Juan Pablo Montoya è uno dei piloti più attesi in vista della prossima stagione
Con il Budweiser Shootout (gara che non assegna punti per il campionato) in programma sabato sul Daytona International Speedway prende ufficialmente il via la stagione 2010 della NASCAR Sprint Cup Series. Il tema principale della stagione sarà se Jimmie Johnson continuerà la sua incredibile striscia di titoli consecutivi (4 con quello del 2009) o se qualcuno riuscirà ad impedirgli l'ennesima vittoria.
Con la vittoria nel 2009, Johnson è diventato il quarto pilota, dopo Richard Petty (7), Dale Earnhardt (7) e il suo attuale compagno di squadra Jeff Gordon (4), a vincere più di tre titoli. Ma è stato l'unico a farlo per 4 volte consecutive.
E dopo la vittoria del quarto titolo, un titolo che non è sembrato quasi mai in discussione, sono subito partite le speculazioni su cosa potrà accadere nel prossimo futuro. Qual'è il prossimo obiettivo? Cinque titoli in fila? Arrivare al record di sette di Petty ed Earnhardt?
A 34 anni il pilota dell'Hendrick Motorsports ha probabilmente davanti a se ancora un altro decennio di carriera ad alto livello per rimpolpare il proprio bottino di record. D'altronde, sembra che il sistema della Chase si addica perfettamente a Johnson, che magari in stagione sonnecchia per poi scatenarsi nei "playoff" (dove ha vinto almeno una gara ogni anno).
Il team di Rick Hendrick è al massimo della sua forza. Quello dello scorso anno è stato il dodicesimo titolo per il team, il nono nella massima serie, e per la prima volta un team ha occupato i primi tre posti della classifica finale. Niente sembra insomma poter fermare questa autentica leggenda vivente dell'automobilismo.
Ma ovviamente i suoi avversari non sono intenzionati a lasciargli la vita facile. I due principali contendenti per il titolo 2010 dovrebbero essere Mark Martin e Denny Hamlin. Il "vecchio" Martin viene da un 2009 strepitoso: secondo posto in campionato, 7 pole, 5 vittorie, 14 Top 5, 21 Top 10.
E' forte ovunque, su qualsiasi tipo di tracciato, è un pilota che può vincere in qualsiasi domenica. Martin è un veterano, un pilota esperto che probabilmente ha una preparazione migliore di chiunque altro. Non sembra sentire il peso delle 50 primavere, ed è un candidato naturale per quel titolo che gli è sempre sfuggito.
Il 2009 è stato l'anno della consacrazione per Denny Hamlin, che ha chiuso la stagione al quinto posto grazie a 4 vittorie e 15 arrivi nella top 5. Il pilota della Toyota ha promesso di portare a casa il titolo nelle prossime due stagioni. Dovrà limitare qualche errore e qualche eccesso di foga che lo ha caratterizzato in passato, ma sia lui che il suo gruppo di meccanici sembra arrivato al punto giusto di maturità . Se riuscirà ad essere costantemente competitivo sugli ovali intermedi (dove in passato è stato molto incostante), probabilmente è lui il rivale n.1 per Johnson.
Annata delicata invece per il suo compagno di squadra al Joe Gibbs Racing, Kyle Busch. Sarà questo l'anno in cui al talento mostrato corrisponderanno i risultati in pista? Sicuramente Kyle Busch è uno dei piloti di maggior talento, probabilmente nella singola gara è il numero uno, ma finora non è mai riuscito a sviluppare le sue capacità per più di qualche gara.
La vittoria del titolo l'anno scorso in Nationwide Series e il fatto di essere diventato proprietario di una squadra nella Camping World Truck Series potrebbero aiutarlo a maturare. Ma allo stesso tempo potrebbero aumentare ulteriormente la pressione su di lui, pressione che è già notevole per la voglia di riscattare un 2009 in cui in Spint Cup non è neanche riuscito a raggiungere la Chase.
Meno dotato di talento ma più efficace nell'arco di un campionato suo fratello Kurt. Il maggiore dei fratelli Busch è stato il "come back driver" del 2009. Dopo un 2008 disastroso e chiuso al diciottesimo posto, il pilota di Penske è stato protagonista di una grande stagione, chiusa al quarto posto in classifica grazie a due vittorie ed una grande costanza di risultati. Il 2010 parte però con l'incognita del crew chief: perso Pat Tryson, è arrivato alla guida dei meccanici della vettura n.2 Steve Addington, che era il crew chief proprio del fratello Kyle nel 2009. Altra nota a sfavore, da quando è arrivato al Penske Racing Kurt Busch non ha avuto due buone stagioni consecutive. Ma ha sicuramente il talento, l'esperienza e l'intelligente per sovvertire questa tendenza nel 2010.
Mai da sottovalutare è poi Jeff Gordon.
Compagno di squadra di Martin e Johnson, Gordon ha vissuto la stagione della rinascita dopo un 2008 disastroso, ed è stato per larga parte della stagione il più serio contendente al titolo per Johnson. Magari avrà perso qual cosina in termini di velocità , ma la sua costanza l'ha riportato al vertice.
Una sola vittoria nel 2009, ma ben 25 arrivi tra i primi dieci. Nel 2010 dovrà mostrare un po' più di velocità ed aggressività per poter lottare per il titolo, ma è sicuro che lui sarà nella contesa. Chi è probabilmente al punto di non ritorno è il quarto pilota del team di Hendrick: Dale Earnhardt Jr. Per anni il pilota più popolare della categoria, Dale Jr viene da una serie di stagione disastrose e da un 2009 al limite del ridicolo: 25° in classifica, 0 vittorie, 0 pole, 2 top 5, 5 top 10 i suoi numeri.
Gli occhi di tutti sono puntati su di lui, questa è una stagione cruciale della sua carriera. O torna ai livelli a cui aveva abituato i suoi fan, o la sua carriera è destinata a scivolare definitivamente nell'oblio. Lui è un pilota esperto, ha a disposizione il miglior materiale che si possa chiedere, ha un crew chief come Lance McGrew, un grande professionista. Quindi è davvero il momento per lui di porre fine al suo crollo spaventoso. A volte è sembrato che in passato si sia un po' rassegnato alla sfortuna. Se inizia la stagione con un atteggiamento positivo e con la voglia di essere il migliore, ha tutto per tornare al top.
Le possibili sorprese potrebbero essere due ragazzi molto giovani: Joey Logano e Brad Keselowski. Logano è stato il Rookie of the Year 2009, non ha pagato poi tanto la pressione di sostituire un grandissimo campione come Stewart, ed è stato il più giovane vincitore di una gara NASCAR. Ha un grande talento, che è stato capace di mostrare solo a sprazzi nel 2009, dove è risultato molto competitivo sugli ovali intermedi e, cosa da non sottovalutare, sui due circuiti stradali in calendario (Infineon e Watkins Glen). Keselowski, che disputerà l'intera stagione 2010 con il team di Roger Penske, è già un pilota che fa discutere, che anche in un 2009 in cui ha corso solamente part-time si è già fatto un paio di "nemici" (in particolare Hamlin e Carl Edwards non lo hanno preso in particolare simpatia dopo qualche toccata reciproca di troppo).
“Preferisco avere un ragazzo da tenere a bada che un ragazzo da spingere a calci nel posteriore”, ha dichiarato Penske. “Sono pronto a scendere in pista con altri 42 pazzi come me”, ha detto Keselowski il mese scorso. “Sono davvero entusiasta di far parte di questo sport. Non ho una bacchetta magica, ma ho il cuore e la voglia di vincere.” La presenza di Keselowski potrebbe poi spronare il terzo pilota di Penske, Sam Hornish Jr. La scorsa stagione Hornish ha mostrato notevoli miglioramenti.
Il clou della sua stagione è stato l'All-Star weekend, quando ha ottenuto la vittoria nello Showdown Sprint. I punti di forza di Hornish sono soprattutto negli ovali corti, dove lo scorso anno ha raccolto la maggior parte del suo successo, con le brillanti corse a Phoenix, New Hampshire, e Richmond. La sua debolezza principale è l'incostanza: ogni top 10 nel 2009 è stata seguita da un 29° posto o peggio nella gara seguente.
A proposito di ex piloti delle ruote scoperte. Il 2009 è stato l'anno della consacrazione per Juan Pablo Montoya, che arriva al 2010 carico di ottimismo. Per la prima volta nella storia, un pilota non statunitense ha partecipato alla Chase, ed è stato ovviamente il colombiano. Anche se non è arrivata la tanto agognata prima vittoria su ovale, lo scorso anno Montoya ha fatto esattamente quello che ha detto avrebbe fatto all'inizio della stagione.
Ha guidato consistente per entrare nella Chase, risultando l'esatto opposto di quello che da molti è ritenuto: un pilota che corre più con la testa che con l'aggressività . Lui e il suo team sono stati senza dubbio una delle squadre più impressionanti della Chase. Praticamente in tutte e 10 le gare Montoya è stato competitivo ed ha lottato coi primi, e se non fosse stato per alcuni problemi in un paio di gare (Lowes, Homestead, Texas) avrebbe avuto una forte possibilità di lottare per il secondo posto finale in classifica. Ha dimostrato di essere forte ovunque. Anche se non ha vinto, ha dimostrato di andare veloce in qualsiasi tipo di circuito. Se corresse per un team più competitivo, probabilmente sarebbe un candidato naturale per il titolo.
Mai da sottovalutare è poi Tony Stewart. Il 2009 è stato ampiamente positivo, con 4 vittorie, 15 Top 5 e 23 Top 10, in un anno che lo vedeva all'esordio anche come proprietario. La creazione del proprio team, che per molti sembrava un rischio, si è rivelato un successo, con la qualificazione alla Chase anche del secondo pilota, Ryan Newman. Hanno dato il meglio nella prima della stagione. Poi dal mese di agosto hanno cominciato a faticare e prendere decisioni sbagliate. Arrivato come leader in classifica alla Chase, Stewart non è mai stato un serio avversario per Johnson nelle ultime 10 gare.
Ma con un anno di esperienza alle spalle, lo Stewart-Haas Racing, Stewart e Newman sono sicuramente degli outsider di gran lusso per il 2010. Occhio poi al team Red Bull, specialmente con Brian Vickers. Lui e il suo team hanno conquistato la prima vittoria in carriera, sul Michigan International Speedway. Ottimo qualificatore (ben 6 pole lo scorso anno), Vickers non ha poi sempre replicato le buone prestazioni in gara, anche a causa dell'inesperienza del team, riuscendo comunque a qualificarsi per la Chase. Di più deve fare il suo compagno di squadra, l'ex Formula 1 Scott Speed, l'anno scorso quasi sempre nelle retrovie (appena un arrivo nella top 5 e ben tre mancate qualifiche). Il potenziale c'è, questo è l'anno in cui deve metterlo in mostra.
Diversi poi i piloti che cercheranno il riscatto nel 2010 dopo un 2009 deludente. Jamie McMurray torna con Ganassi dopo un anno passato nelle retrovie. Nelle tre stagioni disputate in passato con Ganassi, McMurray ha sempre terminato il campionato a ridosso dei primi dieci. Dopo quattro stagioni negative al Roush Fenway Racing, ha colto al volo l'occasione di tornare al team in cui ha ottenuto i migliori risultati in carriera.
“Ho pensato che tornare era la migliore cosa da fare”, ha dichiarato McMurray. “La mia personalità probabilmente si adatta all'ambiente che c'è nella squadra di Chip meglio rispetto a quanto accadesse nel team precedente. Mi sento bene qui.”
All'età di 33 anni, questa è probabilmente l'ultima chance per McMurray di dimostrare di essere un top driver. Prenderà il posto, sulla vettura n.01, di Martin Truex Jr, altro deluso dalla stagione 2009. Il 2010 prevede per lui un nuovo team, il Michael Waltrip Racing, dove sostituirà proprio il proprietario.
“Tutto il team mi ha impressionato”, ha detto Truex. “Penso che il materiale a loro disposizione sia al top, i meccanici sono di prim'ordine, e il loro modo di lavorare è piuttosto impressionante. E' solo una questione di partire con il piede giusto e mantenere la giusta andatura.”
Il team viene da una buona stagione con gli altri due piloti, David Reutimann e Marcos Ambrose, e potrà contare sull'acquisizione di un crew chief del calibro di Pat Tryson, per anni al fianco di Kurt Busch con il team Penske.
Altro pilota che deve riscattarsi è Carl Edwards. Il 2008 è stato un anno meraviglioso per lui, con 9 vittorie e 27 top 10. Il 2009 è stato l'esatto opposto, con le top 10 quasi dimezzate e, cosa ancor più notevole, neanche una vittoria (contro le due del compagno di squadra Matt Kenseth, inclusa la Daytona 500).
Il Roush Fenway Racing cerca il riscatto dopo un deludente 2009, Edwards è sicuramente uno dei migliori piloti, specie sugli ovali intermedi, quindi c'è da attendersi sicuramente un riscatto. Riscatto che è cercato anche dagli uomini del Richard Childress Racing. Jeff Burton, Kevin Harvick e Clint Bowyer sono stati vittime di un anno disastroso dovuto in special modo alla cattiva competitività della loro vettura.
Verso la fine della stagione hanno però mostrato dei miglioramenti, specialmente Burton. Nelle ultime quattro gare del 2009 Burton ha finito 5°, 9°, 2° e ancora 2°. In precedenza aveva ottenuto solo un altro arrivo tra i primi dieci, a giugno a Pocono. Un finale di stagione così positivo fa ben sperare per l'avvio della nuova stagione.
Un piccolo accenno ai regolamenti: rispetto all'anno passato la NASCAR ha apportato alcune modifiche tecniche. Innanzitutto si è deciso di tornare agli alettoni posteriori di vecchia generazione, che saranno forniti dalla NASCAR direttamente nei weekend di gara, a partire da marzo.
Verranno consentite le "bussate" anche in curva a Daytona e Talladega, inoltre ci saranno delle strozzature meno pesanti sui motori che disputano le gare su queste piste in modo che i piloti abbiano più cavalli a disposizione. Sono poi stati uniformati gli orari di partenza delle gare pomeridiane (con l'eccezione della Charlotte 600 che si disputa lo stesso giorno della 500 Miglia di Indianapolis). Il tutto per aumentare lo spettacolo e cercare di porre un limite al calo degli spettatori, sia in tv che sugli spalti.
Una menzione particolare và fatta sicuramente per il nostro Max Papis. Dopo l'ottima prestazione alla recente 24 Ore GrandAm, in cui ha concluso al secondo posto, Papis si prepara ad iniziare la sua seconda stagione nella NASCAR Sprint Cup Series alla guida della Toyota Camry del Germain Racing.
Nel prossimo weekend, oltre a tentare la qualifica per la Daytona 500, il pilota comasco sarà alla guida della Toyota Tundra ch il suo team schiera nella NASCAR Camping World Truck Series. In etrmbi i casi lo sponsor principale sarà GEICO. Il programa di Papis prevede 20 gare Sprint Cup Series nel 2010, compresa la Showdown Sprint a Charlotte, anche se il team sta cercando di reperire il budget per l'intera stagione.
“Sono entusiasta di essere a Daytona e di continuare a lavorare su quello che abbiamo cominciato a costruire l'anno scorso”, ha dichiarato Papis. “Abbiamo fatto un buon lavoro lo scorso anno e disputato delle buone gare ottenendo dei buoni risultati, quindi sono fiducioso che sia io che la mia squadra possiamo fare continui progressi e portare la nostra macchina verso il top dello schieramento. La Daytona 500 è una delle gare più importanti del mondo e io sono così felice di avere l'opportunità di essere parte di tutto questo.”