ACC: si riparte [I parte]

Sean Dockery è uno dei quattro All American di Duke. Vedremo come se la caverà …

ACC, Atlantic Coast Conference, ovvero Duke contro Maryland, il meglio del basket collegiale nell'ultimo biennio, ma anche la tradizione di North Carolina e le sue maglie color del cielo e il clima particolare di ogni partita del torneo di conference dato dalla consapevolezza da parte di quelle 9 università  distribuite in 5 stati di essere un “salotto buono” della nazione.

Un salotto buono che si è visto colorare di rosso nell'ultima stagione, quel rosso che riempiva gli spalti del Georgia Dome di Atlanta,che invadeva la Colefield House,College Park e tutto quello che c'era attorno per celebrare il successo dei Terps, com'era successo l'anno prima, solo che il colore era il blu e i festeggiamenti si facevano attorno al Cameron.

I protagonisti di quei successi però sono usciti di scena: da Battier a Wilcox, da Williams a Dixon. da Dunleavy a Baxter sono tutti impegnati a giocarsi la loro carta NBA, mentre i superstiti delle due vincitrici, seppur importanti, si contano sulle dita di una mano.

Normale quindi che sia rimasto un vuoto non solo a Duke e Maryland, ma anche nella conference, dove ci sarà  una gran ressa per occupare i posti di comando, vacanti come non capitava da un bel po' di anni.

Anche se poi, alla fine, non è detto che quei posti cambieranno di padrone, un grande programma cestistico spesso resta ad alti livelli anche cambiando i giocatori e sia George Williams sia coah K hanno costruito dei programmi cestistici di primissimo livello e il ricambio non deve per forza essere doloroso,basti pensare alla vera e propria diaspora di Dukies nel '99 con relativo titolo arrivato appena 2 anni dopo.

College che proveranno ad approfittare di un eventuale anno di assestamento da parte delle due grandi sono North Carolina State, che già  l'anno scorso ha mostrato di essere pronta per avere un ruolo nei palcoscenici importanti del college basket, e i cugini celebri di North Carolina che dopo una stagione deludente o torneranno a grandi livelli o qualcuno rischierà  seriamente di perdere il proprio posto di lavoro (volete il nome dell'uomo con più pressione addosso della stagione? Provate con Matt Doherty…).

Ecco come si presentano le protagoniste all'inizio della lunga cavalcata che porta a New Orleans (una curiosità : i biglietti sono giù tutti esauriti…):

MARYLAND: L'unico titolare rimasto è il play dall'assist facile, Steve Blake(8 punti e 8 assist di media), già  migliore di ogni epoca nella specialità  per i Terps. Probabilmente quest'anno coach Williams gli chiederà  qualche tiro in più per dare una mano a Drew Nicholas(7 punti col 40% da 3 in 20' a sera), promosso in quintetto nel ruolo che fu di Dixon (figura che non ci ha messo nemmeno un'estate ad avvicinarsi allo status di leggenda) nonostante non sia una guardia pura (nei suoi primi 3 anni ha giocato spesso da play), ma ha sempre mostrato di saper segnare con facilità , ma sarà  ovviamente difficile vederlo giocare dietro i blocchi come Juan, probabile quindi che qualcosa nell'attacco dei Terps cambierà .

In ala dovrebbe partire Jamar Smith, trasferitosi con i Terps in estate da Allegany, Junior college fresco campione del Maryland in cui ha giocato un certo Steve Francis e anche quel Ryan Randle che dovrebbe partire con lui trai primi 5 per coach Williams. Smith è uno junior, ovviamente l'anno scorso ha fatto onde (18 punti e 13 rimbalzi a sera con un picco di 26 e 18 nella finale per il titolo), ma il passaggio di livello non sarà  semplice, innanzitutto dovrà  trovarsi un ruolo, sia in campo sia nello spogliatoio.
Sottocanestro dovrebbero esserci Ryan Randle,come detto, e Tahj Holden, a cui verrà  chiesto un compito non facile ovvero avvicinare il rendimento della coppia Baxter-Wilcox, semplicemente tra le migliori a livello di college basket lo scorso anno.

Holden già  l'anno scorso ha mostrato di avere mani buone in attacco sia per passare (più di un assist a sera) sia per tirare anche dalla distanza, mentre Randle dovrà  dare solidità  soprattutto difensiva al reparto.
Freshman che potrà  dare una mano e dal cui rendimento potrebbe dipendere il percorso dei Terps è Chris McCray, stella delle HS del Maryland (27 punti,8 rimbalzi e 5 assist nell'anno da senior) che Williams, tanto per non mettergli pressione, ha paragonato a Juan Dixon (paragone che credo sentiremo molto da qui in avanti per i nuovi arrivi), tanto per far capire che tipo di giocatore potrebbe diventare… Bene ricordare però che al primo anno Juan guardò e basta, vedremo se Chris sarà  più rapido ad inserirsi…

Altro freshman da tener d'occhio è Nick Caner-Medley, ala mancina che a detta di coach Williams ha entrambe le dimensioni offensive grazie a un buon tiro dalla media, come McCray è stato classificato trai migliori cento recruit, viene dal Main dove si parla di lui come miglior prospetto dello stato da anni a questa parte, il “White Thunder” del Maine… Volendo un buco in ala piccola ci sarebbe, occhio al tuono bianco…

DUKE: Anche qui è rimasto il playmaker titolare e anche qui si parla di un giocatore che può fare la differenza in una stagione:Chris Duhon, 9 punti, 6 assist e la miglior difesa sul portatore di palla che si possa vedere a livello di college per lui nella passata stagione e adesso che se n'è andato Jay Williams (è sempre il solito vecchio Jason che sbaglia i liberi importanti anche trai pro, ha solo cambiato nome) sembra che Chris, nel suo anno da junior, possa cominciare a fare sul serio e a prendersi responsabilità  offensive oltre che difensive.

A fargli compagnia nel reparto dietro ci dovrebbe essere il secondo anno Daniel Ewing, ciò vorrebbe dire ancora doppio playmaker, ma il ragazzo ha mostrato di avere talento (6,5 punti da freshman sono un bell'impatto) e l'anima da guardia ce l'ha visto che al liceo era compagno di backcourt di TJ Ford, adesso a smazzare assist in Texas. In ala piccola ci sarà , come l'anno scorso, sua esplosività  Dahntay Jones, un incredibile atleta al servizio del sistema dei Blue Devils, magari con meno talento ma in pochi attaccano il canestro in transizione come lui nella ACC.

Sotto canestro potrebbero partire in quintetto fin da subito qualcuno dei “fab six” arrivati quest'estate, perchè coach K e il suo staff quando decidono di dare nuova linfa al programma non vanno per il sottile: la NBA chiama a sè tre all-american? E loro ne pesano 4 dalle HS, a cui aggiungono anche 2 prospetti più che promettenti per non correre rischi sul talento medio… Nessun programma cestistico del paese che non sia governato da un signore chiamato Krzyzewski può permettersi una tale abbondanza e non per nulla Duke è testa di serie di un regional da 5 anni in fila…

Trai 6 freshman probabile che il primo a partire titolare sarà  Shelden Williams, curiosamente non uno dei 4 all-american, ma al tempo stesso giudicato da molti trai migliori 10 prospetti reclutati da un college quest'anno… Come mai non ha il titolo che dà  lustro alla carriera di un liceale?

Tutta colpa di un brutto episodio capitatogli nel suo anno da senior a Midwest City HS, in un torneo prestagionale nell'Ohio quando fu trovato in una camera d'albergo alle 2 del mattino con una ragazza e altri 3 suoi compagni… Da lì all'accusa di stupro e relativa sospensione per la stagione il passo fu breve, immediato, comunque le accuse a carico di Shelden sono tutte cadute per insufficienza di prove.

Adesso “The Landlord” (soprannome datogli per come domina il fondo) deve solo pensare a giocare cosa che gli riesce tanto bene da essere già  stato indicato come l'erede di Brand e Boozer, il post dell'attacco di Duke aspetta lui, vedremo come risponderà …

Accanto a Williams partirà  nella stagione in cui o esploderà  o deluderà  Casey Sanders, il senior che fino ad ora non ha mai saputo essere decisivo, nonostante i centimetri e la velocità  di piedi siano quelli adatti per essere un lungo dominante nel college basket, destino che in molti gli predissero 4 anni addietro. Adesso ha l'ultima occasione, se non dovesse farcela ci sono freshman pronti a rubargli minuti e posto in quintetto…

In panchina ci saranno quindi 4 all-american a cominciare da Sean Dockery, il play da Chicago capace di metterne 28 con 7 assist a sera nell'ultimo anno alla Julian HS, ma coach K è rimasto impressionato più dalla sua capacità  di difendere sull'uomo e di gestire il gioco che della facilità  con cui trova il canestro Su di lui ci sono stati dei dubbi di eleggibilità  per uno scarso rendimento scolastico, ma tutto sembra essere andato posto e il suo allenatore assicura che è solo timido, nient'altro…

Altra guardia pronta a dare minuti a Duhon e Ewing sarà  JJ Redick, altro freshman e, manco a dirlo, altro all-america, che ha il merito di essere il stato il primo ad aver scelto Duke trai fab six ed aver in qualche modo indicato la via. Descritto come tiratore fantastico (ha vinto il 3-point contest al McDonald's All-American Game, di cui è stato anche l'MVP), ma non solo, sa anche muoversi senza la palla, passare, insomma un giocatore completo che potrebbe trovare spazio in ala piccola visto che le guardie abbondano (da segnalare anche Andre Buckner fratello di Greg, ex Clemson e adesso a Philadelphia da coach Brown).

Per continuare nella sfilata degli All-America ecco i due lunghi dalla panchina: Shavlik Randolph e Michael Thopson, due che non fanno dormire sonni tranquilli a Sanders. Randolph aveva fatto impazzire gli addetti ai lavori da junior, una power forward dal futuro assicurato, considerato il miglior prospetto della nazione.

Poi un infortunio e un gioco meno fisico e più tecnico (quindi meno dominante) hanno fatto calare la sua considerazione, ma nella amichevoli con i Blu Devils ha fatto benissimo, mostrando che il talento c'è. Si dice verrà  un giocatore capace di giocare sia dentro sia fuori per sfruttare i vantaggi sull'avversario diretto.

Per finire con i fab six ecco Thompson, un centro e quindi specie rara soprattutto se la qualità  è quella mostrata da questo prodotto da Providence Catholic HS, Illinois.25 e 12 per lui nell'anno da senior in cui ha risolto vari quesiti sulla sua reale attitudine a “the game”. La svolta è stata sul finire del suo anno da junior, Duke lo aveva già  reclutato ma le prove erano deludenti, così lo staff tecnico lo ha chiamato per testarlo sul campo. Allenamento contro Boozer e tutti nuovamente convinti del suo potenziale, compreso lui… Probabile che si ritrovi titolare a breve…

NORTH CAROLINA STATE: I Wolfpack di Sendek l'anno scorso sembrano aver invertito la tendenza (finale di conference nella ACC) e nonostante due partenze eccellenze (Grundy e Miller, ovvero l'intero backcourt) i presupposti per questa stagione sono discreti, soprattutto per l'atteggimento del freshman meraviglia dello scorso anno, Julius Hodge, la guardia di 2 metri da Harlem. Hodge ha passato l'estate ad allenarsi per ore in palestra con ben stampato in mente l'ultima partita della stagione, l'eliminazione contro Uconn in cui Butler ne scrisse 34 e decidendo la partita andando via proprio a lui nelle ultime azioni.

Una sconfitta che ha convinto Hodge sia di dover migliorare sia di poter raggiungere quei livelli, quelli che ti permettono di essere un primo giro NBA. Hodge dovrà  essere il leader della squadra e probabilmente dovrà  giocare da point forward quando Crawford (unico senior e unico play di ruolo) sarà  in panchina. Oltra che da Hodge coach Sendeck si attende grandi cose da Melvin (10 punti e 5 rimbalzi lo scorso anno), che spesso tende troppo a giocare lontano da canestro, ma che ha talento e può sfruttare la sua atipicità .

Altro elemento importante sarà  Ilian Evtimov, sorpresa franco-bulgara della scorsa stagione. Fratello di Vasco (passto per la Fortitudo in Italia e un Tar Heel ai tempi del college) ha mostrato tecnica più che discreta che suppliscono a una prestanza fisica non eccezionale (molto meglio il fratello).

Intorno a loro un gruppo dal talento non eccezionale ma che può nascondere dei giocatori pronti a cogliere l'occasione (ad esempio Scooter Sherril, titolare presubilmente quest'anno) o dei freshman sottovalutati da college più potenti (Bennerman e Flatt per fare due nomi).

La sensazione è che i Wolfpack possano far bene, quanto bene dipende da quello da Harlem che si è allenato per tutta l'estate…

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