La panchina raffreddata

Joel Przybilla da Monticello, uno dei più sottovalutati centri della Lega.

We need guys to step up, man, we need everybody to step up.
Brandon Roy non fa il vago quando deve spiegare come mai i Blazers stanno facendo così tanta fatica nelle ultime settimane, pur mantenendo la media-risultati tenuta fino a qui. Se non fosse abbastanza chiaro il riferimento del leader della franchigia, stiamo parlando dei ragazzi che entrano in campo a partita iniziata.

Ma non si è sempre detto che uno dei grandi pregi dei Blazers fosse la profondità  del roster? Non era la second unit di McMillan il valore aggiunto a cui il coach di Portland sapientemente faceva ricorso? Non di recente.

Dall'ultimo team report ad oggi i panchinari non sono stati un fattore, tutt'altro. Se escludiamo un caldissimo Travis Outlaw, il resto dei compagni ha portato meno di 10 punti a partita e non è un caso che gli apici negativi di questo trend coincidano con le due sconfitte: 5 punti ad Atlanta, zero contro Dallas.

I vari Bayless, Fernadez, Rodriguez, Frye, Shavliq Randolph ed il neo arrivato Michael Ruffin hanno tirato con un misero 30% dal campo. Il pesante fallo subito da Rudy contro i Lakers ha costretto lo spagnolo a due gare di riposo, accorciando ulteriormente la rotazione. Rientrato da due partite, ha messo assieme un mediocre 1/11 dal campo. Anche Frye è davvero poco consistente, soprattutto alla voce rimbalzi.

Bayless, come sostiene anche Jason Quick, è l'ombra del giocatore aggressivo e sicuro di sé ammirato mentre Blake era in infermeria. Le difese hanno imparato ad aspettare le sue penetrazioni concedendogli piuttosto il tiro dal perimetro, fondamentale cui il rookie rinuncia spesso per poca fiducia.

Una chiave di lettura interessante la propone ancora una volta Roy, quando incita ad un maggiore coraggio in fase offensiva. In questo momento nessuno vuole commettere errori, cerchiamo sempre la giocata sicura. Non dico che dobbiamo buttare via palloni ma osare di più, con passaggi back-door ad esempio.

La paura di sbagliare non sta condizionando di certo Travis Outlaw che ha contribuito con oltre 16 punti a partita nelle ultime sei uscite. Impressionante la serie di canestri con cui ha scavato il solco che ha portato i Lakers sotto di più di venti lunghezze al Rose Garden. Senza Webster e con Rudy piuttosto freddo al tiro, è proprio Travis il più affidabile nelle conclusioni dalla lunga distanza.

Tra gli starters merita la copertina anche uno straordinario Joel Przybilla, per lui 9 punti, 12 rimbalzi abbondanti ed oltre 3 stoppate di media nelle ultime cinque apparizioni. Contro i gialloviola il centro dei Blazers ha messo assieme una doppia doppia da urlo (12+18) che combinata a quella di Aldridge (16+13) ha letteralmente spazzato via la frontline californiana.

Gli straordinari li sta facendo, con minore continuità , anche Nicolas Batum. Il giovanissimo francese, affidato alle cure speciali dell'assistant coach Monty Williams, è esploso in una partita da 20 punti contro i Nets. Divide i meriti con Roy per il parziale che ha permesso di ribaltare una partita che sembrava nelle mani di Vince Carter ed è del francese anche la tripla a 30″ dalla fine ha messo al sicuro la vittoria.

Aggiungiamo che il duo Roy-Aldridge sta attraversando il momento di maggiore produttività  offensiva (rispettivamente 19 e 27 punti di media) nell'intera stagione, ed ecco che i risultati continuano ad arrivare. Ma se i pezzi, intendendo l'accezione di Dan Peterson, non tornano a togliere pressione a chi ha già  le maggiori responsabilità , ecco che il calo potrebbe essere dietro l'angolo.

Lo sa bene Roy, che ai playoff vorrebbe arrivarci meno spompato.
Abbiamo bisogno che tutti facciano del loro meglio e questo è il momento più importante per farlo, perché la stagione non è in discesa, al contrario sarà  sempre più dura.

Senza Webster, con Oden ancora ai box, la tanto incensata profondità  del roster oregoniano appare meno meritevole delle lodi ricevute tutto l'anno. O forse basterà  solo avere un po' di pazienza.

Playoff

Partiamo dai ringraziamenti.

A Phoenix, che continua nella operazione-harakiri e concede ai Blazers un vantaggio di 6 W a 15 sfide dal fine della regular season. Senza dubbio Kerr ha fatto di più per i Blazers nella seconda parte della stagione di quanto, suo malgrado, abbia dato il povero Oden.

A Foye, che oltre ad aver fatto credere a McHale di essere meglio di Roy in un fortunato giugno di qualche anno fa, ha graziato il Rose Garden sbagliando la tripla at the buzzer che sarebbe costata la partita a Portland. Senza essere troppo cattivi, è giusto sottolineare che Foye e soprattutto Gomes hanno giocato un'ottima partita costringendo i Blazers a trattenere il respiro fino all'ultimo istante, dopo aver sprecato 9 punti di vantaggio negli ultimi cinque minuti.

Alle diretti rivali, che procedono a corrente alternata rendendo possibile qualsiasi traguardo dal secondo all'ottavo posto e rendendo dunque più intrigante questo finale di stagione.

Infine anche ai Lakers, che a Portland non hanno certo giocato una buona partita, ma il cui prestigio ha reso indimenticabile per i tifosi accorsi al Rose Garden quella che è stata una delle più impressionanti prestazioni dei giovani Blazers.

I tifosi sono gasatissimi e vedono ormai alle porte il ritorno a quella post-season che manca dal 2003. Ci sono buone probabilità  che già  dal prossimo team report Roy e compagni si siano assicurati la qualificazione nel tabellone della Western Conference.

Che l'obiettivo sia dato per acquisito si intuisce anche dalle ultime dichiarazioni del fan-favourite Przybilla, nel dopo gara di lunedì.
Non possiamo prendere nessun impegno alla leggera. Stiamo lottando per i playoff, non solo per qualificarci ma anche per vincere la nostra division.

Il titolo divisionale potrebbe garantire il fattore campo al First Round e probabilmente l'unica speranza di superare il turno. Difficile, molto difficile. Ma nell'eventualità , l'attuale record di 26-5 al Rose Garden imporrebbe di guardare all'impresa con un cauto ottimismo.

Frammenti

Dolce Aprile ~ Stagione finita per Webster? Forse ci siamo sbagliati. Le ultime novità  dagli States non escludono che possa tornare a disposizione di coach McMillan. April! è quanto ha dichiarato un sorridente Martell al blogger Joe Canzano. E se non sarà  per la regular season, ci sono sempre i playoff.

Ma quando ritorni? ~ Doveva essere solo una botta. Doveva mancare solo per poche partite, più per precauzione che altro. Resta il fatto che è da pochi giorni prima dell'AllStar Weekend che Oden non gioca. Questa sembra essere la volta buona. Il rientro di Greg è previsto al massimo entro sabato, ma già  questa sera potrebbe sedere in panchina nella sua hometown Indianapolis.

March Madness ~ Roy è stato di recente onorato con il ritiro della propria maglia quale miglior giocatore della storia di University of Washington, il college in cui ha giocato quattro anni prima di passare alla NBA. La scorsa estate ha conosciuto il giocatore che gli Huskies hanno voluto per raccogliere la sua eredità  e quel Isiah Thomas è appena stato nominato Pac-10 freshman of the year. I due si sentono spesso, il giovane Isiah che chiede sempre consigli e l'affermato Roy che li dispensa volentieri.

Mi chiama in continuazione… e il punto è che lui mi piace, perché è uno che ascolta e che davvero vuole migliorare. Sono il primo dei tifosi della squadra ed ora seguirò da vicino le sue partite per dargli consigli più precisi.

Infatti è proprio al Rose Garden che giovedì gli Huskies affronteranno Mississippi State nel First Round del tabellone che porta alla finale del West Regional. Portland State invece giocherà  a Miami contro Xavier ed è a rischio di una immediata eliminazione.

Slow Pace, Nice Play ~ Nell'ultimo power ranking di nba.com Portland perde due posizioni ed è ora dodicesima. Resta in Oregon il primato per il gioco più clockwise della Lega: solo 85,7 possessi a partita, ma al contempo solo i Lakers vantano un attacco più efficace dei 114,6 punti ogni cento possessi che registrano i Blazers.

Un dato questo che dovrebbe far riflettere su come l'attacco, sebbene sia sotto la lente di ingrandimento negli ultimi tempi, non sia il vero punto debole di Portland. Per quello bisogna guardare alla difesa (diciottesima per efficienza).

Scores & standings

Sat 07/03 vs Minnesota W 95-93
Mon 09/03 vs LA Lakers W 111-94
Wed 11/03 vs Dallas L 89-93
Fri 13/03 vs New Jersey W 109-100
Sun 15/03 @ Atlanta L 80-98
Mon 16/03 @ Memphis W 103-92

next:
Wed 18/03 @ Indiana
Thu 19/03 @ Cleveland
Sat 21/03 @ Milwaukee
Mon 23/03 vs Philadelphia
Thu 26/03 vs Phoenix
Sat 28/03 vs Memphis

Record: 42-25 (62,7%)
5th Western Conference
2nd NorthWest Division

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