David West, autore di una prestazione monstre contro Dayton
Lo stato dell'Ohio quest'anno è diventato una delle mete preferite dagli scouts NBA. Cleveland e la vicina Akron, dove si esibisce in questi mesi la prossima prima scelta assoluta Lebron James, da un anno a questa parte sono la fermata obbligatoria per tutti quei GM che sperano di essere baciati dalla dea bendata più o meno a metà maggio.
Il fenomeno James sta contagiando tutti gli Stati Uniti ma ad un centinaio di chilometri da lui, sempre nell'Ohio però più a sud nella città di Cincinnati, c'è un altro giocatore interessante che si sta facendo apprezzare dagli addetti ai lavori e risponde al nome di David West.
David West è l'ala/centro di Xavier ed uno dei motivi principali (l'altro è il compagno Roman Sato) della continua permanenza dei Musketeers nella Top 25 del Ranking nazionale della NCAA.
Al momento i Musketeers hanno appena liquidato la pratica George Washington sul fil di sirena, grazie ad un canestro proprio di David West che è stato convalidato dagli arbitri solo dopo numerosi replay. West ha messo a segno l'ennesima doppia doppia totalizzando 23 punti (10-14 dal campo), 11 rimbalzi e 4 stoppate per non smentire la sua fama di uomo d'area.
Con il suo tap-in miracoloso West ha permesso a Xavier ed al suo coach Thad Matta di allungare la striscia vincente a 13 avvicinando il record del suo predecessore Pete Gillen che nella stagione 1998-99 infilò 15 vittorie consecutive.
I Musketeers e West in questo momento sono tra le squadre più calde ma circa un mese fa il lungo di Xavier, per via di una prestazione a dir poco maiuscola contro i rivali di Dayton, finì addirittura in prima fila negli Highlights di tutte le TV americane.
Ma veniamo ai fatti.
E' sabato 8 febbraio ed al Cintas Center di Cincinnati arrivano i vicini Flyers di Dayton che, dopo un'oretta di pullman passata con il classico walkman tra le mani, si preparano a sfidare i padroni di casa in una gara di Regular Season dell'Atlantic 10 Conference.
Brooks Hall e Keith Waleskowski, i due seniors di Dayton, stanno effettuando il riscaldamento e sono pronti ad affrontare gli avversari nella sfida vale per il predominio della West. Nessuno di loro può ancora immaginare cosa gli sta per accadere.
Dopo la palla a due tutto sembra molto facile per i Flyers che a metà primo tempo guidano già 24-11 grazie ad un misero 3 su 16 degli avversari. Da quel momento comincia la rimonta di Xavier guidati da West e Sato che riescono a ricucire lo strappo chiudendo il tempo sotto di 4 (39-35).
Nella prima frazione un David West incontenibile segna da ogni posizione. I primi 13 punti di Xavier portano la sua firma, così come 18 dei primi 20, malgrado la marcatura asfissiante di due ragazzoni di 210 cm come Sean Finn e Keith Waleskowski.
Quando nell'intervallo cominciano a girare le prime statistiche viene immediatamente all'occhio la prestazione di West: 22 punti ed 8 rimbalzi in 20 minuti, a due passi dalla doppia doppia ma in un tempo di gioco. La proiezione su due tempi dava un impressionante 44 e 16, ma si sa che è sempre difficile ripetere un tempo giocato alla stragrande. Tutti si aspettavano quindi una leggera flessione di West.
Nella ripresa dopo pochi minuti Xavier riesce ad impattare la partita a 44 e poco dopo si porta sopra di uno. Da quel momento i ragazzi di coach Matta mantengono la testa della gara, chiudendo la partita con un 85-77 che punisce gli ospiti, incapaci per tutta la gara di contenere David West.
La marcatura ad uomo di Dayton non era riuscita nemmeno a limitare lo straripante West che con 15-26 dal campo, incluso l'unico tiro da 3 tentato, ed uno strepitoso (almeno per un lungo) 16-19 dalla linea della carità aveva messo insieme la bellezza di 47 punti. Per completare l'incredibile doppia doppia, David West aveva anche aggiunto 18 rimbalzi.
E dire che dopo il primo tempo sembrava che West avesse già dato il massimo ed invece, con altri 25 punti e 10 rimbalzi, il moschettiere non solo fa meglio ma riesce addirittura a raggiungere quella doppia doppia in un tempo che nel primo gli era scappata.
“Dalla mia stagione di freshman questa è la mia prima volta che non ricevevo una doppia marcatura, la stavo aspettando per far vedere di cosa ero capace. Credo a questo punto che questa sarà anche l'ultima volta che mi marcheranno a uomo” parole e musica di David West.
Il ragazzo è uno di quelli tosti, un competitore nato sotto entrambi i tabelloni ed in giro per le franchigie NBA lo tengono sott'occhio sin dalla sua prima stagione a Xavier.
Da freshman infatti, West è partito titolare in 33 partite sfiorando la doppia doppia stagionale con 11.7 punti e 9.1 rimbalzi a partita e diventando così il quarto freshman nella storia di Xavier a guidare i compagni nella categoria rimbalzi, raggiungendo altri freshmen illustri come Brian Grant (Miami Heat) e Tyrone Hill (recentemente tagliato dai Cleveland Cavs) che poi hanno fatto anche qualcosa anche al piano di sopra.
La doppia doppia stagionale (17.8 punti e 10.9 rimbalzi) arriva l'anno dopo nella stagione che lo vede vincere il titolo di Player of the Year della Atlantic Ten, il secondo sophomore nei 25 anni di storia della conference a guadagnarsi questo onore. La NBA sembra sempre meno lontana.
LA sua valutazione sale ulteriormente quando qualche mese dopo viene invitato ai try-out per la selezione della nazionale stelle e striscie per il “World Championship for Young Men Team”. Approda all'ultimo gruppo di 16 giocatori ma viene scartato nell'ultima scrematura perché gli vengono preferiti i lunghi Carlos Boozer (Duke), Nick Collison (Kansas), Brian Cook (Illinois) e Mike Sweetney (Georgetown).
Anche lo scorso anno il trend è stato mantenuto (18.3 punti – 9.8 rimbalzi) ad un passo dal classico 20-10 che pochi nel college basket riescono a raggiungere. Grazie alla sua etica del lavoro straordinaria, nel lavoro estivo ha affinato ulteriormente la varietà di movimenti offensivi da post e questo gli ha permesso di ritoccare ulteriormente verso l'alto le sue statistiche in questa sua ultima stagione al college.
A due partite dalla fine della regular season, West viaggia alla media di 20.3 punti e 12.0 rimbalzi a partita con il 51% dal campo e l'81% ai tiri liberi. A questi numeri aggiungete pure le 19 doppie doppie realizzate nelle 26 partite giocate ed avrete un quadro più chiaro della situazione.
In ottica NBA vale la pena però ricordare che West è sicuramente “undersized” per via dei due metri poco più (listato a 203-205 cm ma forse come spesso capita forse sono ancora meno) di altezza a fronte dei 105 chilogrammi di peso.
Non finirà sorprendentemente scelto con il numero 8 (Sacramento Kings) come capito nel 1994 all'altro Muskateer Brian Grant, ma nemmeno al numero 11 come Tyrone Hill nel 1990 (Golden State) ma molto probabilmente il primo giro potrebbe essere la destinazione finale.
La sua squadra NBA favorita sono i San Antonio Spurs ed ovviamente i giocatori che gli piacciono di più sono David Robinson e Tim Duncan; non stupitevi quindi di vedergli vestire la maglia degli Spurs grazie ad una chiamata di fine primo giro.
Intanto aspettatevi grandi cose da lui nel torneo NCAA dove penso che farà di tutto per migliorare ancora le sue credenziali e finire negli Highlights televisivi.
Il ragazzo è carico. A marzo tenete d'occhio i Moschettieri.