NFL MIDSEASON REPORT

Terrell Owens sembra indicare un punto lontano. L'All Tell Stadium per esempio? Super Bowl XXXIX?

Si dice non ci siano più le mezze stagioni e guardando fuori dalla finestra gli si potrebbe anche dare ragione visto che oggi, 4 novembre 2004, scolliniamo i 24° abbondanti, almeno in Toscana.

Nella NFL la mezza stagione cade nella settimana che si trova tra l'ottava e la nona week visto che il calendario prevede 17 giornate.

Per sua stessa natura la lega professionistica americana incarna al meglio lo stile di vita americano e l'idea a stelle e strisce in se per sé ovvero dare una possibilità  a tutti. Un anno arrivi ultimo? No problem l'anno successivo scegli per primo a meno che non ti chiami San Diego Chargers"

Dicevamo di metà  stagione: con nove settimane ancora in calendario è presto per sparare conclusioni ma certamente già  un quadro con vista playoffs inizia a essersi delineato. Vediamo come.

Come tre partite non fanno una stagione così una sconfitta non fa cambiare opinione su una squadra. Paradossalmente la sconfitta dei Patriots contro gli Steelers può aver fatto più bene che male alla squadra allenata da Bill Belichick che, adesso, non avrà  l'assillo, finora sempre negato dai giocatori ma ben presente seppur inconsciamente, di dover vincere ogni partita per mantenere la striscia in attivo.

Dunque i Patriots rimangono sempre un gradino sopra a tutti, almeno nella AFC. Al momento quello che distingue New England dalle altre squadre è la capacità  di capitalizzare al meglio gli errori avversari. Non giocherà  sempre meglio della squadra di fronte, non sarà  sempre in vetta nelle classifiche individuali di rendimento oppure in quella di squadra ma, alla fine della giornata, sai che i Patriots avranno vinto. Puntuali come le tasse e come l'ennesimo calendario di qualche veline, letterina, quizzettina, schedina e chi più ne ha ne metta.

Gli Eagles, però, stanno imparando alla svelta. Ancora imbattuta Philadelphia si giova del momento d'oro della super coppia McNabb-Owens nonostante nelle ultime due partite il gioco della squadra non sia stato come quello di inizio stagione. E' indubbio però che Andy Reid sta facendo un gran lavoro così come quello del coordinatore difensivo Jim Johnson che ha, semplicemente, rivoluzionato il ruolo di Jevon Kearse. The guy they called The Freak, da semplice difensive end, è diventato quello che Ray Lewis è per i Ravens: un playmaker.

Otto settimane sono bastate per stravolgere i canoni NFL. Considerata da sempre una delle division più difficili l'AFC East è diventata di colpo una delle più squilibrate con due squadre ( Jets e Pats ) a spartirsi 12 delle 15 vittorie della division. La NFC South che, sulla carta, doveva essere una delle division con più competizione è diventata, invece, terreno di facile conquista dei Falcons che hanno approfittato della caduta di Carolina e dell'invecchiamento dei Buccaneers.

Quella che invece sembrava essere una conference a dominio certo, la NFC West, ha visto invece issarsi in vetta due formazioni, Denver e Chargers, accreditate, più la prima a dire il vero, al massimo di una wild card.

I Jaguars sono in testa alla AFC South grazie al miglior quarterback nell'ultimo minuto della stagione: Byron Leftwich. Jacksonville continua a vincere nonostante abbia ancora poco dal gioco di corsa potendo contare su una buona difesa e sulla genialità  del coordinatore offensivo Bill Musgrave. Che ha avuto solamente il merito di far giocare la maggior parte degli snaps a Leftwich partendo dalla posizione di shotgun dando così al giovane quarterback il tempo per armare il braccio e sfruttare al meglio l'eccellente visione di gioco.

Di infortuni è piena ogni stagione NFL ma, mai come quest'anno, quest'ultimi si stanno susseguendo ad un ritmo vertiginoso che ha addirittura anche se il numero di infortuni nel 2004 è ( lo avreste mai detto? ) in calo rispetto a quello dell'anno scorso. All'incontro dei proprietari del 28 ottobre è invece emersa una tendenza che, se avrà  ulteriori sviluppi, potrebbe portare il commissioner Tagliabue a riformulare la regola riguardante l'IR, l'injured reserve list.

Il problema nasce dal fatto che, nonostante i numeri sugli infortuni di cui sopra, è sensibilmente aumentato il dato statistico sui giocatori che finiscono nella IR. Il motivo è molto semplice: tenere un giocatore in IR comporta sì un esborso economico, visto che il giocatore rimane a libro paga e conta sul salary cap, ma permette all'allenatore di averlo ancora in squadra. E' una tattica che, per esempio, Joe Gibbs usava in passato e che aveva portato al "bando " da parte di Tagliabue di una parola di uso familiare come" stash " ( nascondere, mettere da parte la traduzione italiana ).

Ovviamente, visto il continuo scrutinio a cui la lega sottopone i teams, è impensabile che qualche franchigia agisca in malafede ma è, comunque, un elegantissimo modo di aggirare il problema.

Parlando di infortuni è difficile non tenere conto di cosa avrebbe da dire al riguardo John Fox che, in una sequenza che ha dell'inverosimile, si è visto privare dei suoi due migliori running backs ( solamente la "fonte" del gioco dei Panthers ) e del primo ricevitore ( Steve Smith ) prima e del collante di linea difensiva Kris Jenkins. Ecco spiegato, ma non solo, il difficilissimo inizio di stagione di Carolina ( 1-6 ).

Così i Panthers si ritrovano ad essere una delle tre squadre, insieme a Kansas City e Tennessee, che, dopo essere state ai playoffs nella scorsa stagione, quest'anno faranno sicuramente peggio. Ma per tre formazioni che finiranno la stagione almeno con una sconfitta in più ce ne sono altre tre ( Chargers, Falcons e Giants ) che, all'ottava giornata, hanno già  più vittorie della passata stagione con altre cinque sulla buona strada.

I Vikings hanno il miglior attacco delle lega sia per total offense che per yards su passaggio a partita. Culpepper è una delle poche certezze NFL di questa metà  stagione nel senso che, ogni maledetta domenica, sai già  che almeno due passaggi da touchdown arriveranno, se non di più. Ma Minnesota non convince ancora del tutto specialmente dopo la sconfitta casalinga contro i Giants.

Come ha giustamente sottolineato Mike Tice il problema Randy Moss esiste ed è ben presente nel senso che la sua assenza condiziona pesantemente il gioco d'attacco dei Vikings nonché quello di corsa. Cartina di tornasole sono i passaggi da touchdown di Culpepper, fino a due settimane in corsa per battere il record di Dan Marino per passaggi da TD in una stagione ed ora tornato alla normalità  ( cioè la straodinarietà  per la maggior parte dei quarterbacks NFL ).

Otto settimane sono state sufficienti invece per far storcere il naso di fronte agli enormi stipendi di alcuni fra i più forti defensive end della lega. Qui siamo a 6 milioni di dead presidents a stagione per i vari Jason Taylor, Michael Strahan, Simeon Rice, Trevor Pryce e Ogunleye. Il problema non sta tanto nell'ammontare della cifra ma nel rapporto fra essa e il rendimento in campo dei suddetti difensori. Che, ovviamente, non può essere giudicato solamente guardando le cifre nude e crude, ovvero i sacks.

La tendenza attuale di molti coordinatori offensivi infatti va verso una progressiva eliminazione ( non nel senso fisico ovviamente) dal gioco del miglior difensore di linea avversario attraverso l'uso di schemi di bloccaggio che prevedono una doppia marcatura ( end e tight end ) oppure un aiuto da parte di un back rimasto nel backfield che deve agire sulle gambe del difensive end.

Non per niente il numero dei sacks è in discesa libera da cinque stagioni.

Parlando di difesa altra tendenza della stagione 2004 è quella relativa ai blitz. Cominciando da Philadelphia, passando per i Patriots ( che però non esasperano il concetto come gli Eagles ) per arrivare a Washington sono sempre di più le squadre che scelgono di mettere maggiore pressione al quarterback mandandogli incontro ora due linebackers ( giochetto dei Dolphins edizione 2004 con il difensive end che va in copertura sul tight end ) oppure un linebacker e un difensive back se non due uomini della secondary.

Cosa c'è dietro a tendenza? Sicuramente le nuove regole sui contatti illegali dopo le cinque yards hanno avuto un impatto notevole: una volta passato quel limite il cornerback ha pochi modi di contrastare il ricevitore avversario se non nessuno. Ecco che gli allenatori, per rendere più difficile il compito ai quarterback avversari e indurli all'errore, applicano più pressione sul lanciatore costringendolo a pensare velocemente.

Il risultato di tale atteggiamento tattico è il netto aumento delle prestazioni da più di 100 yards su corsa. Se infatti l'attacco riesce a leggere con anticipo da quale parte arriverà  il blitz è fin troppo ovvio che un gioco di corsa ha buone possibilità  di guadagnare parecchie yards. I numeri qui vengono in aiuto visto che sulle 116 partite di stagione regolare giocate fino ad oggi sono state ben 75 le volte che un running back ha superato la fatidica quota 100.

Washington in pre-stagione ha cambiato tanto, soprattutto al capitolo allenatori e non si può dire che il cambiamento non abbia portato giovamenti, segnatamente in difesa. Così quella che era la 25° difesa della NFL è diventata, in neanche un anno di football, la prima difesa della lega per yards totali concesse, la seconda sulle corse e la quarta sui passaggi. Appena arrivato Joe Gibbs ha messo in cabina di regia difensiva quel maestro che risponde al nome di Greg Williams, uno dei più creativi negli schemi di difesa. Non per niente Shawn Springs, fino ad oggi considerato un buonissimo cornerback di copertura, capeggia la squadra nei sacks e negli intercetti.

Tanto bene in difesa quanto malino in attacco i Redskins sono una delle squadre Dottor Jekill e Mister Hide di questa stagione insieme ai Saints, ai Packers, ai Seahawks. Quello che accomuna queste formazioni è l'avere una notevole quantità  di talento in squadra ma non riuscire ad incanalare questa qualità  sui binari giusti e convertirla in vittorie. Così Washington difende bene ma è solo 2-5, i Saints hanno uno dei migliori roster della NFL, vanno a vincere in overtime a St. Louis ma sono 3-4.

Green Bay, che al Lambeau Field perde una partita ogni decade, infila tre sconfitte consecutive in casa poi però batte Dallas con autorità  e va a vincere al FedEx Field, altro campo difficile. Oppure Seattle di cui non fai in tempo ad ammirare il fluido attacco che scopri che ne ha perse tre in fila ed è appena 4-3 nonostante abbia giocato contro 5 squadre con record perdenti.

Allora metà  stagione e ancora nessuna sentenza? Allacciate le cinture che si parte e chiude in bellezza. Cominciamo dalla NFC: dati per scontati due posti ( Eagles e Falcons ) le altre due vincitrici di division dovrebbero essere i Vikings, se tengono, e i Seahawks se vincono lo scontro contro i Rams del 14/11. Dunque rimangono due wild card che se le giocheranno i Giants ( agevolati dal calendario ), i Rams e uno fra Packers e Lions ( al momento sembrano i meno accreditati ).

La AFC invece vede il quadro giù più delineato con i Pats e una fra Steelers ( buonissimo calendario ), Chiefs ( ancora 5 division match-up da giocare ) e Jaguars a giocare il secondo posto. Jets, Broncos e Colts si giocheranno invece gli ultimi due posti rimasti.

Football significa soprattutto campi duri, innevati, fangosi. Metà  stagione è già  andata ma quella più bella deve ancora arrivare. Stay tuned quindi. Ne vedremo delle belle.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni

Informativa cookie

Per far funzionare bene questo sito, a volte installiamo sul tuo dispositivo dei piccoli file di dati che si chiamano "cookies". Anche la maggior parte dei grandi siti fanno lo stesso.

Cosa sono i cookies?

Un cookie è un piccolo file di testo che i siti salvano sul tuo computer o dispositivo mobile mentre li visiti. Grazie ai cookies il sito ricorda le tue azioni e preferenze (per es. login, lingua, dimensioni dei caratteri e altre impostazioni di visualizzazione) in modo che tu non debba reinserirle quando torni sul sito o navighi da una pagina all'altra.

Come utilizziamo i cookies?

In alcune pagine utilizziamo i cookies per ricordare:

  • le preferenze di visualizzazione, per es. le impostazioni del contrasto o le dimensioni dei caratteri
  • se hai già risposto a un sondaggio pop-up sull'utilità dei contenuti trovati, per evitare di riproportelo
  • se hai autorizzato l'uso dei cookies sul sito.

Inoltre, alcuni video inseriti nelle nostre pagine utilizzano un cookie per elaborare statistiche, in modo anonimo, su come sei arrivato sulla pagina e quali video hai visto. Non è necessario abilitare i cookies perché il sito funzioni, ma farlo migliora la navigazione. è possibile cancellare o bloccare i cookies, però in questo caso alcune funzioni del sito potrebbero non funzionare correttamente. Le informazioni riguardanti i cookies non sono utilizzate per identificare gli utenti e i dati di navigazione restano sempre sotto il nostro controllo. Questi cookies servono esclusivamente per i fini qui descritti.

Che tipo di cookie utilizziamo?

Cookie tecnici: Sono cookie necessari al corretto funzionamento del sito. Come quelli che gestiscono l'autenticazione dell'utente sul forum.

Cookie analitici: Servono a collezionare informazioni sull'uso del sito. Questa tipologia di cookie raccoglie dati in forma anonima sull'attività dell'utenza. I cookie analitici sono inviati dal sito stesso o da siti di terze parti.

Quali sono i Cookie di analisi di servizi di terze parti?

Widget Video Youtube (Google Inc.)
Youtube è un servizio di visualizzazione di contenuti video gestito da Google Inc. che permette a questa Applicazione di integrare tali contenuti all'interno delle proprie pagine. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Mi Piace e widget sociali di Facebook (Facebook, Inc.)
Il pulsante "Mi Piace" e i widget sociali di Facebook sono servizi di interazione con il social network Facebook, forniti da Facebook, Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante +1 e widget sociali di Google+ (Google Inc.)
Il pulsante +1 e i widget sociali di Google+ sono servizi di interazione con il social network Google+, forniti da Google Inc. Dati personali raccolti: Cookie e Dati di utilizzo. Privacy policy

Pulsante Tweet e widget sociali di Twitter (Twitter, Inc.)
Il pulsante Tweet e i widget sociali di Twitter sono servizi di interazione con il social network Twitter, forniti da Twitter, Inc. Privacy policy

Come controllare i cookies?

Puoi controllare e/o verificare i cookies come vuoi - per saperne di più, vai su aboutcookies.org. Puoi cancellare i cookies già presenti nel computer e impostare quasi tutti i browser in modo da bloccarne l'installazione. Se scegli questa opzione, dovrai però modificare manualmente alcune preferenze ogni volta che visiti il sito ed è possibile che alcuni servizi o determinate funzioni non siano disponibili.

Chiudi