Edgerrin James è l'arma vincente di un attacco che non vive più solo di passaggi.
Per rimanere imbattuti gli Indianapolis Colts sono dovuti ricorrere alla loro arma vincente dello scorso anno, l'attacco, per avere ragione dei St. Louis Rams, i quali hanno spaventato l'attuale miglior squadra della lega nel primo quarto per poi farsi letteralmente massacrare di punti dalla rimonta di Peyton Manning e di una difesa capitanata da un Cato June ogni volta più decisivo della precedente.
Nel sesto Monday Night stagionale, il carattere di questi indomabili Colts è venuto fuori alla distanza, rientrando da errori costosi fatti nel primo quarto e trovando, con la pazienza necessaria, il modo di aggiustare la partita e metterla in ghiaccio con un secondo tempo straordinario di ambedue i reparti.
Ma veniamo alla cronologia dei fatti.
Il primo quarto ha visto un sorprendente dominio da parte degli ospiti, che hanno cercato di imporre le corse di uno Steven Jackson molto migliorato anche in fadi ricezione, che ha segnato la prima meta della partita con un gioco da 21 yards.
Gli ospiti hanno segnato altri 10 punti, con un field goal di Wilkins arrivato dopo un kickoff maltrattato da Dominick Rhodes e recuperato da Mike Furrey e quindi con un gioco da 57 yards del veloce Kevin Curtis che ha approfittato dopo la ricezione di un errore di posizionamento del cornerback Jason David, che ha sbilanciato la difesa quel tanto da far fuggire tranquillamente in endzone il wide receiver dei Rams.
Manning, nel frattempo, ha faticato a completare passaggi nei primi tre drives offensivi, grazie a delle buone coperture a uomo effettuate da Corey Ivy e Da Juan Groce nel medio raggio ed i padroni di casa sono rimasti a bocca asciutta a causa anche di un field goal dalle 48 yards mancato da Mike Vanderjagt.
In apertura di secondo quarto Bulger, dopo un ottimo avvio, ha commesso un errore di valutazione lanciando un passaggio troppo corto inteso per Holt direttamente nelle mani di Cato June e nel ritorno di intercetto il quarterback ha subito un colpo vizioso (il replay ha evidenziato che Bulger era già quasi a terra) da David Thornton, colpo che lo ha messo fuori dalla partita con un infortunio alla spalla.
Con una posizione vantaggiosissima (le 29 yards dei Rams) e Bulger out, l'inerzia è girata in un solo colpo a favore di Indy, che ha messo i primi punti a referto con una corsa di Edgerrin James, replicati un drive più tardi dalla ricezione vincente da 3 yards di Reggie Wayne, che ha fatto la differenza con le traiettorie slant interne che hanno messo in difficoltà a ripetizione le secondarie di St. Louis.
Jamie Martin ha iniziato con un 7/7 per 51 yards la sua prima esperienza in campo dopo lungo tempo, ennesimo segno della bontà della preparazione dei quarterbacks dei Rams, ma il drive ha portato solamente 3 punti chiudendo il primo tempo sul 20-14 in favore degli ospiti.
Se il cedimento di St. Louis era arrivato lento ma inesorabile nel secondo quarto, dopo l'intervallo il processo si è solo velocizzato, lasciando spazio alle corse di James, ai lanci di Manning per i vari Wayne, Stokley, Clark e Harrison ed a una difesa che ha alzato la voce forzando altri turnovers critici.
Nel giro di due serie offensive i Rams hanno perso due palloni, il primo con un fumble forzato da Dwight Freeney ai danni di Steven Jackson e l'altro tramite il secondo intercetto di giornata di Cato June, subendo 14 punti dalla perdita dei possessi con segnature di Rhodes e nuovamente di James.
Quindi, con due possessi consecutivi in territorio favorevole grazie anche ad un intercetto di Nick Harper, il terzo TD su corsa di Edge ed il passaggio del record (86 touchdowns segnati in collaborazione) di Manning per Marvin Harrison con uno splendido lob ed un'altrettanto splendida presa del wide receiver al limite della linea di demarcazione dell'area di meta.
Gli Indianapolis Colts hanno dimostrato con questa prestazione di saper trovare il modo per vincere le partite a seconda della situazione, e questo fa di loro la squadra più temibile della Nfl.
Le settimane scorse erano state caratterizzate da osservazioni strette sui numeri di Manning e dei suoi wide receivers, e le vittorie erano arrivate grazie ad una difesa che aveva concesso due TD su passaggio e nessuno su corsa.
Questa vittoria è stata anch'essa propiziata dalla difesa, che comprendendo il Monday Night ha totalizzato 11 intercetti (5 di Cato June), forzato 9 fumbles recuperandone 3 e collezionando ben 21 sacks (7 di Robert Mathis), ma è stata poi concretizzata da un attacco che ha segnato 45 punti in tre quarti di gioco con 143 yards di un mostruoso Egderrin James, 191 yards e 2 mete di Manning, 31 primi downs e 363 yards di total offense.
State ancora valutando che i numeri di Manning sono ancora poveri rispetto al 2004? Pazienza: la casella delle sconfitte dei Colts dice ancora zero, e nessun'altra squadra Nfl può vantarsi di questo.
Per Peyton conta più di ogni altra cosa.