Butler avanti con merito!
La parte West del tabellone non si smentisce e continua a regalare grandissime emozioni a tutti gli appassionati di college basket.
Si parte con Butler che sorprende tutti, compresi gli irriconoscibili Orange, che alla fine escono sconfitti da una partita dai ritmi bassi ma molto intensa. I Bulldogs dimostrano nuovamente una grandissima capacità di far girare le partite mantenendo intonsa la striscia di vittorie consecutive, arrivate a 23, con Butler che non perde dal 22 dicembre dello scorso anno.
Grandissima delusione invece per Syracuse, tradita nel momento decisivo della stagione dalle proprie stelle e dai senior. A sbarrare la strada a Butler verso l'approdo ad una clamorosa final four in casa saranno i Wildcats, reduci da una fantastica battaglia di due overtime contro una mai doma Xavier.
L'atto finale di questa parte del tabellone si prospetta essere molto interessante con una sfida tra due team che nessuno si aspettava essere ancora in ballo a questo punto della stagione. Comunque vada a finire si farà probabilmente la storia del college basket. Tutti pronti davanti al pc e appuntamento a sabato!
SYRACUSE #1 – BUTLER #5 59-63
Nella prima semifinale del West regional di Salt Lake City si scontravano Butler, alla ricerca della prima partecipazione alle elite eight della sua storia e Syracuse, che non arriva tra le migliori otto dal 2003, anno in cui il team di Boheim raggiunse alla fine il successo finale.
Il pronostico era tutto dalla parte degli Orange, tuttavia Butler con una partita intensa e coraggiosa riesce a fare l'impresa, conquistando per la prima volta nella propria storia le elite 8 e portandosi ad una sola partita da una storica Final Four da giocare in casa ad Indianapolis.
Inizio contratto per entrambi i team con molti errori al tiro e palloni persi futilmente. A farla da padrone sono le difese, in particolare la uomo di Butler, con i Bulldogs a sporcare efficacemente le linee di passaggio e la circolazione di Syracuse, e gli Orange molto imprecisi e poco incisivi.
Dopo poco più di 4 minuti il tabellone recita 5-0 per Butler, con Mack già a segno dall'arco. La circolazione di palla di Butler è fluida ed efficace, Hayward da 3 segna per il 10-1 con 13 minuti sul cronometro, dall'altra parte la difesa di Syracuse sembra troppo poco aggressiva.
Syracuse pare in stato confusionale, lo denotano le 7 palle perse in poco più di 9 minuti, inoltre gli Orange non riescono a far valere la superiorità sotto canestro e a servire Jackson e Joseph con costanza, non riuscendo a dominare nemmeno a rimbalzo.
Rautins riesce a colpire finalmente dalla distanza e a portare il punteggio sul 13-6 verso la metà del tempo, tuttavia le percentuali di tiro per Syracuse sono ancora deficitarie.
Syracuse non è efficace in difesa, non riesce a rubare palla e ripartire in transizione, la chiave in attacco invece è il bilancio delle palle perse, con ben 9 turnovers a fronte di 10 tiri dal campo.
La prima palla persa per i Bulldogs avviene con poco più di 3 minuti sul cronometro, con il risultato di 31-21 e la partita saldamente in controllo.
Il primo tempo si conclude sul punteggio di 35-25, con Syracuse confusa e poco lucida nelle scelte offensive, abbandonata, almeno parzialmente, dal proprio leader offensivo Johson. Anche se Butler tira con poco più del 30% dal campo, i Bulldogs beneficiano delle innumerevoli palle perse degli Orange.
Inizio di secondo tempo, Syracuse prova a stringere le maglie in difesa, le percentuali di tiro di Butler si abbassano ulteriormente, inoltre gli Orange provano a coinvolgere maggiormente la frontline, tuttavia sono ancora troppe le imprecisioni e il punteggio recita 39-32 Butler con ancora 15 minuti da giocare.
La tanto attesa reazione di Syracuse avviene, la 2-3 diventa sempre più stretta asfissiando la circolazione di Butler che inizia a perdere palloni. Rautins inizia a suonare la carica, Johnson si sveglia e prima con una schiacciata su alley hoop e poi con una bomba conclude il parziale di 8-0 che porta gli Orange al primo vantaggio sul 40-39.
La reazione dei Bulldogs non tarda ad arrivare, complici un paio di disattenzioni difensive degli Orange Butler ricuce subito e si porta sul 48-43 con la bomba di Hayward. La partita sale velocemente di colpi e di intensità , gli Orange iniziano a coinvolgere con continuità la frontline, tuttavia complici distrazioni e palle perse Butler riesce parzialmente a limitare l'emorragia.
Rautins continua a colpire dall'arco e sull'ennesima palla persa per i Bulldogs si vede finalmente il primo canestro in transizione per gli Orange della partita, 54-50 Syracuse con 5 da giocare.
Poi accade di tutto, Butler torna dal timeout carichissima, piazza un parziale di 11-2 con due tiri da tre di rara difficoltà e fortuna e si porta avanti di 7. Per Syracuse si spegne l'interruttore, con tiri affrettati e scarsa di lucidità delle scelte da parte dei giocatori chiave, Rautins in particolare.
Nel convulso finale gli Orange provano a rimontare col fallo sistematico, Butler sbaglia per ben due volte su situazione di 1+1 ma gli Orange non riescono mai a concretizzare l'aggancio, la partita si conclude con un meritato 63-59 per i Bulldogs .
Paradossalmente l'inizio della fine per Syracuse avviene proprio nel momento migliore dell'incontro, quando gli Orange lasciano il campo ad un team molto più concreto e motivato. Nonostante Butler abbia tirato con percentuali deficitarie, i Bulldogs hanno beneficiato dell'atteggiamento poco incisivo e dell'enorme numero di palle perse da parte di Syracuse, meritando una vittoria conquistata con una grande motivazione ed intensità difensiva applicata durante tutti i 40 minuti.
Per Syracuse Rautins conclude la carriera collegiale con 15 punti, ma con due sanguinose palle perse che forse sono costate ai suoi la partita, Johnson fa 17+9 ma non riesce a condurre a termine la rimonta dei suoi fino alla vittoria. Per Butler solita gran prestazione delle proprie stelle, ma tutto il team ha espresso un'intensità ed una costanza alla fine rivelatesi decisive.
KANSAS STATE #2 – XAVIER#6 101-96 2OT
Jacob Pullen contro Jordan Crawford, Kansas State, sorpresa della stagione, contro Xavier, una conferma come programma di alto livello. Questi erano i temi caldi all'inizio di uno scontro tra due team frizzanti, dai back court prolifici ed esplosivi.
Ne è venuto fuori un capolavoro di partita, un manifesto per il college basket ed in particolare per la march madness, 50 emozionantissimi minuti, due overtime e grandissime giocate e prestazioni individuali. A spuntarla alla fine è Kansas State, con una grandissima prestazione di squadra, ora i Wildcats dovranno fare attenzione alla sfida con la sorpresa Butler, che contro ogni pronostico si è presa lo scalpo degli Orange.
Come previsto inizio a ritmi elevatissimi, continui contropiedi e tiri presi in transizione in pieno stile run and gun "d'antoniano" dominio dei backcourt con Clemente sugli scudi per Kansas State avanti 8-4 dopo 5 minuti.
La frontline di Kansas state domina sotto i tabelloni nella metà campo difensiva offensiva, il divario si amplia fino al 19-7. Da quel momento la partita cambia, Xavier inizia pressare efficacemente a metà campo, rendendo più difficoltoso l'innesco dei terminali sotto canestro dei Wildcats, Holloway scalda la mano dall'arco e Crawford attacca il canestro con ferocia, i Musketeers piazzano un parziale di 20-9 e si portano a contatto sul 28-27 con 3 minuti da giocare nel primo tempo.
Holloway continua ad essere un rebus irrisolto per la difesa dei Wildcats, apparsi un po' in calo sul finire del tempo anche perchè Pullen si siede in panca con 2 falli a carico. Il primo tempo si chiude con Xavier avanti 32-31.
Il secondo tempo è invece da antologia del college basket, con continui vantaggi minimi e pareggi da ambo le parti, i Wildcats trascinati da un grandissimo Clemente che segna 21 dei suoi 25 punti nel solo secondo tempo.
Sembrava fatta ormai per Kansas State, con Pullen a segnare la seconda bomba nel giro di un giro di lancette a portare i Wildcats sul 72-69. Holloway non era dello stesso avviso e con 5 secondi da giocare si conquistava un fallo e 3 tiri liberi, tutti realizzati con impressionante freddezza. Punteggio sul 72 pari, Pullen arriva sull'arco ma sbaglia la conclusione e si arriva al primo overtime.
Nel supplementare si scatena la frontline dei Wildcats, con Kelly e Samuels a fare le onde e a portare il proprio team sull'87-84 con soli 18 secondi da giocare. Partita finita? Non se Jordan Crawford è nei paraggi, Xavier non riesce a costruire un tiro libero ma il transfer da Indiana fa la magia e insacca la tripla del pareggio, con l'uomo in faccia, praticamente dal parcheggio della Energy Solutions Arena, 87 pari e 4 secondi sul cronometro, "instant classic"come ha detto il mitico Gus Johnson in diretta sulla CBS. Clemente prende palla si beve il campo ma il jump shot dalla media si spegne sul ferro, secondo overtime.
Con 1:23 allo scadere e Xavier avanti 93-91 i moschettieri, sfiniti e carichi di falli non riescono a rispondere alle due mortali bombe di Pullen che fissano il risultato sul 97-94.
Sul fallo sistematico i Wildcats rispondono con freddezza e alla fine il tabellone indica la vittoria per Kansas State 101-96. Un plauso va fatto ad entrambe le squadre ed ai giocatori, che potranno raccontare ai nipoti di essere stati protagonisti di uno dei match più entusiasmanti ed equilibrati dell'ultimo decennio di college basket.
A Xavier va l'onore delle armi e il merito di aver costruito un programma di alto livello per continuità , con la terza partecipazione alla elite in 7 anni sfiorata per un soffio.
Jordan Crawford si conferma scorer strepitoso e clutch player di alto livello, chiudendo con il career high di 32 punti nella partita più importante della sua giovane carriera cestistica. Kansas State è trascinata dal solito immenso Pullen, ma ciò che fa ben sperare i sostenitori dei Wildcats è la solida prestazione della propria frontline, che fa di Kansas State una solida contender pensando ad Indianapolis.
Per ora a Manhattan si godono l'approdo alle Elite 8 che mancava dal 1988 e pensano alla sfida con Butler per arrivare ad una final 4 che manca dal lontano 1964.