AFC – Week 2 Report

17 vittorie infila e il tassametro corre, i Patriots sono la squadra da battere anche quest'anno

Se l'appetito vien mangiando, immagino la vostra attesa nei confronti di questa seconda settimana, per vedere conferme, crolli e riscatti delle varie squadre dopo l'esordio stagionale. Analizziamo, division per division, il comportamento dei team della AFC.

East Division

New England Patriots, NY Jets 2-0 ; Buffalo Bills, Miami Dolphins 0-2

New England-Arizona 23-12
Non poteva esserci squadra più adatta dei Patriots per onorare, insieme ai Cardinals, lo scomparso Pat Tillman. La cerimonia, che è andata in scena nell'intervallo, ha commosso molti, ma non la difesa di New England che ha concesso solo 167 yds all'attacco di Dennis Green. Dopo la gara il coach di Arizona ha dichiarato che è una vergogna quello che ha visto in campo: "Non c'è intesa. Per il sistema che abbiamo, il nostro è probabilmente il miglior attacco della NFL, ma non riusciamo a farlo girare, è incredibile".
Forse dal punto di vista teorico è vero, certo i Cards hanno fatto di tutto per nasconderlo. Il gioco sulle corse ha prodotto pochissimo, con un Emmitt Smith limitato a 31 yds e apparso spesso impotente. McCown non ha fatto molto meglio, ritrovandosi spesso braccato dai difensori di New England (43 yds perse con 5 sacks). Eloquente quello che è successo in occasione della prima segnatura di Arizona: fumble di Brady, palla ai Cardinals sulle 20 yds di New England, drive da -22 yds (2 sacks consecutivi subiti da McCown) e field goal da 51 yds di Rackers.

Nel secondo tempo la protezione sul quarterback è cresciuta e i padroni di casa se la sono cavata meglio, ma non hanno potuto niente contro un Corey Dillon da 158 yds. Unico neo per i campioni in carica l'attacco nelle ultime 20 yds: dopo essere stati i ventisettesimi l'anno scorso, hanno avuto bisogno di Adam Vinatieri per ben 3 volte in altrettanti viaggi nella red zone durante la ripresa. Coach Belichick dice di non essere interessato alla striscia di 17 vittorie consecutive (-2 al record assoluto), ma solo a vincere una partita alla volta e, brutti o belli, i Patriots in questo riescono molto bene.

New York Jets-San Diego 34-28
A proposito di record, Curtis Martin è diventato il miglior running back nella storia dei Jets e inizia ad occhieggiare Thurman Thomas per il posto numero 10 nella classifica all-time dei rushers. Con 119 yds ha vinto il duello personale e, soprattutto, la partita con LaDainian Tomlison. Quello che più conta è che New York sembra diventata una squadra matura grazie alla leadership di Chad Pennington. Il QB dei Jets è stato quasi perfetto (22/29, 258 yds, 2 TD), guidando con sicurezza il suo attacco fino a un vantaggio di 17-0, sufficiente per resistere ai tentativi di rimonta avversari. In questo momento sembra la difesa l'unico aspetto da migliorare per poter rendere questa squadra vero materiale da Superbowl.

I problemi in casa Chargers, invece, riacquistano le sembianze di Drew Brees. Dopo un buon esordio, è stato ripetutamente fischiato dal pubblico di casa. Le statistiche non lo salvano (8/19, 146 yds, 1 TD, 2 INT) e non l'ho ha risparmiato nemmeno Jon McGraw che gli procurato una commozione cerebrale su un "roughin the passer". Forse Brees era rintronato prima di andare in campo e la botta subita l'ha svegliato, poiché ha prodotto 72 yds, 1 TD con 5-7 dopo l'incidente. Nonostante ciò Marty Schottenheimer l'ha poi sostituito con Flutie, dopo esser stato avvertito delle condizioni del suo titolare. Brees non l'ha presa benissimo, ma Flutie ha fatto come al solito il suo lavoro, correndo in end zone a 0:30 dal termine e dando un'ultima chance ai suoi, sfumata quando Chrebet ha controllato il successivo onside kick. Brees si aspetta di giocare domenica prossima, ma la sua posizione è abbastanza incerta, come la stagione di San Diego.

Buffalo-Oakland 10-13
In questo momento l'unico modo per Oakland di entrare nella storia è tramite Jerry Rice, che però lo ha fatto dalla parte sbagliata. Si è infatti interrotta a 274 la sua storica striscia di partite consecutive con almeno una ricezione. Questo non ha comunque impedito ai Raiders di battere i Bills, ancora in grande difficoltà . Drew Bledsoe era spesso in balia degli avversari; complice la sua proverbiale scarsa mobilità  e la (non) protezione della linea, ha subito 7 sacks e faticato a mettere in moto l'attacco. Il gioco su corse non l'ha aiutato, con Henry fermo a 67 yds e McGahee nemmeno entrato. Note positive vengono dalla difesa, che ha sempre tenuto in partita i Bills, che hanno sprecato la più grande occasione quando Henry è stato fermato sulla goal line su un 4th-and-1.

In ogni caso le grandi aspettative per un attacco esplosivo vanno totalmente ridimensionate, soprattutto se la linea offensiva continuerà  ad essere così inconsistente. Coach Mularkey ha affermato che i problemi si possono risolvere e non ha nascosto le responsabilità  di Bledsoe, che non sta lanciando come in passato e soprattutto tende a tenere troppo la palla finendo per essere placcato.

Dall'altra parte Rich Gannon si è trovato meno sotto pressione di Bledsoe ed è riuscito a guidare alla vittoria un attacco sempre alla ricerca di un RB affidabile (con 24 yds Gannon è stato il migliore dei suoi). Se non altro sembra siano state individuate alternative a Rice, al quale vengono lanciati sempre meno palloni (la striscia è finita non per caso). La ragione principale è la presenza di Ronald Curry che con 5 ricezioni (tra cui un TD da 43 yds) è diventato il bersaglio principale del proprio QB. Gannon ha distribuito bene i 19 passaggi completati e soprattutto è stato lontano da errori. Non sarà  una stagione trionfale, ma Norv Turner sembra essere in grado di invertire la rotta della franchigia dopo la pessima stagione passata.

Miami-Cincinnati 13-16
Le cose a Miami stanno andando veramente male, e non solo per la serie di uragani. Come si poteva intuire, lo spettro di Ricky Williams continua ad aleggiare in Florida, dove i Dolphins sembrano incapaci di costruire un attacco decente. Questa volta Feeley ha avuto un'intera partita a disposizione per far vedere quanto manchi un cavallo da tiro a questa squadra.
Palmer dall'altra parte ha fatto una partita per certi versi simile. Fino al 13-3 per Cincinnati solo un ritorno d'intercetto di 50 yds ad opera di Brian Simmons aveva permesso di violare la end zone di una delle due squadre. Poi Feeley è riuscito a orchestrare un drive da 53 yds conclusosi con il TD di Chris Chambers che ha gettato le basi per il field goal del pareggio.
A questo punto, però, Palmer ha mostrato di avere notevoli doti da vincente, riuscendo a muovere l'attacco di 59 yds in 1:51 (7/8 nel drive) e preparando il terreno per il calcio vincente di Shayne Graham. Non particolarmente brillante (21/38, 147 yds, 1 INT), il QB di Cincy ha comunque fatto il necessario per vincere, evitando di mettere la propria squadra in situzioni difficili. La difesa sulle corse, poi, ha mostrato segni di miglioramento, anche se i Dolphins di questi tempi non rappresentano un test attendibile. Il successo più grande di questi Bengals sembra comunque l'aver conquistato il pubblico, accorso come mai a vedere la squadra di casa (oltre 65 000 spettatori, record assoluto).

Diversa è la situazione per Miami. Quando il tuo running back titolare (Gordon) chiude con 22 yds, il peso sul quarterback diventa molto grande, troppo grande per uno come Feeley. La difesa di Miami ha offerto un'altra ottima prova, ma non tutti sono i Ravens del Superbowl e senza attacco non si va molto lontano. Nella Florida sperano che il recupero del RB Travis Minor (in forse per la prossima domenica) possa dare una mano, ma non dovrebbe comunque cambiare le sorti di questa stagione.

North Division

Cincinnati Benglas, Cleveland Browns, Pittsburgh Steelers, Baltimore Ravens 1-1

Cleveland-Dallas 12-19
Dopo la bella prova contro i Ravens, si aspettava di vedere il comportamento di Jeff Garcia contro i Cowboys. Il risultato? Zero, letteralmente.
Questo è stato infatti il rating dell'ex QB di San Francisco per una prestazione ben fotografata dai numeri: 8/27, 71 yds, 3 INT. Mettendo sotto pressione costantemente il quarterback avversario, la difesa di Dallas ha permesso ai padroni di casa di dominare ogni voce statistica tranne"il punteggio. Un bilancio di total yards di 441-202 non è infatti bastato a chiudere subito la partita a causa degli errori di un Testaverde molto contradditorio. Nonostante 322 yds lanciate e il 66% dei passaggi completati, ha sempre tenuto in partita Cleveland grazie a 3 intercetti e diversi errori che lui stesso ha definito da rookie.

Dallas ha in ogni caso mostrato una difesa molto più convincente e soprattutto un gioco di corse capace di dare un minimo di supporto a Testaverde, che rimane l'arma principale. Eddie George è stato in grado di correre per 62 yds su 18 portate e in totale il rushing game ha prodotto 126 yds. Unica nota dolente il solito nervosismo di Keyshawn Johnson, zittito con un memorabile "Shut up" da un impassibile Parcells, ma capace anche di deviare l'ultimo disperato passaggio di Garcia.

Per aggravare il bilancio dei Browns, già  falcidiati dagli infortuni, il tight end al primo anno Wilson potrebbe saltare tutta la stagione per la frattura del perone.

Pittsburgh-Baltimore 13-30
Dopo la prima partita i Ravens avevano diverse cose da dimostrare, soprattutto contro quella che considerano la principale avversaria di division. Lo hanno fatto.

La difesa ha letteralmente dominato all'inizio, permettendo ai padroni di casa di allungare fino al 20-0. Maddox è sempre stato in difficoltà , chiudendo la sua gara per un infortunio al gomito nel terzo quarto, accumulando queste magre cifre: 4-13, 67 yds. Nel frattempo i Ravens controllavano la gara, nonostante un Jamal Lewis ancora una volta sotto i suoi standard (62 yds in 24 portate alla fine). Ma questa volta Baltimore ha trovato un grande Chester Taylor (76 yds con solo 9 corse) e un Boller affidabile (solo 98 yds ma nessun errore).

La partita è cambiata quando Ben Roethlisberger ha rilevato Maddox. Con 2 TD ha riportato fino a -10 gli Steelers, riuscendo a muovere finalmente un attacco che fino a quel punto era risultato produttivo solo sulle corse. Ma così come si era riaperta, la partita si è richiusa subito. Roethlisberger si è ricordato di essere un rookie e un suo passaggio è stato raccolto da Chris McAlister e riportato in meta per 51 yds, fissando il punteggio sul 30-13 finale.

Per i Ravens è stata un'ottima vittoria. Anche se ci sono ombre sulla possibilità  di sfruttare alternative a Jamal Lewis, la difesa è tornata dominante e ha fatto sembrare Boller un quarterback sufficiente per poter arrivare ai playoffs e fare un po' di strada. Peccato solo per Deion Sanders, coinvolto in 7 giochi come nickel back e in un ritorno di punt, si è stirato nel finale di primo tempo.

Dall'altra parte Pittsburgh potrebbe non soffrire troppo l'assenza di Maddox, soprattutto se il suo backup continuerà  a mostrare una grande intesa con Ward (151 yds totali contro Baltimore), ma ha dato un brutto segnale perdendo così contro una diretta rivale.

South Division

Jacksonville Jaguars 2-0 ; Tennessee Titans, Indianapolis Colts 1-1 ; Houston Texans 0-2

Denver-Jacksonville 6-7
I Jaguars davanti a Titans e Colts? Impossibile? No, con un po' di fortuna…o di aiuto.
Sì, perché con 37 secondi da giocare, Denver poteva calciare il field goal della vittoria dalle 40 yds (quasi uno scherzo per Jason Elam), ma Mike Shanahan ha deciso di correre ugualmente per guadagnare tempo e campo. Risultato: fumble nell'handoff tra Plummer e Griffin, palla persa e celebrazione per Jacksonville.

Un po' di aiuto non guasta mai, ma come può una squadra chiudere sotto 176-356 come yds totali e 22:52 contro 37:08 nel tempo di possesso e vincere? Semplice, con un ritorno di punt da 50 yds (che ha propiziato l'unica segnatura dei Jags), non commettendo errori e con tanta tanta difesa.

Contro una delle squadre che avevano più impressionato nella prima settimana, Jacksonville è riuscita a limitare Q Griffin a 66 yds, confermando come la propria linea difensiva possa contrastare le migliori linee d'attacco della lega. Ora i Jaguars sono 2-0 avendo segnato solo 20 punti: solo altre 4 squadre nella storia erano riuscite a vincere le prime 2 partite della stagione segnando così poco. Ancora una volta la loro difesa ha dimostrato di poterli tenere sempre in partita nonostante un brutto attacco. Taylor è stato abbastanza quieto (54 yds) e Leftwich si è limitato a 8/16 per120 yds, ma ha fatto quello che serviva per vincere.

Per andare lontanto Jacksonville deve sicuramente muovere di più la palla in attacco, ma sembra avere la solidità  e lo spirito delle squadre vincenti.
Denver invece può recriminare molto con se stessa. "Dovevamo chiudere la partita prima", ha commentato Rod Smith, "Continuiamo a spararci nei piedi" ha detto invece Plummer, riferendosi al fumble finale. Mike Shanahan, invece, ha sottolineato gli errori dell'attacco (pochi terzi down convertiti e troppe penalità ) per una squadra tradizionalmente produttiva in fase offensiva. I Broncos hanno avuto varie occasioni per vincere e soprattutto hanno controllato a lungo la gara, ma sembrano sempre mancare del killer instinct necessario per vincere in questa lega, anche se probabilmente alla fine della stagione una sconfitta a Jacksonville non sembrerà  più così disonorevole.

Indianapolis-Tennessee 31-17
Non era solo la sfida tra i co-MVP della scorsa stagione, ma anche quella tra due pretendenti al titolo di division.
Indianapolis non era partita bene nella prima settimana e ha fatto altrettanto nel primo tempo, che si è svolto secondo i piani dei Titans. Corse e controllo del cronometro voleva coach Fisher ed è quello che ha ottenuto, grazie a 104 yds su 19 corse per Chris Brown (152 yds alla fine). Rimanendo in campo solo 9 minuti, nel primo tempo Manning ha avuto poche occasioni per mettere punti sul tabellone.

Tennesse però non ha capitalizzato, complici gli infortuni tra i ricevitori e gli uomini di linea, e nella ripresa sono venuti fuori i Colts. Sul 17-17 è poi arrivata la giocata decisiva: un apparente TD di Mason è stato trasformato in un intercetto da Nick Harper che ha letteralmente strappato la palla dalle mani del ricevitore di Tennessee, già  pronto a festeggiare. Manning ha poi fatto viaggiare il suo attacco per 80 yds fino alla corsa di James (124 yds e 2 TD per lui) in end-zone. Da lì i Colts non si sono più guardati indietro, chiudendo con un altro TD di James ed evitando un pericoloso record di 0-2.
Manning (24/33, 254 yds, 2 TD) è stato grande nell'orchestrare la rimonta e soprattutto è riuscito a conquistare una partita importante contro un vincente per eccellenza come McNair (comunque 25/39, 273 yds, 1 INT per lui).

Per i Titans rimane il rammarico espresso da Fisher e McNair per una partita che a un certo punto sembrava vinta e poteva essere chiusa, mentre per Indy ci sono le note positive del carattere mostrato e di una difesa capace di reggere nei momenti chiave della gara.

Houston-Detroit 16-28
Di tutte le sorprese di questo inizio stagione, il 2-0 dei Lions è forse la minore.
La squadra è giovane ma ha talento, le ultime stagioni sono state perdenti ma Mariucci è un grande coach che sta costruendo un buon progetto. Rimane il fatto che Houston ha perso guadagnando 120 yds in più dell'avversaria. Motivo? Turnovers. Carr ha lanciato un intercetto, ma soprattutto Domanick Davis ha perso 2 volte il pallone, condannando i Texans a un'altra L.

Dopo un primo tempo letargico in attacco, una ricezione da 54 yds di Andre Johnson ha risposto al TD di Williams, fino al gioco che ha spezzato in due la partita, cioè il ritorno di kickoff da 99 yds di Drummond. Houston è riuscita poi ad accorciare le distanze, ma un altro TD dello straordinario rookie Roy Williams (4 ricezioni per 73 yds) ha poi chiuso il conto.
I Texans recriminano per aver perso una gara in cui Carr ha lanciato per 313 yds e Davis ha corso per 78 yds aggiungendoci 11 ricezioni per 95 yds, mentre i Lions si godono questo raro momento di felicità  confidando in un gruppo di giovani e nell'intesa subito trovata tra Williams e Harrington (18/25, 176 yds, 3 TD).

West Division

Denver Broncos, Oakland Raiders, San Diego Chargers 1-1 ; Kansas City Chiefs 0-2

Carolina-Kansas City 28-17
Senza Steve Smith e Stephen Davis, i Panthers riescono ugualmente a venir via da Kansas City con una vittoria e lo fanno in maniera molto convincente.

Grazie a un grande ultimo quarto (14-0 il parziale), Carolina ha messo subito nei guai la squadra di coach Vermeil, che ha troppo poco attacco per sopperire alle tradizionali lacune difensive.
La storia della partita l'ha fatta un giocatore su cui non si puntava tantissimo: DeShaun Foster. Invece il backup di Davis ha prodotto 174 yds, dimostrando di poter essere un punto di riferimento in sua assenza. Con una corsa di 71 yds, Foster ha virtualmente chiuso una partita che nel secondo tempo ha visto la difesa dei Chiefs terremotata dalle sue continue accelerazioni.

Una volta arrivati sul 17-14 per Kansas City, l'attacco di casa non è più stato in grado di segnare, confermando i recenti limiti nel gioco di passaggio (Green 17/34, 187 yds, 1 INT) e senza un Holmes dominante (66 yds). Tutti i Chiefs sono d'accordo nel riconoscere che la difesa sulle corse non funziona, il problema è vedere se riusciranno a risolvere il problema in tempi brevi, perché l'attacco non è più in grado di segnare a volontà  come l'anno scorso.

Per Carolina arrivano solo buone notizie: anche senza Davis e Smith rimane la squadra dell'anno scorso e giocare senza di loro per qualche tempo può essere meno drammatico del previsto.

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