Il quarterback i Miami, Jacori Harris, è pronto ad un altro grande anno.
Secondo appuntamento con la Acc, della quale analizzeremo oggi la ben più competitiva Coastal Division. Sono difatti quattro le squadre che potrebbero riuscire a staccare il biglietto per la finale di conference, ed è veramente difficile capire chi possa riuscire a spuntarla, in quanto, come un anno fa, saranno gli scontri diretti ed lacune partite extra conference di primo livello nazionale a determinare il più bravo.
Miami Hurricanes
Per Randy Shannon, giunto al principio del suo quarto anno alla guida degli Hurricanes, è ora di cominciare a raccogliere i frutti del duro lavoro svolto per riassestare un programma che fino a poco tempo fa aveva un abbonamento fisso in vetta ai rankings, e che cerca da qualche anno di ritrovare la propria identità perduta. L'aria che si respira in Florida, oltre alla consueta umidità , presenta una miscela di ottimismo e consapevolezza, Shannon ha parzialmente innalzato il programma andando vicino alla conquista della Coastal, ed ottenendo nove vittorie dopo una partenza sfavillante, ottenuta battendo avversari di grande spessore e facendo addirittura movimentare qualche sussurro sia di potenziale National Championship che di Heisman Trophy per il quarterback Jacory Harris. Questo potrebbe essere l'anno di Miami, la stagione del grande ritorno in alto, perché le carte che la squadra sta per mettere in tavola sembrano essere quelle giuste, e la maturazione dei giocatori più importanti sembra coincidere con queste prospettive così ambiziose. Il momento del ricambio generazionale è finito, i giovani sono diventati più carismatici e sicuri di sé, e sono soprattutto determinati nel voler riportare un sentore di tradizione in loco.
Il giovane Harris è a qualche intercetto di meno dal diventare il miglior quarterback della Acc, gli serve una maggiore continuità , che lo porti possibilmente a fornire prestazioni simili a quella partenza di campionato menzionata prima, quando macinava punti ed avversari con precisione sul corto e bombe sul profondo per i suoi bersagli più veloci. Quando invece gli intercetti ed i turnovers in genere si sono fatti sentire, ecco che i 'Canes hanno perso due partite che avrebbero fatto la differenza sul computo finale, precludendo la vittoria della division.
Miami punta a migliorare un gioco di corse che vede Damien Berry quale potenziale futura star, un running back che un tempo giocava da defensive back, il quale ha dimostrato di poter giocare duro con il fisico e di accumulare numeri intriganti, quali 8 mete e 616 yards in 93 tentativi. Il backfield sarà composto anche dall'ex fullback Mike James, che dovrebbe avere molto spazio per la capacità di correre nel mezzo con efficacia, mentre il giocatore giusto per i terzi downs e per la velocità istantanea sarà Lee Chambers, il più leggero a disposizione. Quando si correrà pesante, ci sarà il ben gradito supporto del fullback Patrick Hill, sempre aggressivo al punto giusto.
Il settore ricevitori è composto da tre giocatori molto alti, e di ottime capacità in elevazione: Leonard Hankerson e LaRon Byrd sono al momento i due titolari con Aldarius Johnson pronto a subentrare, gruppo che vede Hankerson spiccare su tutti a livello di cifre, anche se Byrd, a livello di talento, non gli è di molto dietro. Johnson, cugino di Andre Johnson dei Texans, al momento ha deluso. Il giocatore ideale per le bombe di Harris rimane lo stesso di un anno fa, ed è Travis Benjamin, un velocista straordinario capace di ricevere qualsiasi cosa gli si recapiti in profondità , dove la sua concentrazione sul pallone non cessa mai.
La linea offensiva ha perso l'all star Jason Fox per il termine di eleggibilità , ed il suo posto di tackle sinistro, fondamentale per dare tempo ad Harris, sarà preso dall'ex guardia sinistra Orlando Franklin.
La difesa è carica di giocatori di forte impatto, ed è stata statisticamente tra le migliori della nazione, per merito del lavoro svolto dal defensive coordinator John Lovett. Il punto di miglioramento per arrivare addirittura ad essere dominante è rappresentato da un aumento dei turnovers provocati e dei sacks, unici motivi di "lamentela" per il reparto.
La coppia di ends che avrà il compito di pressare il quarterback avversario sarà composta da Allen Bailey, ragazzo di buone prospettive Nfl, e da Adewale Ojomo, assente per tutto il 2009 per la frattura della mandibola sul cui sviluppo il coaching staff conta moltissimo.
Due dei tre linebackers del 2009 saranno nuovamente al loro posto, e questo significa che si potrà contare sia su Sean Spence, limitato molto dagli infortuni ma in possesso di grandi istinti e velocità , che su Colin McCarthy, che in una decina abbondante di occasioni ha steso un avversario dietro la linea di scrimmage, ed è il giocatore più fisico del reparto.
Le secondarie si affideranno alla consistenza di Brandon Harris, miglior cornerback a disposizione, ed alla rapida ascesa di Vaughn Telemaque, safety responsabile di 48 placcaggi effettuati in un'annata disturbata dagli infortuni. Matt Bosher, kicker/punter, è uno dei migliori special teamers della Acc.
Se gli Hurricanes saranno in grado di tornare a giocare per il titolo nazionale, lo scopriremo molto presto: nel primo mese di gioco arriveranno due confronti fondamentali, Ohio State e Pittsburgh, che se vinti potrebbero sparare in orbita il team di Shannon, atteso a novembre al doppio confronto decisivo contro Virgnia Tech e Georgia Tech.
Virginia Tech Hokies
Probabilmente, se ci seguite da più di qualche anno, vi avremo oramai tediato a dovere con la famigerata Beamer Ball, ovvero il modo di interpretare il football da parte di coach Frank Beamer, che a Virginia Tech è sinonimo di grande successo. Difesa, tanta difesa, e giocate d'impatto degli special teams sono il pane quotidiano di un coach che ha costruito la sua fama su queste e poche altre cose, tra cui il running game. E proprio da qui gli Hokies potrebbero trarre uno dei vantaggi che ne fanno, di nuovo, tra i favoriti per giungere alla finale della Acc dopo un anno "sabbatico", che ha visto Georgia Tech prendere il loro posto oramai abituale in quel tipo di competizione.
Difatti, il backfield potrà contare nuovamente su Ryan Williams, la novità dello scorso campionato che ha macinato 1.655 yards da redshirt freshman, ma anche sul giocatore che lui stesso aveva sostituito, Darren Evans, ripresosi completamente dopo la stagione completamente persa a causa dello strappo di un legamento del ginocchio, e che a sua volta, da freshman nel 2008, aveva abbattuto il muro delle 1.200 yards. Per la prima volta i due potranno condividere le portate e fare tanto male alle difese poco preparate contro le corse, aggiungendo altre minacce quali le 5.4 yards per portata del backup David Wilson, e le sempre efficienti gambe del quarterback Tyrod Taylor, giunto al suo ultimo anno accademico e finalmente maturo al punto giusto come testimonia l'esiguo numero di intercetti subiti nel 2009, solo 5, a fronte di 13 passaggi da touchdown.
Tante corse, tanto possesso e gestione del cronometro, saranno la solita ricetta vincente per riportare in alto Virginia Tech, da cui ci sarà da aspettarsi un buon numero di gare con tentativi di lancio appena al di sopra della doppia cifra, ma a cui gli avversari dovranno relegare le corrette attenzioni, pena vedersi superare dai ricevitori Jarrett Boykin e Danny Coale, starters ambedue rientranti al loro posto di wide receivers.
Tanta difesa, dicevamo. Il reparto ha concesso il solito, ristretto, numero di punti agli attacchi opposti, corrispondente a 15.6 punti a gara, il meglio di tutta la Acc. Le cifre andranno confermate ed il gruppo testato a fondo, in quanto be cinque titolari del 2009 hanno terminato l'eleggibilità , lasciando spazio a nuove leve tutto sommato prive di esperienza: nella front line l'unico veterano è il tackle John Graves, con la conseguenza che la parte esterna della linea sarà formata da un nuovo tandem, composto dagli acerbi Steven Friday e Chris Drager, rispettivamente un ex lineabcker ed un ex tight end.
Lyndell Gibson chiarisce momentaneamente la situazione dei linebackers, in attesa di capire quale sarà il progresso post interventi chirurgico di Barquell Rivers (tendine del quadricipite), che un anno fa aveva registrato 96 placcaggi emergendo come punto di forza del cuore della difesa: al suo posto, visto che si parla di settembre per il recupero, giocherà Bruce Taylor, il quale si affiancherà all'altro esordiente Jeron Gouveia-Winslow, formando una coppia che porta in dote un totale di nove placcaggi ufficiali in carriera.
Le secondarie, da tempo tra le migliori della nazione, offrono la garanzia di Rashad Carmichael, uno dei migliori cornerbacks della conference e reduce da 6 intercetti e tante giocate decisive, con il safety Davon Morgan, senior, a fargli compagnia dispensando botte da orbi.
Per vincere la conference è necessario partire con il piede giusto, quindi sarà meglio portare a casa un buon risultato già all'esordio, contro la pericolosa Boise State, che di essere considerata piccola è assai stanca, e giocherà con il coltello tra i denti. Gli impegni degli Hokies, sulla carta, sono meno gravosi rispetto alle dirette concorrenti, ma tutto si deciderà , come l'anno scorso, con gli scontri diretti. Aspettiamoci un altro bel testa a testa.
Georgia Tech Yellow Jackets
La sfida che Paul Johnson intendeva vincere arrivando a Georgia Tech è stata portata ad un passo dal termine con un successo fulmineo, che pochi si sarebbero attesi. La bravura del coach e del suo staff è stata indubbiamente quella di essere riuscito nell'adattamento rapido di un roster offensivo che prendeva per mano la famosa triple option per la prima volta, con risultati così efficaci da coronare i Jackets campioni Acc, grazie ad una gara emozionante, per la prima volta in due decadi. Il sistema ha funzionato la maggior parte delle volte, e pur avendo le sue falle, dimostrate, ad esempio, nella sconfitta dell' Orange Bowl contro Iowa, ha macinato yards su corsa in quantità industriali, portando ad importanti affermazioni contro Miami e Clemson, nonché contro i rivali Bulldogs.
Non ci dovrebbe nemmeno essere il problema di sostituire Jonathan Dwyer, il principale portatore di palloni di questo attacco, perché l'uomo adatto a vestirne i panni è già a roster da tempo, e si chiama Anthony Allen. La posizione di "B" back, ovvero quella immediatamente alle spalle del quarterback, sarà la sua, il che vuol dire che il transfer da Louisville avrà l'opportunità di migliorare un già ottimo 2009, fatto di 64 portate per 618 yards e 6 mete, con una spaventosa media/portata di oltre 10 yards. La "A" position, ovvero quello specifico running back che si allineerà nello slot, sarà il rientrante Roddy Jones, furetto da oltre 7 yards di media a portata in carriera, mentre il ruolo più decisivo, quello di chi deve prendere le decisioni, sarà ancora ricoperto dal talento di Josh Nesbitt, che ha seminato diversi difensori con la sola forza delle sue gambe, come testimoniano le 1.037 yards percorse edi 18 touchdowns segnati personalmente, cui si sono aggiunte poco più di 1.700 yards aeree, con 10 mete e 5 intercetti, pur lanciando pochissimo. Quello che conta di più, e quello che rischia di fare la differenza, è tuttavia il carattere di Nesbitt, che ha dimostrato in più occasioni di sapersi prendere la squadra sulle spalle nei momenti caldi delle partite più importanti, una su tutte la finale della Acc vinta proprio con una sua meta su corsa negli ultimi istanti di gioco, segno di una forza psicologica notevole e di un acuto senso della responsabilità verso i compagni.
I destinatari dei suoi pochi passaggi saranno Zach Fisher e Tyler Melton, cui andrà il gravoso compito di non far rimpiangere Demaryus Thomas.
La vera novità di quest'anno è la difesa, che vede un nuovo coordinator in Al Groh, precedentemente affrontato da avversario dai Jackets in qualità di ex head coach di Virginia, che dai Cavaliers ha importato la sua 3-4, uno schema diverso da quello giocato in questi ultimi anni in Georgia. Gli adattamenti del personale a roster saranno determinanti, così come la sostituzione di elementi di classe quali Derrick Morgan e Morgan Burnett, le due ex superstar del reparto andate a giocare tra i pro. Confortante sarà il fatto di poter usufruire dell'esperienza del linebacker Brad Jefferson, e di secondarie composte da elementi di spessore come Mario Edwards, Jarrad Tarrant e Mario Butler. proprio Tarrant potrà rendersi ancora pericoloso ritornando calci, specialità nella quale eccelle, mentre Scott Blair viene da una stagione (14/20) dove ha dimostrato di aver aumentato il suo raggio da field goal.
Le partite dell'anno sono tre, come per le altre contendenti, e vedranno impegnati i Jackets in trasferta a Chapel Hill già il 18 settembre, mentre due mesi più tardi arriverà il big match in casa contro gli Hurricanes.
North Carolina Tar Heels
Pure i Tar Heels sono tra il novero di squadre che si trovano a fare i conti con i primi risultati della gestione del loro head coach, Butch Davis, il cui lavoro di reclutamento è stato senza dubbio di alto livello, ed i risultati ottenuti sono stati positivamente sorprendenti, ed hanno trasformato una squadra da 5 vittorie all'anno in una possibile contender per il titolo. A porsi tra North Carolina ed i sogni di gloria ci sono alcuni problemi che vanno risolti, specialmente in attacco, mentre la difesa si presenta come un reparto potenzialmente super, sovraccarico di stelle che potrebbero rivedersi tutte quante in uno dei primi giri del prossimo draft Nfl.
La differenza di prestazioni tra attacco e difesa è stata l'altalena che ha tolto continuità alla squadra, il reparto offensivo sembrava avere il talento giusto per sfondare già dall'anno scorso, ma gli errori di misura del quarterback T.J. Yates nei confronti dei propri ricevitori ed un rushing game privo d'identità , ovvero privo del giocatore in grado di caricarsi con costanza il peso delle portatge sulle spalle, hanno deteminato troppe situazioni di punt e field goal che sarebbero invece dovute eessere capitalizzate in touchdowns che avrebbero fatto la differenza.
Differenza che invece è stata fatta da difesa e special teams: la prima ha arginato quasi tutti gli avversari incontrati classificandosi quale migliore seconda di conference per media punti concessa, mentre dalle squadre speciali, in primis dal linebacker Bruce Carter, sono arrivati bloccaggi di punt, di field goals, fumble forzati e ricoperti, e tante altre piccole azioni che hanno spostato l'inerzia positiva verso i Tar Heels anche quando l'attacco non funzionava. Yates dovrà mettere a posto gli errori in fase di sbracciata, troppe volte ha lanciato con troppa forza mancando il ricevitore di turno, perché altrimenti potrebbe presto essere il turno di un giovane di talento come Bryn Renner, ottimo braccio e grande mobilità , qualità che derivano anche dalla lunga militanza da outfielder nelle squadre giovanili di baseball. La sicurezza, tra i wide receivers, si chiama Greg Little, gran fisico e punto di riferimento del reparto, dietro al quale si preparano a piccole esplosioni pure Erik Highsmith e Jheranie Boyd, le stelle di domani. Zach Pianalto, tra i migliori tight end della Acc in fase di ricezione, sarà inoltre la consueta valvola di sfogo da utilizzare in tutti i tipi di situazione.
Per il rushing game, come si diceva prima forse un po' troppo anonimo, non è chiaro chi tra Shaun Draughn, Ryan Houston e Johnny White sia il running back che si possa definire titolare, nel senso che ognuno ha dato il proprio contributo senza eccellere particolarmente. La difesa, sulla carta, ha armi veramente valide: già detto di Bruce Carter, che oltre ad essere un ottimo special teamer è pure lo starter della strong side, a fargli compagnia ci sono personaggi di tutto rispetto come il tackle Marvin Austin, prezioso uomo di linea che comanda raddoppi proprio come accadeva a Cam Thomas, ora in Nfl, ma anche Robert Quinn, defensive end reduce da 11 sacks e 6 fumbles forzati, Quan Sturdivant, linebacker versatile che ha contribuito posizionandosi sia nel mezzo che nel lato debole, ed infine il free safety Deunta Robinson, 12 intercetti che spesso hanno tenuto su la squadra, hanno cambiato l'inerzia in proprio favore, e nascosto qualche magagna offensiva di troppo.
La corsa dei Tar Heels sarà tanto più lunga quanto breve sarà il tempo che ci impiegheranno i due reparti a raggiungere l'equilibrio necessario per essere costantemente forti su tutti e due i lati del campo. Nonostante vi siano due o tre squadre potenzialmente più forti di loro, non è giusto escluderli da una corsa che sarà vicina ed equilibrata, che li potrebbe vedere tra i principali protagonisti se in cabina di regia gli errori di imprecisione verranno ridotti al minimo. Di sicuro il sostegno del pubblico non mancherà , dato che per la prima volta nella storia del college, una platea di quasi 30.000 persone è accorsa ad assistere allo spring game, evento impensabile per una scuola di grandi tradizioni cestistiche come questa.
Virginia Cavaliers
Anno nuovo ed allenatore nuovo per i Cavaliers, che hanno visto terminare il ciclo di Al Groh sotto il segno della discontinuità , che dopo il picco delle nove vittorie di due anni fa ha visto racimolare ben poco nei ventiquattro mesi successivi. L'entusiasmo che si respira al campus è merito del nuovo assunto, Mike London, ex head coach di Richmond che ha portato ai ragazzi di Virginia una piacevole serie di novità , ma soprattutto un'energia ed una voglia di fare che in precedenza, per testimonianza stessa dei giocatori, non era presente. La risalita dalle misere 3 vittorie messe assieme nel 2009 parte da vari aspetti, e passa da cambiamenti difensivi che i giocatori del roster dovranno digerire adeguatamente, essendo che London ripristinerà una tradizionale 4-3 al posto della 3-4 che Groh si è portato con sé nel viaggio verso Georgia Tech.
Il nuovo fronte a quattro sarà incaricato di mettere tanta pressione al regista di turno, e dispone di elementi in grado di assolvere al compito, individuabili negli ends Zane Parr e Cam Johnson, quest'ultimo proveniente dallo spot di linebacker, e nei tackles Matt Conrath, miglior uomo di linea a disposizione, e Nick Jenkins, il più pesante di tutti ma dotato di buonissimi piedi e di agilità sorprendente.
Un po' per aria la situazione tra i linebackers, dove non ci sono troppe sicurezze sgli occupanti finali delle tre posizioni per motivi di esperienza e di verifica dell'adattabilità alle nuove esigenze da coprire, mentre le secondarie sono saldamente ancorate dal cornerback Ras-I Dowling, un difensore adatto a coprire, a giocare contro le corse, ad anticipare i passaggi e quindi un probabile professionista che userà quest'ultimo anno di eleggibilità per aumentare il suo status nei confronti degli scout.
Offensivamente si sta parlando di uno dei peggiori reparti di tutta la Ncaa, che vedrà al timone di comando Marc Verica, un regista immobile e tendente all'errore che in carriera ha accumulato statistiche poco accattivanti e soprattutto un numero di intercetti quasi doppio rispetto ai touchdowns lanciati. Potrebbe non essere lui, dunque, a terminare la stagione in sella essendo stato più volte rimosso da questo incarico pure in passato, ma di fatto è l'unico senior in mezzo ad una selva di giovani appena arrivati dalla high school, che staranno a guardare e probabilmente lo soppianteranno in qualche momento della transizione.
Il backfield verrà gestito attraverso l'utilizzo di tre giocatori, ognuno dotato di diversi modi di correre: per le portate fisiche ci si rivolegerà a Dominique Wallace, mentre per gli scatti in velocità ecco tornare buoni Perry Jones ed il suo backup Torrey Mack, che correranno dietro una linea discretamente esperta ed in un sistema che elimina la spread offense provata con risultati fallimentari da Groh degli ultimi due anni ripristinando uno stile che parte dall'imposizione dei guadagni terreni e della gestione del cronometro, attraverso una formazione base che schiererà ambedue i tight ends, Joe Torchia e Colter Philips.
Probabilmente non giocherà da subito, ma Morgan Moses, 6'7 per 347 libbre che ha scelto Virginia preferendola a Usc e Ohio State, può presenziare in due ruoli, tackle e guardia, e secondo gli esperti potrebbe ancorare la linea offensiva per gli anni a venire.
Non aspettiamoci risultati clamorosi da subito, London di lavoro ne ha tanto da fare: l'entusiasmo è un ottimo punto di partenza per rinfrescare l'ambiente, ma per vincere ci vuole un talento superiore rispetto a quello a disposizione del roster attuale.
Duke Blue Devils
Gli eterni fanalini di coda di division hanno ottenuto dei risultati, nel loro piccolo, molto incoraggianti. Merito di tutto questo è senza dubbio di coach David Cutcliffe, che ha dimostrato lui per primo di credere nel risollevamento del programma rinunciando alle sirene tentatrici che venivano da Tennessee, sostituendo il concetto di lealtà a quello di ambizione, che prima o poi potrebbe pagare i suoi frutti. Qualcuno di questi è già arrivato, se pensiamo che in due anni Duke ha vinto 9 partite, e fino a qui niente di eclatante, non fosse che nell'ultimo quinquennio, passato sotto le direttive di Ted Roof per la sua maggior parte, il totale di gare vinte è stato di…11.
Il prossimo passo, non facile, sarà quello di partecipare dopo un'eternità ad un Bowl, impresa che pare tuttavia difficoltosa se si pensa alle gravi perdite che il roster ha dovuto affrontare: in attacco Sean Renfree dovrà prendere il posto di Thaddeus Lewis, statisticamente il miglior regista di sempre a vestire la maglia dei Blue Devils, mentre la difesa ha perduto i suoi assi in termini di pass rush, vale a dire Vince Oghobaase e Ayanga Okpokowuruk, cui si è presto aggiunto il linebacker Vince Rey.
Il compito del suddetto Renfrey non sarà facile, nonostante le positive apparizioni nello scorso campionato, dal momento che il giocatore è reduce da un'operazione al crociato anteriore ed ha perso opportunità preziose per allenarsi e farsi notare dallo staff, che conta comunque sulla sua maggiore esperienza rispetto alle alternative offerte dal roster.
Nello schema a tre ricevitori fissi di Duke rientra il piccolo grande uomo, Donovan Verner, 5'9 per 170 libbre ed autore di otto mete, migliore di squadra, e 1.047 yards, il quale troverà collocamento nella consueta posizione di slot receiver, accompagnato dai due esterni, Conner Vernon ed Austin Kelly, ambedue in grado di registrare più di 600 yards ciascuno. Una linea offensiva capitanata dal centro Bryan Morgan bloccherà per un backfield non troppo di talento, che vedrà occasioni per Jay Hollingsworth, Patrick Kurunwune e per il super velocista Josh Snead, uno dei top recruits del 2010 per la squadra.
Il punto forte della difesa sarà rappresentato dalle secondarie, dove rientrano il miglior tackler della scorsa annata, il safety Matt Daniels, ed il cornerback Chris Rwabukamba, mentre si cercheranno risposte in termini di sacks attraverso Patrick Egboh, end, e Charlie Hatcher, tackle.
Non sarà affatto facile ripetere le cinque vittorie di un anno fa, pensando ad un calendario brutale (c'è Alabama da affrontare…) ed all'appartenenza alla division più competitiva della Acc, tuttavia Cutcliffe ha le basi per continuare il buon lavoro fatto, anche se magari il raccolto potrà venire effettuato più avanti, dal momento che l'opportunità di lavoro cui ha rinunciato (leggi Tennessee) fa ben intendere che non è venuto a Duke per essere semplicemente di passaggio.
Ordine di arrivo pronosticato:
1)Miami
2)Virginia Tech
3)Georgia Tech
4)North Carolina
5)Virginia
6)Duke