Pac10 Report â€â€œ Week 2

Isaiah Thomas non basta a Washington per evitare il fondo della classifica

Larry Scott con tutta probabilità  starà  pensando di cambiare per questo inverno il nome della Pac10: Underclassmen10 o Upset10, infatti, sembrano due nomi molto più appropriati per descrivere quello che sta succedendo, per il basket maschile, nella conference che racchiude le dieci migliori università  della costa ovest.

Freshman e sophomore alla riscossa, ed allora è inevitabile che gli alti e bassi siano notevoli e clamorosi, con upset che sono più all'ordine del giorno delle vittorie che seguono i pronostici. Se la prima settimana non aveva convinto tutti, però, questa secondo week-end di Pac10 vincerà  lo la resistenza anche dei più scettici, qualora ve ne fossero: quest'anno parliamo di Upset10!

Partiamo dalla fine, così prepariamo il terreno per raccontare la settimana - a dir poco incredibile - che è appena passata: dopo due week-end di gara nella Pac10 non c'è più nemmeno una squadra imbattuta; nessuna delle squadre che hanno giocato il calendario "completo" da quattro partite è riuscita nemmeno a vincerne tre ed i campioni uscenti di Washington, favoriti per il titolo insieme a Cal ed unici ranked nazionali, sono ultimi in solitaria.

Simpatica come situazione, no? Beh, di sicuro non sarà  bella, soprattutto in ottica bid per la March Madness, ma state pur certi che sarà  divertente ed incerta fino all'ultimo!

Dopo tante chiacchiere, però, è tempo di iniziare la rassegna delle gare della settimana appena conclusasi, e partiamo dalla trasferta della derelitta UCLA in casa della grande favorita Cal. Tutto facile, direte voi? Ecco, appunto: manco per niente!

I Bruins di coach Ben Howland, quest'anno più in versione "Centro Igiene Mentale" che "Ben Ball Warriors" confermano di poter vincere e perdere con chiunque e, pur non giocando bene, sovvertono un pronostico che li vedeva sfavoriti di 25 punti per strappare la W 76-75 all'OT, dopo aver rimontato 15 punti di svantaggio, con il canestro della vittoria firmato ad 1"9 dalla sirena da Michael Roll raccogliendo da terra una palla vagante su un passaggio di Jerime Anderson diretto a Reeves Nelson ma deviato da Jamal Boykin.

Per UCLA 19 punti e 6 assist dell'uomo della provvidenza, 18 di Dragovic - che però in difesa continua ad essere peggio di un telepass aperto ed a concedere facilmente almeno il doppio dei punti che segna - e 15 di Nelson; per i Golden Bears non bastano i 24+7 di Theo Robertson se Cristopher si ferma a 14+9+4+4stl e Malcolm Lee mette la museruola a Randle concedendogli solo 11 punti con 5/16 dal campo e 1/8 da 3.

Non ripete la rimonta dei cugini, invece, USC, che a Stanford - nella prima partita dopo le sanzioni auto-imposte di cui potete leggere nel Report di settima scorsa - alza bandiera bianca 54-53 senza riuscire a completare la rimonta da -7 tentata nel minuto finale. Il sophomore Jarrett Mann, al suo unico punto della serata, mette il canestro della staffa dalla lunetta con 10" sul cronometro.

A guidare i Cardinals al successo, però, ci pensa il solito duo con Jeremy Green che sigla 17 punti e Landry Fields che sparacchia un po' ma scrive comunque 14+8+5. In casa Trojans da segnalare i 22 punti di Dwight Lewis - 9/15 dal campo e 4/8 da 3 - ed i 13+8 dell'ex UNC Alex Stepheson.

Grande upset anche i quel di Tempe dove Washington subisce il secondo stop consecutivo cedendo, o sarebbe meglio dire venendo schiantati, contro i padroni di casa di Arizona State: 68-51 il finale dopo una gara a senso unico e dominata dai Sun Devils fin dai primi minuti grazie al career high eguagliato del lettone Rihards Kuksiks, che ne firma 27 - a cui aggiunge anche 9 rimbalzi - con 5 triple a segno in 8 tentativi.

Ty Abbott aggiunge 17 punti e così, nonostante nessun altro componenti del quintetto segni dal campo, ASU porta a casa la W in una partita in cui a UDub non può bastare solo il ventello di Thomas se il resto del quintetto combina per 13 punti, di cui nove di un Pondexter limitato a 9+8.

Molto più combattuto, invece, lo scontro di Tucson tra Washington State ed i padroni di casa di Arizona. Solomon Hill impatta a quota 76 con 13" sul cronometro correggendo un tiro sbagliato da Wise, ma il game-winner è di DeAngelo Casto, che ad 1 decimo dalla sirena infila il layup del definitivo 78-76 per i Cougars.

Il centro di WSU chiude con 16+9, Klay Thompson porta a termine la canonica giornata in ufficio scrivendo 19+8+4 ma il top scorer dell'incontro è il freshman dei Cougars Reggie Moore, che mette a segno 20 punti con 10 liberi a bersaglio. Nelle file dei Wildcats sono in quattro in doppia cifra, guidati dai 15 di Nic Wise e dai 13+6 del freshman Derrick Williams.

Cosa dicevamo qualche riga sopra di UCLA? Possono vincere ma anche perdere con tutti? Esattamente. Se ci fosse bisogno di ulteriori conferme come prevedibile, e come già  più volte successo in stagione, i Bruins dopo il miracolo a Berkeley fanno seguire una prestazione al limite del vergognoso a Stanford.

Vincono i Cardinals 70-59 in un incontro di rara bruttezza, riuscendo a scappare via negli ultimi 7' grazie alle 22 palle perse ed agli altrettanti falli commessi dai Bruins; che riescono a fare harakiri pur tirando con il 55% dal campo. Jeremy Green firma il career high a quota 30 punti e Fields ne aggiunge 16+7; dall'altra parte il top scorer è Dragovic con i suoi 13 punti, ma di cui come al solito Stanford abusa in fase difensiva con Fields e Trotter.

Sorpassi e contro-sorpassi, invece, tra Cal e USC ma alla fine i Golden Bears rimediano alla debacle con UCLA battendo i Trojans 67-59. Avanti anche di 7 nel primo tempo Cal subisce un break di 19-12 in apertura di ripresa che lancia avanti USC; Randle, però, guida ai suoi ad un contro-parziale di 16-1 che decide la contesa.

Ai 21+4+5 della stella di Cal si aggiungono i 20+7 di Robertson; per la formazione di Kevin O'Neill, invece, il top scorer è ancora Dwight Lewis a quota 20, mentre sia Stepheson (12+7) che Vucevic (11+8) vanno vicini alla doppia-doppia.

Il programma domenicale si apre subito con il botto: dopo Arizona State Washington viene distrutta anche in casa di Arizona - 87-70 il finale - infilando una poco invidiale terza sconfitta consecutiva che, con un record di conference di 1-3, spedisce gli Huskies solitari in fondo alla graduatoria; non proprio dove coach Romar pensava di trovarsi quindici giorni fa.

Brockman non c'è più ed Arizona domina a rimbalzo (40-23) ridicolizzando per la seconda volta in quattro giorni Pondexter, che chiude con 7+3+3. I 18+5+5 di Thomas ed i 13 punti del freshman Gaddy non bastano per Washington visto che Arizona, ottimamente guidata dall'ex coach di Xavier Sean Miller, manda in doppia cifra ben 6 giocatori. A guidare la marea dei Widcats verso l'upset ci pensano Jamelle Horne - 22+6 con 5 triple a segno, career high - e Derrick Williams (12+9).

Domenica nefasta anche per Washington State che dopo la vittoria sulla sirena con Arizona si ferma a Tempo al cospetto di Arizona State. I Sun Devils mettono in mostro il loro marchio di fabbrica, la grande difesa, e tengono WSU al minimo stagionale di punti segnati (46) con il 29.8% dal campo ed il 15.4% da 3. Nemmeno un Cougar finisce in doppia cifra, con Thompson stoppato a quota 9+8 (3/11), Casto a 5+6 e Moore ad 8; mentre tra i padroni di casa Abbott scrive 17+11+4 e Boateng a quota 11+9 sfiora la doppia-doppia.

Dopo una settimana del genere l'ultima gara del programma, la Civil War su campo da basket tra le due scuole dell'Oregon, non poteva deludere le attese, e così è stato. Oregon, fin qui unica imbattuta rimasta, è stata infatti costretta ad arrendersi sul proprio campo 64-57 contro Oregon State, con i Beavers capaci di "rimbalzare" dalla pesantissima sconfitta 99-48 - eguagliata la peggiore della storia - patita mercoledì contro Seattle in una gara di "out of conference schedule".

Per i Beavers, inoltre, la vittoria allo storico McArthur Court, che a fine anno chiuderà  i battenti dopo 83 anni di onorata carriera, vuol dire anche interrompere una striscia di sconfitta a Eugene che era ormai arrivata a quota 16, visto che l'ultima vittoria di OSU in casa di Oregon risaliva addirittura al 3 marzo 1993.

A firmare il risultato storico ci pensano i 15 punti a testa di Seth Tarver e Daniel Deane, con Schaftenaar che ne aggiunge 11+6 e Calvin Haynes che, pur fermandosi a quota 8, piazza due triple fondamentali per stoppare due tentativi di rimonta dei Ducks. In casa Oregon l'unico in doppia cifra è Tajuan Porter, 20+4+4 ma con 6/20 dal campo e 3/11 da 3, visto che Dunigan per problemi di falli è costretto ad accontentarsi di 8 punti ed altrettanti rimbalzi in soli 20' di gioco.

Il programma di questa settimana prevede, su tutto, il derby di LA; ma poi occhio anche alle trasferte di Washington State e Washington a Berkeley oltre che ad Oregon che ospita le due scuole dell'Arizona.

Stay tuned.

CLASSIFICA
California 2-1 (10-5)
Oregon 2-1 (10-5)
Stanford 2-1 (8-7)
Washington State 2-2 (12-4)
Arizona State 2-2 (12-5)
USC 2-2 (10-6)
Arizona 2-2 (8-8)
UCLA 2-2 (7-9)
Oregon State 1-2 (7-8)
#22 Washington 1-3 (10-5)

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