Alex Rodriguez è il mio personale MVP delle World Series
Come al solito, al termine di una finale, ecco giunto il momento di dare i voti.
È passata quasi una settimana dalla conclusione delle World Series 2009 di MLB che ha visto il trionfo dei New York Yankees, vediamo quindi i promossi e i bocciati della serie finale.
Tutti i giudizi riguardano unicamente le sei partite conclusive della stagione, con tutto ciò che ne consegue, sia in positivo sia in negativo.
Iniziamo dai campioni.
New York Yankees
C.C. Sabathia: non ottiene nessuna vittoria, ma è autore di due buonissime prove, specialmente in gara-1, in cui viene parzialmente oscurato da Cliff Lee. Probabilmente non così dominante come ci si aspettava alla vigilia, ma sicuramente efficace. Voto 8
A.J. Burnett: come tutta la stagione l'unica costante nelle sue partenze è proprio l'incostanza di rendimento. Fantastico in gara-2 con la squadra con le spalle al muro, si scioglie e sparisce qualche giorno dopo, anche se sul giudizio pesa lo short-rest avuto a disposizione. Voto 6
Andy Pettitte: due vittorie per il veterano della rotazione che non cancellano però altrettante prove non scintillanti. Dopo 9 valide e 8 walks in 11.2 IP è fortunato a non aver incassato nessuna sconfitta, pur affrontando un lineup pieno di mancini. Voto 6,5
Joba Chamberlain: la rotazione a 3 di Girardi gli toglie un po' di spazio e il suo contributo alla causa ne risente. Senza un ruolo fisso nel bullpen, lancia comunque tre innings positivi, anche se il fuoricampo di Feliz poteva costare carissimo alla sua squadra. Voto 6
Phil Coke: alla vigilia, come LOOGY, aveva un compito non semplice. Alla fine si ritrova, non solo per demeriti suoi, con solo 1.1 IP e 2 ER. Voto 5
Phil Hughes: finisce la benzina al momento sbagliato e non riesce a chiudere in modo adeguato una stagione ad alto livello. Vede il campo tre volte e, vista la forma, era meglio se Girardi gli avesse concesso meno spazio. Voto 5
Damaso Marte: tutto il contrario di Hughes. Arrivato all'atto finale in sordina, chiude con quattro apparizioni in cui non concede nulla e manda K cinque degli otto battitori affrontati. Voto 8,5
David Robertson: poteva essere un elemento importante negli innings finali dei match, ma a causa delle decisioni del manager e dell'esplosione di Marte lancia appena due innings. Durante i quali fa comunque il suo dovere, senza infamia e senza lode. Voto 6
Mariano Rivera: usando un'espressione calcistica si potrebbe dire che è un giocatore che fa reparto da solo; specialmente ad inizio serie tiene a galla tutto il bullpen di New York e si toglie la soddisfazione di ottenere l'ultimo out della serie. Voto 9
Hideki Matsui: chiude la sfida con il titolo di MVP dopo una gara-6 da incorniciare. Riconoscimento che non condivido e che dimostra, ancora una volta, quanto sia sottovalutata la difesa nel baseball. Tredici AB senza difendere sono, secondo me, troppo poco per vincere il premio, nonostante l'OPS di 2.027 (!) e gli otto RBI. Voto 8
Alex Rodriguez: il mio vincitore morale del premio di MVP; parte sottotono ma chiude alla grande una post-season da ricordare per lui. Qualche K di troppo, ma anche una minaccia costante al piatto e la solita ottima difesa in terza base. Voto 9
Derek Jeter: numeri alla mano, una produzione offensiva a livello di A-Rod e una capacità di mettersi in base che ne fanno il lead-off ideale per ogni squadra. Sul suo giudizio pesa come un macigno il DP che nega una possibile vittoria ai suoi in gara-5. Voto 8,5
Jhonny Damon: va in base più spesso addirittura di Jeter e chiude con ben sei runs scored, risultando il migliore dei suoi. La sua doppia rubata è già parte della storia delle World Series, ma la complicità della difesa avversaria è evidente. Voto 8
Mark Teixeira: arriva all'appuntamento dell'anno in pieno slump e le sue cifre offensive sono eloquenti. Compensa, come al solito, con una difesa di alto livello che non basta, però, per garantirgli la sufficienza. Voto 5,5
Nick Swisher: numeri paurosamente simili a quelli del suo compagno in prima base, anche se le aspettative su di lui erano comunque inferiori. Voto 5
Jorge Posada: anche se non sempre partendo titolare, trova il modo di scendere in campo in ogni match della serie, ma il suo contributo offensivo non è di quelli da ricordare. Tantissimi K, pochissima potenza, anche se l'unica XBH battuta, in gara-5, poteva diventare decisiva per la vittoria di New York. Voto 6
Brett Gardner: racimola 10 AB ma tutto ciò che produce in attacco sono quattro strikeout. In evidenza soprattutto in difesa (chiedere a Werth), visto che anche tra le basi la sua velocità non si concretizza quasi per niente. Voto 6
Robison Cano: il suo contributo offensivo parla di tre singoli (e cinque K) su 22 AB, cui aggiunge una discreta difesa. Va in slump nel momento sbagliato, succede. Voto 4,5
Melky Cabrera: come sopra, con qualche AB in meno e una difesa complessivamente migliore, in un ruolo delicato. La sostituzione con Gardner si rivela meno traumatica del previsto per New York e questo la dice lunga sulle sue prestazioni. Voto 4,5
Philadelphia Phillies
Cliff Lee: era l'ace annunciato dei Phillies e, alla fine, non delude le aspettative, nonostante una seconda gara meno efficace rispetto alla prima, dominante, partenza. Senza di lui ora probabilmente staremmo parlando di uno sweep degli Yankees. Voto 9
Pedro Martinez: aveva il difficile compito di ottenere almeno una vittoria allo Yankees Stadium. Non ci riesce per poco in gara-2, ma in generale concede troppe XBH nonostante i 13 K in 10 IP; purtroppo per lui difficilmente avrà un'altra occasione di ri-conquistare l'anello. Voto 6
Cole Hamels: chiude un'annata deludente con una prova opaca in gara-3, in cui resiste sul monte solo 4.1 innings. Giusto il tempo di concedere 5 H, 2 BB, 5 ER e prendersi la L. Voto 4,5
Joe Blanton: sfodera una discreta prova contro Sabathia in gara-4 che non basta ad evitare la sconfitta di misura all'ultimo inning. Entra nella serie, come spesso gli accade, partendo nell'ombra ma ne esce come uno dei lanciatori più efficaci dei suoi. Voto 6,5
J.A. Happ: arriva alla serie finale in netto calo di forma (normalizzazione ?) e il suo contributo partendo dal bullpen è minimo, nonostante i quattro K in 2.2 IP. Voto 5,5
Chan Ho Park: al pari del compagno Blanton, parte dall'ombra ma risulta essere uno dei rilievi più efficaci per Manuel. Finisce con 3.1 IP in quattro partite, concedendo pochissimo alle pericolose mazze avversarie. Voto 7,5
Scott Eyre: numeri alla mano, probabilmente è il rilievo più affidabile, insieme a Park, del bullpen di Philadelphia. Determinante, però, l'ottimo lavoro della difesa alle sue spalle in gara-2. Voto 6,5
Brad Lidge: vede il campo in una sola sfida, ma lascia il segno nella serie. Nella quarta partita arriva ad uno strike dal chiudere perfettamente il nono inning, ma la valida di Damon è l'inizio del suo calvario, culminato nella mancata copertura sulla doppia rubata dello stesso Damon. Voto 4,5
Ryan Madson: scende in campo quasi sempre e le sue prestazioni inevitabilmente ne risentono, ma pur soffrendo in qualche occasione, riesce sempre a salvarsi. Voto 6,5
Chase Utley: nettamente il migliore dei suoi, chiude la serie con ben 5 HR (quasi quanti tutti gli Yankees insieme) e 8 RBI. Si dimostra l'unico mancino capace di far danni contro i LHP avversari e aggiunge la solita ottima difesa. Voto 9
Jayson Werth: serie positiva anche per l'esterno ex-Dodgers: qualche K di troppo ma anche 5 walks e tanta potenza al piatto. Ordinaria amministrazione in difesa. Voto 7,5
Carlos Ruiz: ad un certo punto sembrava fosse impossibile mandarlo strike-out. Solo un Matsui in versione part-time, arriva in base più di lui; si toglie la soddisfazione di battere anche l'unico triplo delle WS. Voto 8
Shane Victorino: chiude con 1 solo K (e 3 BB) in 22 AB, garantendo anche una buona difesa all'esterno centro. Purtroppo per lui queste sono le sole note positive della sua serie, chiuda con medie offensive da dimenticare. Voto 5,5
Jimmy Rollins: le sue prestazioni sono la copia di quelle del compagno di team Victorino. Mezzo voto in più per le cinque walks conquistate, che portano la sua OBP a quota .345. Voto 6
Raul Ibanez: non ai livelli di Utley, ma nemmeno inguardabile come Ryan Howard. Patisce, come previsto, i tanti mancini avversari mostrando una buona potenza (4 doppi e 1 HR). Difficile, però, far finta di non vedere i 9 strikeouts in 23 AB. Voto 5,5
Ryan Howard:sembra il fratello scarso del giocatore ammirato contro i Dodgers qualche giorno prima. Difficile stabilire dove inizino i meriti dei lanciatori avversari ed inizino i suoi demeriti; una contro-prestazione tra le più eclatanti degli ultimi anni. Voto 4
Pedro Feliz: batte poco e cammina meno (nessuna BB), anche se l'acuto del fuoricampo contro Chamberlain salva in parte il giudizio su di lui. In difesa si conferma uno dei migliori nel ruolo con alcune giocate pregevoli. Voto 5
Ben Francisco: inizia come DH titolare, ma ben presto si capisce che le cose non vanno. Alla fine per lui, 7 AB che non portano a nulla. Voto 4
Matt Stairs: un voto in più di Francisco per la valida con RBI di gara-2. Per il resto una presenza anonima nel lineup. Voto 5