L'assenza di Jacquizz Rodgers è stata decisiva nella sconfitta contro Oregon
Mancava solo una partita per poter ritornare al Rose Bowl dopo 43 anni di assenza, per rivivere il sogno di uno dei major Bowls, dopo il Fiesta Bowl vinto contro Notre Dame nel 2001, l'ultimo ostacolo era forse quello più temuto, il derby contro Oregon, contro gli eterni rivali di sempre.
Serviva la vittoria contro i Ducks, per restare appaiati a USC in testa alla Pac-10 e staccare il biglietto per Pasadena grazie a quell'incredibile vittoria di fine settembre, contro gli allori n.1 e dominatori della stagione, che ha di fatto tolto i Trojans dalla corsa al National Championship.
Nel film a lieto fine la cenerentola vive il gran finale, quello da emozioni forti, e invece questa volta il finale si è rivelato crudele, l'incubo peggiore per i Beavers, perdere il pass per il Rose Bowl proprio nella Civil War, e non con una sconfitta qualsiasi, ma con un'asfaltata di quelle che fanno male. Il 65 a 38 finale è il punteggio più alto mai registrato nella sfida tra le due università dello stato dell'Oregon, e oltre a togliere Oregon State dalla top25 del ranking nazionale, lascia a USC il compito di sfidare Penn State nel BCS Rose Bowl, classica sfida tra Pac-10 e Big Ten, anche se una minima speranza c'è ancora, se UCLA nel prossimo weekend farà un altro sgambetto agli odiati cugini, proprio come due stagioni orsono, ma la situazione attuale dei Bruins lascia poche speranze.
Certamente sull'analisi della partita pesa come un macigno l'assenza del piccolo grande uomo dei Beavers, Jacquizz Rodgers, il miglior runningback dell'intera Pac-10 per yards corse, che aveva letteralmente dominato la difesa di USC nella vittoria di settembre, chiudendo con 186 yards e 2 td, ha dovuto guardare la partita dalla sideline, incapace di recuperare dall'infortunio alla spalla patito nelle prime azioni della sfida contro Arizona, togliendo di fatto a Oregon State l'arma principale con cui aveva costruito il proprio attacco, permettendo al passing game guidato da Moevao di restare sempre in equilibrio ed evitare forzature inutile.
L'assenza del più piccolo dei Rodgers ha costretto Oregon State a lanciare molto, finendo per forzare e cadendo nella trappola che Oregon aveva teso, consci del fatto che quando Moevao ha dovuto lanciare più di 40 passaggi o il fatturato del passing game ha superato di molto quello su corse, i Beavers hanno sempre perso. Il quarterback di OSU ha chiuso con 374 yards lanciate e 5 td, record personale, e statistica di assoluto valore, ma di fatto inutile ai fini del risultato, perché decisivi sono stati i tanti errori di lettura dovuti a situazioni forzate e giochi prevedibili, come nelle occasioni dei due intercetti riportati in endzone da Thurmond e Paysinger, colpi profondi assestati ai sogni di gloria della squadra di coach Riley.
Il resto l'ha fatto il grande attacco dei Ducks, il primo della Conference, capace di guadagnare quasi 500 yards in ogni singola gara, di solito grazie al lavoro della coppia di runningback Jeremiah Johnson e LaGarrette Blount, coadiuvati dal qb Jeremy Masoli, ma stavolta ancora più efficace, nella sfida più importante, con un gioco aereo che ha chirurgicamente esplorato le falle lasciate dalla secondaria di Oregon State, finora tra le più temibili della Pac-10, ma incapace di fermare le scorribande del sophomore Jeffrey Mahel e del senior Terence Scott. Masoli ha chiuso con solo 11 completi, ma ha guadagnato 274 yards con 3 mete, aggiungendone 53 con 1 td su corsa. Il resto lo han fatto come al solito la coppia d'oro Johnson-Blount, probabilmente tra le migliori tre dell'intero panorama nazionale, capace di guadagnare più di 320 yards contro una delle migliori rush defense, che ha tenuto sotto le 100 yards i talenti di USC.
Proprio la prestazione della difesa, oltre all'assenza di Jacquizz Rodgers, è stata sicuramente la chiave negativa che ha portato alla sconfitta di Oregon State. Una difesa che aveva annullato lo spumeggiante attacco di coach Carroll, che aveva tenuto i propri avversari sempre in controllo, ma che stavolta, proprio nella partita più importante, ha subito un crollo spaventoso, concedendo quasi 700 yards all'attacco di Oregon, il doppio della media abituale, e 61 punti, quando nella Pac-10 solo alla prima stagionale persa contro Stanford aveva concesso più di 30 punti ad un avversario.
L'intera cittadine di Corvallis era pronta ad impazzire di gioia per il ritorno al Rose Bowl, per l'approdo ad un BCS Bowl, dopo il terzo posto nella Pac-10 e la vittoria dell'Emerald Bowl dello scorso anno, alla ricerca della consacrazione per coach Riley, capace di portare l'università ad essere una realtà vincente nel college football, con una striscia di quattro vittorie ancora aperta nei Bowls di fine stagione.
La delusione dei fratelli Rodgers, autentici protagonisti della stagione, e soprattutto di Sammy Stroughter, all'ultima partita casalinga collegiale, chiusa con una super prestazione dopo un'annata di troppi alti e bassi, inutile per il coronamento del sogno, ancora vivo secondo i freddi numeri fino a domenica, ma svanito nei tanti volti che uscivano dal Reser Stadium, in una delle giornate più deludenti per i Beavers.