Troy Smith contro Iowa ha avvicinato OSU alla partita per il titolo e rilanciato la sua candidatura all'Heisman.
La partita più interessante di questa settimana era sicuramente quella che contrapponeva la numero uno Ohio State con la numero tredici Iowa. Purtroppo le attese non sono state rispettate perché la vittoria dei Buckeyes non è mai stata in dubbio grazie ad una prestazione super di Troy Smith e della difesa di OSU.
La squadra ospite ha segnato un touchdown nel suo primo possesso della partita e già nel secondo quarto aveva distanziato Iowa di undici punti (a fine partita saranno ventuno). Protagonisti in attacco per OSU sono stati Smith (quattro TD lanciati di cui due ad Anthony Gonzalez) e il RB Antonio Pittman (117 yard ed un TD in 25 corse).
È difficile invece trovare nella difesa dei Buckeyes qualcuno da elogiare in particolare perché tutti i reparti hanno giocato un'ottima partita strappando quattro palloni all'attacco avversario. In cinque partite finora OSU ha intercettato undici lanci e concesso solo 9.8 punti a partita. Con una difesa così ed un quarterback che nelle tre sfide contro squadre della Top 25 ha passato per sette TD e due intercetti sarà difficile fermare la corsa di OSU verso Glendale, Arizona.
Per quanto riguarda Iowa la pressione dell'evento è stata probabilmente troppa per una squadra non abituata a sfide così importanti. Se poi a quella dei 70500 spettatori e dell'intera nazione aggiungiamo la continua pressione portata della difesa avversaria possiamo capire perché Drew Tate ha lanciato tre intercetti e completato solo il 46 percento dei passaggi.
Va detto comunque che anche senza la tensione provocata dalla grande attesa Iowa avrebbe probabilmente perso lo stesso. Ohio State si è dimostrata troppo superiore per qualsiasi squadra incontrata finora ed Iowa non ha fatto eccezione. Ora sarà importante vedere come reagirà Tate al secondo schiaffo preso da OSU in due anni. Senza il quarterback al meglio sarà difficile per Iowa sperare in un Bowl BCS anche perché il calendario prevede altri scontri difficili (Michigan, Purdue e Wisconsin).
La numero due Auburn aveva giocato contro South Carolina giovedì ed era tornata a casa con una vittoria meno convincente del previsto. Per tre quarti la partita è stata molto equilibrata nonostante la differenza di talento in campo ed anzi USC è arrivata a cinque yard dall'overtime. Solo l'intervento del defensive back Patrick Lee ha impedito a Syvelle Newton di passare il touchdown del pareggio.
La partita ha comunque confermato il grande valore di coach Spurrier che ha messo in grande difficoltà la difesa di Auburn ed avrebbe forse portato a casa la vittoria se i suoi avessero eseguito meglio le chiamate. Tuberville in attacco non è stato da meno arrivando anche a chiamare un onside kick che ha permesso all'attacco di Auburn di tenere palla per tutto il terzo quarto e segnare 10 punti consecutivi.
Da segnalare anche la "vendetta" sportiva del running back Kenny Irons che nel 2003 lasciò proprio South Carolina per approdare ai Tigers. Il senior è stato decisivo con le sue corse guadagnando 117 yard e due touchdown (quello che ha aperto la partita e quello che ha definitivamente allontanato i Gamecocks) segnati entrambi su un quarto down.
Partita sofferta anche per Southern California che ha tenuto il fiato sospeso i suoi tifosi fino alla fine della partita contro Washington State. I Trojans dalla metà del primo quarto sono sempre stati in vantaggio ma va dato atto a WSU di aver lottato fino alla fine prima di concedere la vittoria con un intercetto lanciato nell'ultima azione della partita.
La partita è stata caratterizzata da un numero alto (almeno viste le squadre in campo) di penalità , 15 per 150 yard, ed i Trojans stavolta hanno prevalso grazie all'attacco che ha nascosto qualche problema di troppo della difesa. Fino ad ora era stato il contrario ma WSU ha guadagnato 418 yard totali (contro le 404 di USC) grazie anche alla continua presenza in campo della difesa avversaria. Nel primo tempo infatti l'attacco dei Cougars è rimasto in campo per 18 dei 30 minuti effettivi.
Alla fine comunque la vittoria è arrivata grazie al gioco “chirurgico” del quarterback Booty (72 percento di passaggi completati e tre TD) che ha sfruttato l'ottima intesa con uno dei pochi WR rimasti sani, il senior Steve Smith. Per quest'ultimo si è trattata di una delle migliori partite della sua carriera (11 ricezioni per 186 yard e due TD) ed ha fatto dimenticare l'ennesimo infortunio ad un wide receiver. Stavolta si è fatto male Chris McFoy che ha lasciato la partita poco dopo aver segnato un TD a causa di una contusione alla spalla.
Sia Auburn che USC hanno affrontato questo mese Washington State e tra le due è stata sicuramente la prima a convincere maggiormente. Al di là del risultato finale l'attacco di WSU ha avuto molte più difficoltà nella partita contro Auburn mentre gli undici offensivi delle due squadre sono più o meno sullo stesso livello anche se quello dei Tigers è più continuo e può contare su un'arma multidimensionale come Kenny Irons.
Paradossalmente però se dovessi scommettere su chi sfiderà Ohio State per il titolo nazionale l'8 gennaio sceglierei USC perché Auburn si è data la zappa sui piedi con un calendario mediocre rispetto a quello dei Trojans. USC ha scelto per le partite fuori dalla conference avversarie del calibro di Arkansas, Nebraska e Notre Dame mentre Auburn ha scelto Washington State, Buffalo (MAC), Tulane (Conference USA) ed Arkansas State (Sun Belt). Se gli stessi Tigers non credono nella loro forza perché dovrebbero farlo gli altri?
Potrebbero forse inserirsi nella lotta per il secondo posto Florida e Michigan che ieri hanno vinto contro Alabama e Minnesota rispettivamente se le loro squadre non fossero così incostanti (anche durante la stessa partita). Le vittorie di ieri sono comunque state importanti perché si tratta della rivincita per due upset dell'anno scorso.
I Gators hanno vinto per la seconda volta in nove tentativi casalinghi contro Alabama ma hanno dovuto aspettare fino alla metà dell'ultimo quarto per festeggiare. La difesa del Crimson Tide e soprattutto le nove penalità fischiate contro hanno rallentato parecchio la marcia della squadra di casa.
Alla fine comunque la buona giornata di Leak (14 su 20 per 174 yard e due TD più 31 yard in 6 corse) unita alla buona difesa aerea dei Gators (3 intercetti) hanno permesso a Urban Meyer di prendersi la rivincita contro Mike Shula.
Quest'ultimo avrà parecchio da lamentarsi con i suoi perché nel secondo quarto Alabama conduceva 10 a 0 e già si sentivano i primi fischi dei tifosi di casa contro i Gators. Invece di assestare il colpo definitivo il DB Ramzee Robinson non riusciva ad intercettare il lancio di Leak e il drive di 95 yard portava invece Florida in end-zone e girava la partita in favore della squadra di casa.
È andata molto meglio a Michigan che ha convinto molto più di quanto lo score finale (28 a 14) possa far pensare. I Wolverines si sono "addormentati" dopo aver segnato tre touchdown nel primo tempo con tre lanci di Chad Henne ed hanno dovuto aspettare l'ultimo quarto prima di entrare un'altra volta nella end-zone. La superiorità è stata in ogni caso netta e Minnesota ha impensierito i Wolverines solo nella parte finale del secondo tempo. A quel punto però la difesa di Michigan si è ripresa dall'attimo di sbandamento ed ha fermato la squadra di casa ad otto yard dal touchdown.
Vittorie molto più agevoli per la numero sette Texas e la numero nove LSU contro Sam Houston State e Mississippi State. Per i Longhorns si tratta del terzo avversario di basso livello (con tutto il rispetto ovviamente) e si tratta quindi più che altro di una vittoria per il morale in preparazione della difficile sfida contro Oklahoma di sabato.
Contro una squadra di Division I-AA coach Mack Brown ha dato spazio anche alle riserve dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio 42 a 0 e questo spiega perché il tempo di possesso palla è stato quasi uguale e perché i Longhorns hanno messo insieme solo 419 yard totali. Fra qualche giorno sarà tutta un'altra storia e vedremo se Texas sarà migliorata rispetto alla netta sconfitta di inizio stagione con Ohio State.
LSU ha invece confermato i pronostici che la volevano favorita di parecchio contro Mississippi State. Alla fine del primo tempo i Tigers conducevano già 35 a 3 e la partita era ovviamente chiusa. Ottima prestazione da parte di JaMarcus Russell (18 su 20 per 327 yard e 3 TD) ma prima di esprimere un giudizio definitivo sul junior sarà il caso di aspettare test più probanti.
I giocatori di MSU sembravano già rassegnati in partenza e questo non aiuterà di certo Sylvester Croom a conservare il posto di head coach fino a fine stagione (quando dovrebbe comunque essere licenziato dall'università ).
Scorrendo il ranking troviamo l'asfittica prestazione di Georgia contro Mississippi (record stagionale: 1-4) conclusasi comunque con la vittoria dei Bulldogs e il primo upset della giornata. Si tratta della vittoria di Georgia Tech contro la numero undici Virginia Tech.
La beffa per coach Beamer è stata quella di essere battuto proprio su uno dei fondamentali che hanno reso famoso lui e la sua università : gli special team. Un punt di VT bloccato nel primo quarto ha permesso a Georgia Tech di iniziare il drive del 21 a 0 e quando le Yellow Jackets sono state costrette ad un punt nei primi tre quanti Virginia Tech è stata costretta a partire di media dalle sue otto yard. La squadra di Beamer si è svegliata solo nell'ultimo quarto ma un parziale di 14 a 0 arrivato anche ad una serie di penalità di Georgia Tech non è bastato.
Era attesa anche la sfida tra Notre Dame e Purdue che ha visto prevalere la prima grazie a 28 punti segnati nel primo tempo. Coach Weis sembra aver finalmente trovato le corde da toccare per far giocare i suoi fin dal primo snap e non soltanto dal secondo o terzo quarto in poi.
La difesa di Purdue ha confermato qualche limite ma se possibile quella di Notre Dame è stata anche peggiore concedendo quasi 500 yard di cui 399 nel gioco aereo. Per fortuna Brady Quinn (29 su 38 per 318 yard e 2 TD) e Darius Walker (31 corse per 144 yard ed 1 TD) hanno chiuso nei primi tre quarti la pratica.
La buona giornata dell'attacco insieme alla prova non eccezionale della difesa di Purdue ha permesso a Notre Dame di interrompere la striscia di cinque partite consecutive con meno di 400 yard guadagnate. Parlando di traguardi raggiunti Walker ha guadagnato più di 100 yard per la prima volta in questa stagione grazie anche al cambio di strategia di Weis che ha puntato parecchio sulle corse.
Da segnalare infine la vittoria all'overtime di Nebraska (numero 21) contro Kansas dopo aver subito la furiosa rimonta di questi ultimi nel secondo tempo e la sconfitta di TCU (numero 17) contro Brigham Young.
La seconda partita era importante per determinare se TCU poteva quest'anno essere la squadra di una conference non BCS ad ambire ad uno dei Bowl principali. Dopo la sconfitta sarà molto più dura e non si vedono all'orizzonte altre squadre che possono inseguire un'impresa del genere ad eccezione forse di Boise State.