Jerry Stackhouse non sarà della partita in Gara 5: altra tegola per i Mavs
Ora i Mavs devono rifare tutto daccapo, dopo aver preso una bella batosta in gara 4 e con addirittura la possibilità di ritornare in Texas sotto tre a due nella serie, se domani notte non riusciranno a portare a casa una vittoria all'American Airlines Arena di Miami.
La sconfitta dell'ultimo match giocato dai Mavs rappresenta in modo assolutamente chiaro come, in una serie, l'inerzia possa cambiare molto in fretta. Sono bastati, infatti, gli ultimi sei minuti abbondanti di gara 3 per rimettere completamente in gioco Miami, che ora sembra decisamente in palla e pronta almeno, se non più, dei Mavs.
Dallas deve riprendersi e darsi una svegliata, visto che dall'ultima partita sono arrivati segnali preoccupanti, anche se poi le pessime percentuali di tiro di Dallas, 13% da tre (3/22) e 31.6% complessivo dal campo, sono decisamente sotto il livello abituale dei Mavs. E' chiaro che in queste cifre ci sia del merito da parte di Miami, ma allo stesso tempo Dallas ha trovato un pessima giornata di tiro praticamente da tutti i suoi uomini e dunque, con queste premesse, è difficile pensare di andare a vincere una partita a Miami.
Il più deludente è stato Dirk Nowitzki, normalmente punta di diamante dell'attacco dei Mavs, che sta invece trovando qualche difficoltà in più del solito in attacco, dove gli Heat sono riusciti, un minimo, ad entrargli sottopelle con la loro difesa, come in un certo senso conferma anche Avery Johnson: "Lo stanno bloccando per bene. E' come se gli avessero messo un lenzuolo sopra, lui ora deve fare in modo di togliersi quel lenzuolo di dosso".
Il tedesco, a dimostrazione delle sue difficoltà , in gara 4 ha messo a segno 16 punti, ma ha segnato solo due volte (su quattordici tentativi) dal campo, collezionando buona parte de suoi punti dalla lunetta, dove è stato preciso come al solito (11/13). E' chiaro che la riscossa dei Mavs nella gara di domani non può che cominciare da qui, dal ritrovare il vero Dirk, perché i Mavs, senza il loro leader e miglior giocatore, vanno poco lontano.
Allo stesso tempo sarebbe ingiusto riversare tutte le colpe di una partita storta su Nowitzki, visto che non è certo stato l'unico ad avere le polveri bagnate nella nottata di giovedì, ma ci sono anche stati altri, Stackhouse e Howard su tutti, che hanno a dir poco faticato per fare canestro. La situazione è stata decisamente complessa per i texani che, dopo aver visto gli avversari allungare fino a venti punti, non sono neanche riusciti a sfruttare il momento di appannamento degli Heat che, per otto minuti a cavallo di terzo e quarto periodo, hanno perso ben 11 palloni e probabilmente sarebbero anche stati puntiti da dei Mavs appena normali a livello di percentuali di tiro. Invece i ragazzi di Avery Johnson nel quarto e decisivo periodo hanno realizzato la miseria di sette punti, minimo storico della Finale NBA.
Così è, e in ogni caso con i se e con i ma non si va da nessuna parte, quindi ora ai Mavs non resta che reagire in gara 5 e cercare di portare a casa una vittoria che potrebbe essere di capitale importanza. Il solito Stackhouse, però, vede comunque qualcosa di positivo nella situazione, sostenendo che, se Dallas non avesse sprecato qualche occasione interessante, la partita sarebbe potuta andare a finire diversamente: "E' ovvio, loro hanno giocato molto bene, hanno messo dei tiri e fatto giocate importanti, trovando un contributo da molti giocatori diversi. Detto questo, noi eravamo tornati sotto di dieci, un mio tiro è andato dentro e poi fuori, anche Dirk l'azione dopo ha avuto un altro tiro da tre ed è uscito. Saremmo potuti essere, a quel punto, sotto di quattro, invece da quel momento in poi la gara ci è un po' sfuggita di mano".
Ma se all'interno della squadra, almeno davanti ai microfoni e ai taccuini della stampa, sembra comunque esserci fiducia riguardo alle possibilità di questi Mavs di fare bene e girare di nuovo la serie a loro favore, nell'ambiente della stampa di Dallas la situazione è un po' diversa. Inizia a vedersi la paura e il timore che le prime due partite abbiano un po' illuso l'ambiente di poter aver vita facile e chiudere questa finale in fretta, mentre ora devono fare i conti con la realtà di una serie che si è fatta decisamente più difficile per gli uomini di Mark Cuban.
L'attenzione è anche puntata su come i Mavs reagiranno mentalmente a questo ribaltamento delle gerarchie, e potrebbe essere utile, nella comprensione degli equilibri psicologici della serie, parlare anche del flagrant foul fischiato a Stackhouse, che ha deciso di fare un fallo decisamente terminale ai danni di uno Shaq che stava andando a schiacciare. Il fallo di Doctor Jerry é sembrato essere un messaggio agli Heat, un voler far capire che i Mavs, nonostante le ultime due partite siano andate come sappiamo, non hanno intenzione di mollare un centimetro, e che gli avversari, se vogliono vincere questa finale, si devono guadagnare ogni canestro. Allo stesso tempo, se guardiamo la stessa azione da un'altra prospettiva, quel fallo durissimo potrebbe anche essere visto come un segno di nervosismo da parte di Stackhouse e, tra l'altro, potrebbe anche costargli una squalifica.
Quello che preoccupa i giornalisti che per tutto l'anno hanno seguito le vicende dei Mavs, è l'impressione che Dallas non abbia solo giocato, in gara 4 della Finale, la peggior partita dei suoi playoffs, ma che soprattutto abbia, per la prima volta, abbandonato una gara prima di averla effettivamente persa.
Ora le cose sono più complicate del previsto, anche considerando il fatto che Wade sta di gran lunga oscurando la superstar di Dallas, Dirk Nowitzki, ed ha rappresentato, alla faccia dei vari problemi fisici, dall'influenza al ginocchio malconcio, un rebus veramente irrisolvibile per la difesa texana nelle due gare di Miami. Il ragazzo di Chicago, infatti, nelle due partite giocate in Florida a messo a referto la bellezza di 78 punti, senza che i Mavs riuscissero a trovare un modo per fermarlo: "Shaq merita di essere raddoppiato ogni volta che tocca la palla, ma così non abbiamo ancora trovato una soluzione per Wade, che non riusciamo a marcare." ha detto coach Johnson Questo è decisamente un bel problema".
Per quanto riguarda Nowitzi, la speranza è che risponda alle critiche dovute ad una prestazione negativa come fa solitamente, cioè giocando un grande match, come lui sente assolutamente di poter fare: "Hanno fatto un buon lavoro su di me, costringendomi a metter la palla per terra. Ma io non sono preoccupato per il mio gioco offensivo, devo solo mettere i miei tiri".
Domenica notte vedremo se gli Heat riusciranno a fare quello che solo i Pistons del 2004 hanno realizzato, ovvero vincere tutte e tre le partite casalinghe all'interno della serie di Finale. Nel caso ci riuscissero, i Mavs si troverebbero con le spalle al muro e tutta la pressione su di loro. Invece Dirk Nowitzki e i suoi compagni vogliono tornare a Dallas con il match point, e una ritrovata fiducia, nelle loro mani.