Dwayne Jarrett sarà uno degli uomini chiave per USC contro i Fighting Irish
Ohio State e Michigan hanno concluso la loro regular season con lo scontro diretto di sabato scorso ma non si può certo dire che manchino i motivi di interesse. La partita più importante è sicuramente quella che contrappone USC e Notre Dame al Los Angeles Memorial Coliseum.
I Trojans devono vincere per superare Michigan ed arrivare alla partita contro UCLA con la speranza di poter giocare per il titolo nazionale. Il distacco tra Wolverines e Trojans è di soli 7 millesimi quindi una vittoria dovrebbe permettere il sorpasso. Un altro successo contro UCLA (in trasferta) permetterebbe ad USC di giocarsi il titolo per la terza volta negli ultimi tre anni.
Il secondo posto fa diventare ancora più tesa l'atmosfera attorno ad una rivalità che è già bella carica di suo. Basti pensare al precedente dell'anno scorso quando USC vinse grazie ad un memorabile drive di 76 yard.
Giochi chiave del possesso sono stati un completo di 61 yard di Leinart per Jarrett su un quarto e nove ed il famoso Bush Push. Il Push fa riferimento alla spinta data dal tailback a Leinart per farlo entrare nella end-zone quando ormai la difesa sembrava averlo bloccato ad una yard dal TD.
Quest'anno ci si attende un'altra partita elettrizzante ed anche se è difficile fare pronostici USC sembra favorita. L'attacco dei Trojans è molto ben bilanciato e può contare sul notevole vantaggio fisico (soprattutto in termini di altezza) della sua stella, Jarrett, contro i cornerback di Notre Dame. Inoltre la secondaria dei Fighting Irish spesso è in grossa difficoltà contro i lanci lunghi e Jarrett in quel reparto è uno dei migliori wide receiver collegiali.
Anche quello di Notre Dame è pieno di playmaker ma la difesa è stato finora il tallone d'Achille dei Fighting Irish. Nonostante un calendario piuttosto agevole Notre Dame ha infatti concesso 20.45 punti a partita (47esimi nella nazione). USC invece ha affrontato avversari mediamente più forti eppure la sua difesa è undicesima nella Division I-A per punti concessi (14.2).
Il lavoro della difesa di Notre Dame potrebbe però essere facilitato (relativamente) dai problemi fisici di due giocatori della linea offensiva di USC. Questo potrebbe dare maggiore libertà d'azione ai pass rusher Victor Abiamiri e Derek Landri che finora hanno messo a segno in totale 17 sack. A proposito di infortuni da segnalare anche quello che infastidisce Chauncey Washington che sarà della partita ma cederà parecchie corse al freshman C.J Gable(19 corse per 91 yard contro Cal).
Altro motivo d'interesse saranno le partite che decideranno il primo posto in diverse divisioni delle sei conference principali. Nella ACC Atlantic si deve ancora decidere quale squadra sfiderà Georgia Tech per il titolo di conference. In lizza sono rimaste Wake Forest e Maryland ed il calendario prevede proprio lo scontro diretto in casa della seconda.
Al di là di come finirà per le due squadre già è stato un successo arrivare fin qui. Infatti ad inizio stagione la maggior parte dei pronostici le relegava in fondo alla divisione. Ora invece possono smentire questi previsioni e oltre che dal talento dipenderà molto da come gestiranno la tensione. Entrambe le squadre sono reduci da un'inattesa battuta d'arresto e solo l'upset subito giovedì da Boston College le ha rimesse in carreggiata.
I favoriti sono i Terrapins di Maryland che hanno vinto gli ultimi sette scontri diretti e sembrano aver trovato la chiave per superara le squadra di coach Jim Grobe. Per vincere Maryland dovrà sperare nel ritorno in piena forma del tailback Kevin Harris (374 yard e quattro TD corsi in otto partite) dopo la commozione cerebrale subita nell'ultima partita (e i precedenti problemi ad un ginocchio). Una vittoria permetterebbe ai Terrapins di portarsi ad un successo da quella soglia di dieci vittorie in una stagione che è stata raggiunta solo sette volte in 114 anni.
Vincere però non sarà facile perché Wake Forest sta disputando una stagione eccezionale ed hanno già eguagliato il record dell'università per partite vinte in trasferta (5). Spinti da numerosi redshirt dopo gli infortuni che hanno colpito i titolari, i Deacons sono riusciti a restare nella Top 25 per sei settimane consecutive.
Dopo l'upset di ieri subito da Texas si è semplificata anche la corsa al primo posto della Big 12 South. Oklahoma è ora artefice del proprio destino perché una vittoria contro Oklahoma State le permetterebbe di sfidare Nebraska per il titolo di conference. Una sconfitta invece la farebbe arrivare seconda nella divisione dietro Texas spegnendo ogni speranza di Bowl BCS.
La 101esima edizione della Bedlam Series assume quindi un significato ancora maggiore. Sarebbe davvero un peccato gettare al vento la stagione dopo tutto quello che è successo quest'anno (a partire già dall'allontanamento del QB Rhett Bomar). L'incontro con Oklahoma State non sarà però per niente facile perché già in passato è capitato che i Cowboys rovinassero i piani di coach Stoops.
Il record di Oklahoma State non è un granché (6-5) ma nei tre incontri con squadre del ranking, a parte quello con Texas, hanno dato filo da torcere. A maggior ragione saranno motivati oggi che con una vittoria possono eliminare i rivali dalla corsa BCS. I Sooners comunque sono reduci da sei vittorie consecutive grazie al quarterback Paul Thompson, ad una serie di ottime prestazioni dei tailback e soprattutto al miglioramento della difesa.
Il reparto coordinato da Brent Venables è infatti il migliore della Big 12 per punti e yard concessi a partita. Servirà dunque una conferma contro i Cowboys che vantano invece il secondo miglior attacco della conference per punti segnati ad incontro.
Infine nella Big East tre squadre sono in lizza per il titolo di conference: Louisville, Rutgers e West Virginia. Tutte e tre le squadre affrontano avversari sulla carta più deboli quindi tutto dovrebbe essere rimandato all'ultimo turno del 2 dicembre. In quell'occasione si sfideranno West Virginia e Rutgers mentre Louisville passeggerà in casa con UConn.
Era da parecchio che la Big East non era così equilibrata in testa e tutti i discorsi riguardo alla perdita di competitività sembrano finalmente messi alle spalle. La conference potrebbe infatti vantare per la prima volta nei suoi 16 anni di esistenza la presenza di ben tre team con almeno dieci vittorie stagionali. E chissà che almeno una di loro non riesca a farsi invitare ad un Bowl BCS oltre ovviamente alla squadra vincitrice di conference.