoci su Carolina che, come detto, domenica 6 scende in Florida per cercare di far suo un importante division match-up contro i Bucs.
D'accordo che il match contro i Vikings si è messo subito bene con le due segnature di Stephen Davis e il TD pass per Smith ma i Panthers sono stati bravissimi nell'aprire il campo ( 8 ricevitori differenti ) e nella gestione del cronometro usando le corse ( ben 39 ) finendo con l'avere 11 muniti di possesso in più di Minnesota.
Buonissima la prova, una volta tanto, di Delhomme ( 3 TDs e 0 INTs ) che sarà chiamato settimana prossima ad affrontare una difesa leggermente migliore di quella messa in mostra dai Vikings: quella comandata da Derrick Brooks e che si chiama Tampa Bay Buccaneers. Carolina cercherà di tenere aperta la striscia che la vede vincente nell'ultimo mese.
I Saints ospitavano i Dolphins in una partita alla quale New Orleans chiedeva poco se non la possibilità di migliorare il proprio record. Ma di fronte ad una difesa come quella di Miami Brooks e compagni sono stati capaci di produrre solo due field goals e il quarterback è apparso in affanno tutta la partita arrivando a prendere decisioni incomprensibili.
Come nell'occasione del sack subito da Brooks, con perdita da 25 yards, in una situazione di third-and-6 in territorio Dolphins quando il cugino di Michael Vick indietreggiando per ben tre volte ha dato modo ai difensori di Miami di atterrarlo. O come su un terzo-e-17 sulle proprie 8 quando, con il punter già in fase di riscaldamento della gamba, Brooks si è trovato nella propria end-zone senza copertura e Kevin Carter ha messo a segno una safety.
Scelte, come dicevamo, inspiegabili che hanno dimostrato le incertezze dell'attacco di New Orleans orfano, ricordiamo, del RB McAllister e che, finora, non ha trovato in Smith e Stecker validi sostituti e il continuo pessimo lavoro di una offensive line inguardabile, inscusabile che, anche domenica, ha concesso 6 sacks non riuscendo a contenere le penetrazioni dei 'Phins con il risultato che Brooks è stato il miglior runner per i Saints con 34 yards frutto di continui scrambles dalla tasca.
La Week 9 prospetta ai Saints l'incontro casalingo contro i Bears,altra formazione che fa della difesa l'arma migliore. E visti i presupposti non è difficile intuire come andrà a finire.
NFC West
Seattle Seahawks 5-2, St. Louis Rams 4-4, Arizona Cardinals 2-5, San Francisco 49ers 2-5
L'anno è il 1989: ultima volta che gli Arizona Cardinals hanno violato il Texas Stadium. Gli uomini di Dennis Green, calendario permettendo, ci riproveranno l'anno prossimo. Quest'anno vincere con la versione " 0 " ( nel senso di penalità commesse ) dei Dallas Cowboys era praticamente impossibile.
Specialmente quando il tuo attacco via terra deve ancora segnare un touchdown dall'inizio della stagione, hai avuto fino a 11 giocatori in injured reserve list, il tuo miglior giocatore, il WR Boldin, è costretto ad uscire per un problema al ginocchio che lo terrà fuori dalle 2 alle 4 settimane, il tuo quarterback va in confusione e lancia due intercetti nel secondo tempo uno dei quali porta a segnatura i Cowboys.
Il problema dei Cardinals sta tutto in un attacco i cui interpreti non sembrano entrare in sintonia anche perché, forse, un po' di stabilità non guasterebbe. La continua incertezza nello spot di QB, oggi Warner domani McCown, dopodomani ancora con il due volte MVP, non dà continuità al gioco d'attacco e la stagione di Arizona inizia a somigliare sempre più alle ultime deludenti stagioni.
Settimana prossima i Cards affrontano in casa, nello scontro di division, i Seahawks reduci dal bye di questa settimana.
E visto che siamo a parlare di vetta della division viene da sottolineare come, pur rimanendo ferma, Seattle non perda la leadership anche se la seconda vittoria consecutiva dei Rams avvicina, seppur lievemente, la squadra di Martz a quella di Holmgren anche se il bye della prossima settimana potrebbe far crescere a 2 partite il margine di Seattle.
Ecco i Rams: con Torry Holt, Bruce, Little e Bulger ancora sulla sideline per svariati motivi, con l'head coach Martz ancora fuori e con Joe Vitt a chiamare i giochi affrontare una squadra tosta come i Jaguars non era facile.
L'idea di Jacksonville era stabilire il proprio gioco di corsa in maniera decisa per costringere le safeties dei Rams a " salire " aprendo così il campo per il braccio di Leftwich e le ricezioni di Wilford. Tutto secondo i piani all'inizio quando Taylor infilava la difesa di St. Louis per un TD da 71 yards ed il ricevitore pareggiava con la ricezione da TD nel secondo quarto.
Ma i Rams versione Vitt sono diversi da quelli che siamo abituati a vedere. Se non altro perché hanno capito che un bilanciamento maggiore in attacco ti permette più soluzioni e crea difficoltà nell'avversario. Quando poi hai un running back come Jackson (25 per 179 yards il fatturato finale) ovvio che tutto riesca più agevolmente e questo nonostante le controindicazioni sul foglietto prepartita suonassero più o meno così: non correre fra i tackles dei Jaguars, non correre all'esterno. Anzi non correre proprio, rivolgersi alla via aerea.
Ma forse per una percezione sbagliata, essendo abituati a considerare i Jaguars come una potenza difensiva contro le corse, maturata negli anni precedenti, non si guarda come la squadra di Del Rio abbia già concesso in quattro occasioni più di 130 yards su corsa alla squadra avversaria con il top ( 200 ) proprio questa settimana contro i Rams.
Al resto ha pensato poi la difesa che ha tenuto il RB Taylor ha 51 yards ( 14 corse ) negli ultimi tre quarti e che con Mike Furrey ha ridato palla all'attacco con la ricezione da touchdown di Jackson per il sorpasso e la vittoria finale.
Chiudiamo con i 49ers che, vincendo contro i Buccaneers, interrompono a 5 la striscia perdente e affronteranno la settimana perlomeno più tranquilli. Perché la partita ha offerto pochi spunti significativi se pensiamo che i giocatori decisivi sono stati uno special teamer e il kicker.
Con Alex Smith fuori e con il titolare Dorsey fuori all'inizio dell'ultimo periodo è toccato a Cody Pickett dirigere l'ultimo drive alla fine degli 11 giochi di cui è constato ha permesso a Joe Nedney di mettere a segno il field goal vincente. Nonostante la vittoria i problemi di San Francisco rimangono.
In attacco la mancanza di un giocatore capace di portare palla è cronica e si ripercuote su tutto il fronte offensivo così non sorprende che i 49ers siano 31° in attacco anche se contro Tampa Bay l'offensive line ha permesso di correre per 158 yards non concedendo sacks alla difesa dei Bucs.