NL East Report #8

Ryan Howard applaude i compagni, ma è lui il protagonista della settimana

La notizia della settimana è sostanzialmente la crisi dei Mets, che reagiscono contenendo i danni nella serie contro i Marlins ma adesso accusano un ritardo di 4,5 partite dai leader di divisione.

Finito il tempo in cui ci stupivamo di vedere Florida in testa e con un mezzo sorrisetto lasciavamo intendere che lo consideravamo un fuoco di paglia, sarà  bene considerare Uggla e soci come una pretendente al pennant accreditata tanto quanto Phillies, Braves e Mets.

Molto bene anche l'attacco di Philadelphia che ha dato ampia dimostrazione di forza, anche se la rotazione vacilla un po' mentre i Braves tengono botta.

Malino invece Washington, ancora ferma in ultima posizione.

Scendiamo maggiormente nel dettaglio.

Florida Marlins 30-22

Ottima settimana per Florida, iniziata completando lo sweep ai danni nientepopodimeno che di Arizona: Nolasco e Miller fanno piangere gli assi Webb e Haren in due gare dal punteggio basso (4-0, 3-1).

Arrivano i Giants e martellano pesantemente Olsen nell'opener (2-8) ma i Marlins vincono lo stesso la serie con un 5-4 propiziato dal solito Uggla al nono ed un 8-6 nel quale l'attacco salva un Hendrickson non certo irreprensibile.

Successivamente Florida visita lo Shea Stadium, dove Nolasco ribadisce il suo buon momento zittendo l'attacco dei Mets nel 7-3 di apertura; Miller invece riporta qualche contusione morale in più nel matchup con Santana, finito 5-3 per i Mets.

Emozionantissimo l'episodio finale della serie dove i Marlins vengono ripresi al nono con Gregg che spreca una salvezza: successivamente, Amezaga mette una palla sulle tribune nel 12° ma inutilmente perchè nella parte bassa dell'inning un doppio di Tatis porta sul 7-6 i Mets.

La rotazione dunque sugli scudi (nonostante un cameo del giovane De La Cruz contro i Giants non proprio elettrizzante) ma anche l'attacco risulta produttivo specie con un Cantu costante e potente, Uggla che arriva a 16 HR, un Ross spietato (6 su 21 ma 5 HR) e i panchinari eccellenti Helms e Amezaga che meriterebbero qualche AB in più tanto sono puntuali quando vengono chiamati in causa.

Philadelphia Phillies 31-24

Esplode in tutta la sua potenza l'attacco dei Phillies, non a caso proprio nel momento in cui Howard torna a reimpersonare se stesso licenziando lo stunt man che sinora aveva assunto per svolgere il suo lavoro.

Si inizia con 30 valide, equamente distribuite tra Nationals e Astros, per portare a casa un comodo 12-2 nella capitale (con un ottimo Moyer sul monte) ed un più equilibrato 7-5 ad Houston.

Un successivo piccolo blocco offensivo porta a due sconfitte, entrambe per 3-4: Eaton e Myers concedono qualcosa di troppo e Phila non brilla certo nelle partite a basso punteggio, non avendo certo nella rotazione la sua punta di diamante.

Cosa c'è di meglio allora che segnare 35 punti nelle successive due partite per ricordare a tutti di essere uno dei lineup più temuti della lega ?

Il 15-6 (16 valide) ad Houston cancella una serata da dimenticare per Hamels che concede 6 punti in 4 innings senza che nessuno se ne lamenti ma non è ancora nulla al confronto del pirotecnico 20-5 inflitto a Colorado la sera dopo.
Utley, Howard, Felix e Coste assommano 17 rbi in quattro e regalano a Moyer una W non troppo meritata: sicuramente più appropriata è quella di Kendrick nel 7-4 seguente e soprattutto quella di Eaton (la sua prima della stagione) nel 6-1 che suggella una settimana da sei vittorie e 2 sconfitte per Phila.

Quando 4 giocatori battono sopra .400 e cinque sopra .300, totalizzando 15 home runs in otto partite, anche una rotazione non solidissima non appare un problema insormontabile.

Atlanta Braves 28-25

Inizio scoppiettante per i Braves che sul campo amico sono veramente difficili da fermare: chiedere ai Mets a cui viene confezionato un bel cappottino (leggi sweep di 4 partite) con un 11-4 ed un 4-2, dopo averlo iniziato nella settimana scorsa.
Bene sul monte Jurrjens e soprattutto Hudson, che si confermano i migliori della rotazione di Atlanta.

Arriva poi Arizona e la serie viene impattata sul 2-2: sconfitte da imputare soprattutto a Reyes (bombardato nel 11-1) ed a Glavine che concede un grand slam a Byrnes nel 9-3.

Vittorie invece su Webb (7-3), con Blanco e Teixeira protagonisti, e un 3-1 lanciato completamente dai rilievi con un Campillo che conferma anche da partente tutto il bene fatto vedere sinora.

I problemi arrivano non appena si lascia il Turner Field: a Milwaukee i Braves sprecano due ottime partenze di Hudson e Reyes e registrano due sconfitte di misura (2-3 e 1-0) che portano il loro totale nelle 1 run games a 2-14.

Quasi inutile sottolineare la marcia di Chipper Jones, tanto è costante: ancora saldamente sopra .400 (418/495/674), il veterano 3B non accenna minimamente a tornare sulla terra insieme agli altri esseri umani.

New York Mets 25-26

Brutte nuove in casa Mets ed il record sotto quota .500 è lì a dimostrarlo impietosamente.

Detto dello sweep ad Atlanta, dove Pelfrey viene maltrattato e nemmeno Santana si salva, i Mets perdono pure in Colorado (5-6 e 1-4) dove l'unica nota lieta viene da Vargas sul monte nel 9-2 che evita il cappotto al Coors Field.
Malino Perez e Maine, mentre l'attacco sente molto l'assenza di Church che era stato sinora uno dei migliori.

Si torna poi allo Shea per la sfida contro i Marlins e Pelfrey ancora subisce troppo, rendendo il suo posto in rotazione molto incerto.
Il 7-3 finale portava i Mets a 6,5 partite da Florida prima che la doppia vittoria (5-3 con Santana sul monte e l'incredibile 7-6 di ieri notte) ricucisse un minimo lo strappo.

In attacco, note liete per Reyes e Delgado (3 HR e 5 rbi a testa) e per il neo inserimento Tatis, fresco eroe con il walk off double ai Marlins.

Si attende adesso il rientro di Pedro Martinez e quello di Church per cercare una risalita verso posizioni di classifica più consone alle aspettative che circondavano la franchigia di New York alla vigilia della stagione.

Washington Nationals 23-31

Un 3-4 totale in settimana lascia i Nats all'ultimo posto in classifica: con Kearns in DL, escono di scena anche Chico (ed era ora) e Schroeder: arrrivano Langerhans per l'outfield con Sanches e Manning a potenziare il reparto lanciatori.

Strano notare che la rotazione si sta rivelando più in gamba del previsto, a discapito di un attacco annunciato come punto di forza e rivelatosi assai anemico.

Nel dettaglio, perso a Phila 12-2 l'ultima uscita di Chico, i Nats impattano 2-2 con i Brewers (W 5-1 e 7-6, L 5-2 e 4-3) e fanno pari anche con i derelitti Padres (2-4 e 6-4).
Nel 6-4 di ieri notte, primo grand slam di Flores che sottolinea ancora una volta come siano stati inutili gli ingaggi di Lo Duca e di Estrada mentre qualche timido segno di risveglio sta arrivando da Wily Mo Pena e da Milledge, sinora assai deludenti.

Player of the week

Ryan Howard è tornato ed è lui che illumina con i suoi "fuochi d'artificio” la settimana delle Easterns.

Con 10 su 30, 4 HR, 3 doppi, 13 RBI e 11 punti segnati sta cominciando a correggere le sue orribili statistiche di inizio stagione e tutta la macchina da guerra di Philadelphia si sta mettendo in moto.

Attenzione, perchè potrebbero anche non fermarsi più.

Next week

Florida: @ Philadelphia, vs Atlanta
Mets: vs Dodgers, @ Giants
Phillies: vs Florida, vs Reds
Atlanta: @ Brewers(1), @ Reds, Vs Florida
Nats: @ Padres(1), @ Arizona, vs St.Louis

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