Consueta doccia per l'allenatore vincente, Bill Callahan
L'attesa è finita. La vittoria contro i Tennessee Titans riporta i Raiders al Super Bowl dopo 19 anni. L'ultimo ostacolo verso il titolo è ora Tampa Bay, allenata dall'ex coach di Oakland, Jon Gruden. Fra sei giorni a San Diego si affronteranno quindi presente e passato dei Raiders.
Nonostante i troppi falli commessi (14 penalità per 127 yard), Oakland è riuscita a superare 41 a 24 i Titans alla fine di una partita più equilibrata di quanto indica lo score. Nei minuti finali del secondo quarto Tennessee, avanti 17 a 14, era in possesso del pallone e poteva chiudere il primo tempo in vantaggio. Due fumble in 39 secondi hanno invece dato ai Raiders la possibilità di segnare 10 punti e demoralizzare gli avversari. Con la linea di scrimmage sulle proprie 11 yard, McNair dava la palla al running back Robert Holcombe. Questo si vedeva però strappare dal linebacker Eric Barton il pallone che era in seguito recuperato dal safety Anthony Dorsett, ex dei Titans, sulle 16 yard. Rich Gannon con due lanci a Jerry Rice e Doug Jolley segnava il touchdown e portava in vantaggio i Raiders di quattro punti (21-17).
Sul seguente kickoff di Oakland John Simon, rookie di Tennessee, era colpito da Tim Johnson e perdeva il pallone, recuperato sulle 39 yard dei Titans da Alvis Whitted, membro degli special team dei Raiders. Una buona difesa impediva a Gannon e compagni di segnare un touchdown. Oakland guadagnava soltanto tre punti con un field goal di 43 yard Janikowski che chiudeva il primo tempo sul 24 a 17 per i padroni di casa.
Al ritorno in campo i Titans avevano subito la possibilità di pareggiare. Si spingevano fino alle 22 yard avversarie ma un sack di John Parella su McNair ed un infortunio al kicker Joe Nedney li costringevano al punt. Dopo un possesso infruttuoso dei Raiders, la squadra di Fisher aveva un'altra chance. Due lanci incompleti richiamavano in campo il punter Craig Hentrich. In seguito ad un cattivo snap, Hentrich non riusciva a calciare ed era placcato sulle 19 yard di Tennessee. Un field goal di 32 yard di Janikowski portava in vantaggio i Raiders di 10 punti (27-17).
Nel drive successivo finalmente i Titans segnavano un touchdown. Un fallo personale di Terrance Shaw con conseguente penalità di 13 yard permetteva a McNair di correre per 13 yard ed entrare nella end-zone. La trasformazione di Craig Hentrich riportava in partita Tennessee (sotto 27-24).
Oakland, invece di cedere per la troppa pressione (come accadeva in passato), riusciva all'inizio dell'ultimo quarto a ristabilire le distanze. Un drive di 66 yard portava i Raiders sulle 2 yard avversarie. Gannon dimostrava allora di meritare il titolo di MVP della stagione segnando, con una corsa di 2 yard, i sette punti decisivi. Un tentativo disperato di Lance Schulters non bloccava il quarterback che riusciva ad entrare nella end-zone e a chiudere definitivamente la partita (Oakland in vantaggio 34-24).
Un touchdown di Zack Crockett a tre minuti dalla fine fissava il punteggio sul 41 a 24 e dava inizio alle feste sugli spalti.
Il migliore in campo è stato sicuramente Rich Gannon. Il quarterback ha lanciato per 286 yard e tre touchdown. Sarebbero stati quattro se Jerry Porter non avesse fatto cadere un lancio perfetto di 25 yard allo scadere del primo tempo. È stato anche autore di tre corse per 41 yard ed un touchdown. Nella finale AFC ha dimostrato ancora una volta di essere il miglior quarterback della lega ed il vero leader di un attacco stellare. L'allenatore Bill Callahan si è completamente affidato a Gannon per vincere la partita. Dei primi 40 giochi dei Raiders, infatti, ben 39 sono stati lanci. Il gameplan di Callahan prevedeva, infatti, di lanciare il più possibile per sfruttare le lacune della 25ma difesa della lega e, una volta in vantaggio, controllare il tempo con giochi di corsa. Grazie a Gannon le previsioni sono diventate realtà .
Il protagonista del dopo partita è stato però Tim Brown. Dopo 15 anni nella lega, il wide receiver riesce finalmente ad avere la possibilità di disputare il Super Bowl. Con 73 yard frutto di 9 ricezioni, Brown ha confermato l'ottima stagione facendosi trovare pronto quando Gannon ne ha avuto bisogno. "Ho guardato per 14 anni gli altri avanzare nei playoff e vincere il titolo.", ha detto Brown, "Finalmente sono io ad avere la possibilità di giocare il Super Bowl. È una bellissima sensazione".
Chi non ha bisogno di dimostrare il proprio valore è ovviamente Jerry Rice. Nonostante abbia 40 anni, il ricevitore sembra ancora quello di dieci anni fa. Rice tenterà , domenica, di vincere il quinto titolo e si è dichiarato pronto a ripetersi il prossimo anno.
È difficile comunque trovare un Raider che non abbia dimostrato d'essere degno di competere per il titolo. Anche Callahan, subentrato ad inizio stagione a Gruden, ha zittito tutte le critiche ed è riuscito dove il predecessore aveva sempre fallito: vincere il titolo AFC ed arrivare al Super Bowl.
Ai Titans non è bastata un'ottima partita di Steve McNair. 194 yard, due touchdown e i tanti colpi ricevuti dai difensori avversari non sono stati sufficienti a mascherare le mancanze della difesa di Tennessee, incapace di contenere Gannon e compagni. A causa dell'assenza di supporto da parte dei compagni, McNair è stato anche costretto ad improvvisarsi running back, correndo cinque volte per 53 yard. Eddie George, forse per la commozione cerebrale di domenica scorsa, è stato il grande assente. Ha corso per sole 67 yard in 15 tentativi e non è mai stato decisivo.
Ora lo spettacolo si sposta a San Diego. Avversari dei Raiders saranno Gruden e i suoi Buccaneers in uno scontro che si annuncia infuocato.