E' finito il tempo in cui Mourning è costretto a seguire gli Heat in borghese dagli spalti
Stava diventando una telenovela; finalmente Wesley Person s'è convinto ad accettare una transazione, Alonzo Mourning ritorna dov'è stato fino a 32 mesi ma. Ritorna a 35 anni, come backup di Shaq O'Neal, con la storia personale che tutti conosciamo. "Considero quest'opportunità - ha detto Zo - una seconda chance per vivere la mia vita e un tesoro. Non importa se le cose saranno diverse. Sono dove voglio essere."
Mourning ha svolto il suo primo allenamento al fianco di Wade e Shaq che, una volta accertato il reale valore del suo infortunio al ginocchio, potrebbe rientrare a breve, forse già con New Jersey.
Coach Van Gundy, che sinora non s'è sbilanciato sulle reali condizioni del suo nuovo giocatore, ha spiegato che, per ora, la rotazione non cambierà . Un segno di rispetto per Michael Doleac e per quello che ha fatto.
"Non avrò problemi a inserirmi - ha spiegato l'ex New Jersey che si è messo nel mani di Ron Culp, trainer della squadra - ho cominciato a pensare a questa possibilità quest'estate. Non ci saranno problemi nemmeno con O'Neal: la nostrà rivalità non conta più perché adesso sono nella sua squadra." La front line di Miami ora conta sul Diesel, su Zo, Haslem, Michael Doleac e Christian Laettner: giocatori diversi, tutti efficaci, che sanno stare in campo. Fermo restando che Shaq porterà via, per forza di cose, la gran parte del minutaggio.
Con Mourning in stand by, non è stato un problema rinunciare a Malik Allen per riportare agli Heat anche Steve Smith. Anche l'ex campione Nba con gli Spurs aveva espresso il suo desiderio di tornare nella squadra che nel 1991 lo aveva reso una prima scelta durante l'off season; Pat Riley aveva considerato la cosa, ricordandosi dei 25 punti segnati, a sorpresa da Smith, nella gara7 del primo turno contro gli Hornets.
Il giocatore, che nell'occasione aveva alimentato una polemica sul "cuore" di Eddie Jones, era al minimo salariale a Charlotte: ciò significa che quest'estate gli Heat avranno un'ulteriore eccezione salariale di 2 milioni di dollari. " Quest'aspetto - ha spiegato Riley - è stato uno dei motivi che ci ha spinto a riportarlo con noi." L'ex Portland è un cittadino e un professionista serio che può accettare un ruolo in fondo alla rotazione e saltare fuori, in caso di bisogno, nei playoffs. Non si deve dimenticare che, Shaq, ora Mourning, e Eddie Jones, sono i soli in squadra ad avere solida esperienza di post season al massimo livello.
"Non si tratta - ha spiegato Riley riferendosi anche a Mourning- di sfruttare questi giocatori per le restanti partite di stagione regolare ma di avere una chance più solida a maggio. Smith porta un patrimonio di leadership che sarà fondamentale."
Sul campo la squadra ha vissuto gli alti e bassi di un gruppo senza la sua guida. Dwyane Wade è stato superlativo a Indianapolis con 38 punti in una gara persa 93-91 al supplementare. Miami ha inseguito per tutta la gara, ha riacciuffato i Pacers nell'ultimo minuto con un canestro di Damon Jones. Ma Jermaine O'Neal ha fatto quello che ha voluto: 29 punti con i 3 canestri della sua squadra nel supplementare, 14 rimbalzi e 5 stoppate. "Purtroppo Wade - ha commentato Van Gundy - ha sbagliato l'ultimo tiro (da 3 per vincere ndr) ma è stato fenomenale, meraviglioso."
Gli Heat hanno sofferto la brutta serata al tiro di Eddie Jones, 3 su 12 incastonato in un periodo piuttosto negativo. La squadra ha poi vinto il "back-to-back derby" contro gli Orlando Magic. Lo ha fatto risfoderando la versione "sudore e lacrime" dell'anno scorso. In assenza del centro di LSU, è salita la difesa e l'intensità complessiva: "Vogliamo dimostrare - ha spiegato Eddie Jones - che in questa squadra non ci sono solo due giocatori. E lo facciamo combattendo sera dopo sera."
Il punto psicologico è interessante: è un po' come se l'ombrello di protezione offerto da Shaq, e la sua intensità difensiva relativa in regular season, autorizzi gli altri a essere un po' più "molli". Van Gundy non ha voluto commentare. Lo facciamo noi: Shaq non salirà di colpi prima dell'inizio dei playoffs. Se questa squadra è in grado di fornire l'intensità delle ultime gare, con l'O'Neal versione, post season, il discorso diventerà davvero interessante.
"Siamo veterani, sappiamo cosa fare", ha detto Eddie Jones. "Dobbiamo solo credere in noi stessi - ha continuato Wade - e nella possibilità di vincere di squadra ogni partita."