Ochocinco si gode il riposo in una giornata per lui ininfluente
Come sempre, commentiamo alcuni fra i numerosi temi e spunti che ci arrivano dalla diciassettesima settimana NFL.
Il riposo dei guerrieri
L'ultima giornata non viene utilizzata nei tornei di fanta-football perché molte squadre fanno riposare i titolari o danno spazio ai giovani. I motivi possono essere due: ormai la stagione è finita e vuoi valutare qualche giocatore a roster, oppure vuoi risparmiare i più forti per la corsa al Super Bowl. I fanta-campionati non vengono falsati, ma quello vero un po' ne risente. Che dire dei Jets che arrivano ai playoff giocando contro le seconde linee dei Bengals? O i Texans che hanno vinto con mezzi Patriots guadagnando per qualche ora l'accesso ai playoff? Far giocare i titolari in partite non influenti rischia d'altra parte di compromettere il futuro del campionato (vedi l'infortunio a Welker che lascia i Patriots senza il loro miglior ricevitore) e allora non si può certo fare una colpa agli allenatori che tengono le loro stelle a riposo.
Regalo regalone
Con i "se" non si fa la storia, questo è vero. Sarei però curioso di sapere cosa sarebbe successo della partita tra Raiders e Ravens (e quindi della storia dei playoff di quest'anno) nel caso in cui Frye non si fosse infortunato. Certo Oakland non aveva giocato una partita impeccabile nel primo tempo, ma il giocatore scaricato da Cleveland e Seattle stava guidando bene l'attacco, lanciando con precisione anche sul medio-lungo. Poi è entrato Russell e la luce si è spenta: solito intercetto, lanci imprecisi, solito fumble e Ray Lewis e soci ai playoff. Russell un bel regalo non te lo rifiuta mai (a parte ai Broncos).
Rematch
Interessante come sia state ben tre le partite della diciassettesima settimana che si ripeteranno nelle wild card. Difficile però avere delle indicazioni da esse per una previsione. Green Bay e Arizona erano già sicure del loro piazzamento ed hanno affrontato la gara in maniera opposta: i Packers a tutta e i Cardinals col freno tirato per non scoprirsi troppo. Tra Jets e Bengals la partita contava solo per i primi, e forse a Cincinnati conviene incontrare di nuovo i Jets ed evitare i pericolosi Texans. L'unica con valore per entrambe le squadre era Dallas-Philadelphia, che ci ha consegnato dei Cowboys in gran forma - forse i più in palla della NFC in questo momento. Andy Reid però non va sottovalutato e difficilmente sbaglia due partite consecutive.
Brutti segnali
I Saints hanno il miglior record della NFC ma i segnali da New Orleans non sono buoni. Perdono la terza partita consecutiva (anche se stavolta hanno la scusante dell'attacco guidato da Brunell) e nessuna squadra nella storia ha raggiunto il Super Bowl dopo una regular season finita con tre sconfitte. La due settimane di riposo che si sono presi i titolari potrebbero essere corroboranti ma rischiano anche di arrugginire gli ingranaggi.
Il segreto era Spagnuolo?
Dopo una buona partenza i Giants sono fuori dai playoff ed in una crisi profonda di gioco. Contro i Vikings incassano per la quinta volta quest'anno più di 40 punti, cosa che non succedeva dal 1966. Eppure non sono cambiati molti uomini nella difesa della squadra della Grande Mela; forse in questo caso, gli schemi e l'abilità del nuovo capo allenatore dei Rams nel chiamarli erano fondamentali per il successo.
High five
Il "cinque alto" di questa settimana va a Willis McGahee, RB dei Baltimore Ravens che sembra tornato in forma giusto giusto per i playoff; grande prestazione la sua contro Oakland con 167 yard e 3 TD in sole 16 corse, coronata dal gioco offensivo più lungo dell'anno. Nell'occasione si invola in meta da 77 yard asfaltando un DB che gli si faceva incontro usando il solo braccio destro.
Extra point
– Vernon Davis eguaglia il record ogni epoca per mete realizzate da un tight end (13, come Antonio Gates nel 2004)
– Johnatan Stewart e DeAngelo Willains sono il primo duo di RB della storia ad avere più di 1100 yard di corsa nella stessa stagione.