Clinton Portis runningback rookie di Denver con all'attivo già tre partite da più di 100yarde in corsa
Per i Denver Broncos il bye week non poteva capitare in momento migliore: dopo due vittorie consecutive, il solitario secondo posto nella Afc West alle spalle di San Diego, e con alle porte lo scontro decisivo contro gli storici rivali di Oakland, domenica prossima staranno a “casa” per prepararsi (e riposarsi!) alla sfida casalinga la settimana dopo. Ci sono molti motivi per festeggiare la perfetta prestazione offerta contro New England ed, in generale, delle prime 8 gare di NFL.
La vittoria contro i campioni in carica è stata schiacciante anche se il risultato non rende in pieno i meriti ai Broncos. Se è vero che quest’anno il livello di tutte le squadre è cresciuto tantissimo (a parte Cincinnati…) è altrettanto vero che in ogni division in testa alla classifica si trovano sempre le “solite”, fatta eccezione, forse, per il “caso” St.Louis; ma nella Afc West c’è una lotta estrema tra tutte e quattro le pretendenti.L’hanno guidicata la “division di ferro” e questo la dice tutta sul livello delle squadre che ne fanno parte.
Se in tutto questo si osserva che il peggior record di questa division è un 50% (Kansas City) allora si possono dare tanti meriti a Denver.Dopo aver vinto sia contro San Diego che contro i Chiefs adesso c’è solo lo “scoglio” Raiders che potrebbe spianare la strada verso i playoff.
Ritornando alla gara di questa domenica, Denver, ha mostrato fin dall’inizio l’intenzione di uscire dal Foxboro Stadium con un’altra vittoria fuori casa.Sono stati fondamentali i primi minuti dell’incontro che mostravano una squdra già in “palla” (Denver) e un’altra che stentava a trovare il proprio ritmo (i Patriots).
E così nei primi due possessi, i Broncos hanno fatto bottino pieno con prima un touchdown del rookie Portis e poi con un veteranissimo Shannon Sharpe; mentre, dall’altro lato, l’attacco usciva con un niente di fatto senza riuscire nemmeno a superare la metà campo! Con un simile vantaggio si è cercato soltanto di gestire la partita e così le uniche segnature di New England provenivano soltanto da errori, evitabili, di Denver.
Dapprima Brian Griese si faceva intercettare lanciando un improbabile palla verso la sideline a Rod Smith che era sotto copertura di Tay Law…risultato: intercetto, che spianava la strada al primo touchdown avversario e poi nel secondo tempo con un fumble dello stesso Rod Smith capitalizzato da New England.Ma, a parte questi errori in attacco, Denver ha continuato per tutta la partita a giocare alla grande e lasciando agli avversari soltanto le briciole.
Tatticamente la gara è stata perfetta. Coach Mike Shannan, aiutato tantissimo dai suoi coordinator, è stato l’artefice di un gioco d’attacco equilibrato, convincente e vincente; e di una difesa molto aggressiva che costringeva gli avversari alla metà campo e niente più (misere179 yarde di total offense per gli avversari!). Proprio la difesa sembra il reparto più collaudato di questa squadra. E’ fortissima nella pass-rush e molto attenta sul profondo.
I quattro uomini di linea, aiutati molto anche dai linebacker, hanno messo una grandissima pressione sul quarterback avversario: cinque sack di quattro giocatori differenti, una vera e propria “caccia all’uomo” su Tom Brady costretto tantissime volte al nulla di fatto con incompleti (nemmeno il 50% di completi) oppure corse limitatissime per evitare danni peggiori, e dei defensive back che hanno costretto giocatori come Troy Brown a ricevere palle per poche yarde.
La difesa dei Broncos è ai primi posti nel ranking (addirittura prima contro le corse) e, dopo aver limitato (gli unici ad esserci riusciti) runningback del calibro di Holmes e Tomlinson, ha praticamente livellato il runningback di turno (Smith). Gli uomini leader sono davvero tanti, anche perché, dopo la partenza di Romanowski, non c’è un vero sostituto naturale che potesse fare le sue veci. I vari Mobley, Gold, ed un bravissimo Poole sono i “nuovi” leader difensivi.
Il reparto avanzato, invece, è leggermente diverso. Qui si registrano differenze rispetto all’anno scorso che si stanno rivelando decisive. Il completo recupero di McCaffrey è il valore aggiunto del reparto ricevitori e, affiancato al grande Rod Smith formano una delle coppie più belle dell’NFL.Si registra anche un continuo miglioramento del rookie Lelie, ricevitore anch’egli, e dell’ormai titolare runningback e rookie Portis.
Proprio su quest’ultimo ci sarebbe davvero molto da dire, visto che a detta dei suoi compagni di squadra è il nuovo Terrell Davis e a detta degli esperti potrà anche essere il rookie offensivo dell’anno e seguire la strada che hanno fatto Tomlinson e Anthony Thomas. Per la terza volta in 8 gare (ma soltanto le ultime 4 giocate da titolare) ha superato quota 100yarde (111 contro New England) e domenica ha anche segnato i due touchdowns decisivi della gara. Nelle movenze ricorda davvero molto il grande Davis e le sue doti vengono fuori ad ogni gara.
In tutto questo è aiutato da una linea offensiva super, tra le prime nell’NFL che, dopo l’infortunio del 4 volte pro-bowl centro Tom Nalen (costretto a stare fuori per tutto l’anno), poteva essere messa in discussione; a risolvere tutto ci ha pensato un altro giovane giocatore, soltanto al suo secondo anno, Ben Hamilton che contro una difesa così difficile come quella dei Patriots (soltanto nello schieramento!) ha fatto una grandissima gara proteggendo alla grande sia il proprio quarterback che Portis sulle corse.
Proprio il quarterback, Brian Griese, è il leader di questo attacco.Alla 23esima gara consecutiva con almeno un touchdown lanciato (record della NFL) e per la prima volta, dopo quattro gare consecutive, appena sotto le 300yarde lanciate.I record però non finiscono qui, perché giusto la settimana scorsa toccò al tight end Shannon Sharpe infrangere quello delle yarde ricevute come giocatore in quella posizione con ben 214yarde e 2 touchdowns.L’impressione è che a Denver vogliono continuare a stupire, continuare a vincere e ad infrangere altri record…